bruno
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lunedì 21 aprile 2008
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poesia "il cacciatore di aquiloni"
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L'ultima volta che avevo provato determinate sensazioni alla visione di un film é stato con "la vita é bella",ottima la sceneggiatura e le ambientazioni,belle le musiche,alcune immagini sono poesia pura,bravi gli attori protagonisti e non,riguardo al contesto storico e sociale non voglio esprimermi ma resta difficile pensare che siamo nell'area geografica definita la culla della civiltà.
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divinaxx
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domenica 20 aprile 2008
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bellissima storia d'amicizia ke sia d'esempio
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Ovviamente il libro è piu bello perchè è molto piu descrittivo ma il film devo dire che è stato molto bello anche se nella prima parte era un po lento..
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giobaba
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venerdì 18 aprile 2008
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bellissimo
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Non come il libro, per carità, ma uno dei migliori film degli ultimi 10 anni
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ktz
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giovedì 17 aprile 2008
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commovente
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mannu
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giovedì 17 aprile 2008
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ho pianto come non facevo da tempo
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Uno dei migliori film che io abbia mai visto. Le lacrime scorrevano ma con gioia.
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pat4ever
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giovedì 17 aprile 2008
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fermatevi al libro...
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lento, lento, lento. Le tre parole che descrivono meglio questo film. Niente dell'avvicente racconto tra le pagine, nessuna voglia di scoprire quello che la successiva nasconde, poco espressivo e per niente rappresentante i luoghi reali. Kabul è solo il palco dove si svolge la recita, un disegno sullo sfondo sfuocato e per niente attuale. Fermatevi al libro, e se volete vedere Kabul guardate piuttosto un telegiornale...Patrizia
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(di anna)
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souky
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mercoledì 16 aprile 2008
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ho una domanda!help me!!!
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bello il libro....kmq se voi avete letto il libro ke titolo gli darete, diverso dal vero nome del libro:...
please help me!!!!!!!!!
thanks
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ash006
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mercoledì 16 aprile 2008
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un adattamento difficile ma nel complesso riuscito
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L'adattamento del fortunato romanzo di Khaled Hosseini ad opera di Marc Forster ne rispetta tutti i punti chiave. Lunga e incisiva quanto necessaria l'introduzione, che va a fondo nel rapporto tra Amir e Hassan (complimenti ai due piccoli attori). Così come nel complesso i personaggi sono davvero a tutto tondo, regalando momenti di grande pathos durante gli ultimi momenti di vita del padre di Amir. Non altrettanto eccellente, però, si rivela l'inquadramento sociale di Kabul: forse anche non essenziale alla vicenda, in ogni caso non possiede un impatto visivo ed emotivo tale da colpire davvero e da "comunicare" la tragica occupazione da parte dei talebani. Senza dubbio si tratta di un'opera nel complesso difficile da mettere in scena ma Forster coglie i giusti aspetti e confeziona una coinvolgente storia di amicizia.
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soldino
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mercoledì 16 aprile 2008
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bellissimo
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rosi
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mercoledì 16 aprile 2008
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grandioso
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E' la prima volta che da un libro capolavoro viene estratto un film meraviglioso !
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