lili
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domenica 24 agosto 2008
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poco incisivo
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Bella la storia ma nel film sono stati lanciati fin troppi messaggi: infanzia mancata, maltrattamenti, la capacità di riscattarsi moralmente..etc etc il tutto visto in maniera frettolosa.
il risultato non mi ha convinto e non l'ho trovato molto toccante
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fred
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venerdì 15 agosto 2008
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commovente
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Solo una parola: commovente. Di questo è fatto questo film. Insegna che tutti possono superare le proprie paure, non ripetendo l'errore di Amir. A chi dice che è un film brutto e noioso, io rispondo 'Prima di criticare questo film va a vederlo." Marc Foster è molto bravo. C'è una profonda amicizia da cui scaturisce la storia.
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flavio ultrasforever
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mercoledì 30 luglio 2008
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stupendo film
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è davvero un film commovente...complimenti...adesso dovrò leggermi il libro cmq un grande film. Sono stato molto colpito dal finale in cui ti viene da piangere...è un film che fa riflettere molto...
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flavio ultrasforever
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mercoledì 30 luglio 2008
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stupendo film
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è davvero un film commovente...complimenti...adesso dovrò leggermi il libro cmq un grande film. Sono stato molto colpito dal finale in cui ti viene da piangere...è un film che fa riflettere molto...
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giusy
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sabato 26 luglio 2008
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una storia toccante e vera
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Il libro il cacciatore di aquiloni ha commosso milioni di lettori e il film non è stato da meno. Fatto bene con attori di qualità, ciò non toglie però che sono stati operati molti tagli nella storia e alcuni sentimenti non sono stati marcati a pieno come nel libro; dal tronde una durata eccessiva del film non sarebbe stata piacevole. Un film stupendo che non poteva mai deludere a pieno chi aveva già letto il libro dato la storia fantastica che racconta. Si evidenzia bene la realtà difficile dell'Afghanistan dove il culto del dio prevede violenze gratuite e ingiuste. Tutto questo fa da sfondo alla storia di due ragazzi di razze diverse ma uniti da un valore a cui non si può rinunciare, l'amicizia, che supererà ogni cosa.
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tia
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mercoledì 23 luglio 2008
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mi aspettavo di più
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sinceramente ero partito con ottime aspettative e sono state deluse tutte.
Premetto che non ho letto il libro.
partendo dalla storia si può dire che è una storia che cattura abbastanza,ma è comunque una trama già vista e rivista,coi soliti due amici che si lasciano e finiscono uno da una parte del mondo e l'altro all'estremo opposto.
Anche il pretesto del litigio è poco originale e la reazione del protagonista non mi ha convinto molto.
Si passa poi al viaggio di ritorno in Afghanistan del protagonista,ma è un viaggio che lascia poche emozioni:girata malissimo e con estrema piattezza la parte della visita al vecchio amico del padre e alla sua vecchia casa,per non parlare della presenza talebana: se ne parla,aleggia nell'aria,ma sembra servire solo per giustificare il sangue della lapidazione della donna,già così fuori luogo,e funge solo da sfondo,ma non è per nulla efficace.
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sinceramente ero partito con ottime aspettative e sono state deluse tutte.
Premetto che non ho letto il libro.
partendo dalla storia si può dire che è una storia che cattura abbastanza,ma è comunque una trama già vista e rivista,coi soliti due amici che si lasciano e finiscono uno da una parte del mondo e l'altro all'estremo opposto.
Anche il pretesto del litigio è poco originale e la reazione del protagonista non mi ha convinto molto.
Si passa poi al viaggio di ritorno in Afghanistan del protagonista,ma è un viaggio che lascia poche emozioni:girata malissimo e con estrema piattezza la parte della visita al vecchio amico del padre e alla sua vecchia casa,per non parlare della presenza talebana: se ne parla,aleggia nell'aria,ma sembra servire solo per giustificare il sangue della lapidazione della donna,già così fuori luogo,e funge solo da sfondo,ma non è per nulla efficace.
Belli sono soprattutto i dialoghi,ma spesso sono ripetitivi e scontati,melensi.
Curioso anche notare come nonostante il film sia ambientato nel mondo musulmano si parli di mano di Dio,Provvidenza,casa di Dio e altre cose legate alla religione cattolica,tanto che il nome di Allah si sente solo una volta,ed è un altro difetto molto grave secondo me.
Anche le musiche sono poco efficaci.
Riassumendo ho provato indifferenza per tutte le due ore del film e mi sono stupito,poichè pensavo di vedere un film triste e che denunciava la barbarie talebane,invece è solo un film senza sapore con un abbondante condimento superfluo.
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gfloriano
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venerdì 11 luglio 2008
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la storia di un'amicizia profonda
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Regia: Marc Foster
Con: Khalid Abdalla, Atossa Leoni, Shaun Toub, Homayoun Ershadi
Trama: nell’Afganistan di fine anni settanta, la vita segue antichi rituali, non disdegnando la modernità, le tradizioni sono profondamente radicate, mentre comunisti e talebani sono entità ancora embrionali. Hassan e Amir sono amici per la pelle con una gran passione per gli aquiloni. Proprio nel momento più bello, la gara annuale di aquiloni a Kabul, la violenza entra nella vita dei due amici in modo brutale spezzando la magia e l’innocenza dell’infanzia. Da quel momento nulla è più come prima, da lì ad un anno inizia l’invasione sovietica, i ragazzi si separano seguendo due percorsi diversissimi fino a…….
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Regia: Marc Foster
Con: Khalid Abdalla, Atossa Leoni, Shaun Toub, Homayoun Ershadi
Trama: nell’Afganistan di fine anni settanta, la vita segue antichi rituali, non disdegnando la modernità, le tradizioni sono profondamente radicate, mentre comunisti e talebani sono entità ancora embrionali. Hassan e Amir sono amici per la pelle con una gran passione per gli aquiloni. Proprio nel momento più bello, la gara annuale di aquiloni a Kabul, la violenza entra nella vita dei due amici in modo brutale spezzando la magia e l’innocenza dell’infanzia. Da quel momento nulla è più come prima, da lì ad un anno inizia l’invasione sovietica, i ragazzi si separano seguendo due percorsi diversissimi fino a…….vent’anni dopo, quando Amir sarà richiamato a rimediare agli errori di gioventù, tornando finalmente ad essere in pace con se stesso e riallacciando il filo spezzato dell’aquilone-vita.
Tratto dall’omonimo best seller di Khaled Hosseini, che correrò a leggere, il film è uno splendido struggente spaccato su un paese che proprio non riesce trovare pace, che fa da sfondo, entrando drammaticamente, nel rapporto di amicizia tra i due ragazzini: Amir figlio di un possidente, introverso e pacifico con la passione per gli aquiloni e per scrivere storie fantastiche ed Hassan, figlio del servo di casa Amid, gioviale, scafato ed intraprendente.
Ci sono due piani narrativi: il rapporto padre-figlio ed il rapporto di amicizia, narrati con struggente partecipazione emotiva, che tocca le corde dell’emozione fino a sfociare in ‘poetica’ narrativa , tanto che in più punti le emozioni visive mutano in commozione turbando profondamente la nostra anima.
Un film che avvince alla poltrona, trascinando lo spettatore in un paesaggio da fiaba dove la barbarie umana fa scempio di corpi ed anime.
Sconvolgente e indimenticabile…..
Da non perdere!
Trama: ****
Sceneggiatura: ***
Fotografia: *****
Colonna sonora: ****
Impressione generale: ****
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para
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lunedì 2 giugno 2008
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in disaccordo con la critica
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La critica ha sottolineato come questo film sia un buon film di per sè, ma che scompare in confronto al libro. Io dovrei stare zitto perché il libro non l'ho letto, ma non si può sminuire la grandezza di questo capolavoro solo perché il libro è migliore. Io non so se rende appieno il libro, a quello che ho sentito assolutamente no, ma è un film che trasmette comunque tanto, molto. VERAMENTE BELLO.
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rosanna randazzo
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giovedì 29 maggio 2008
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il cielo dovrebbe essere pieno di aquiloni
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Questo romanzo è riuscito ad emozionarmi a farmi vivere le sensazione provate dai personaggi. la tematica dovrebbe farci riflettere sul valore della vita dell'amicizia dell'amore ma soprattutto del vero valore intrinsico di ogni persona aldilà del credo religioso del colore e della lingua parlata. grazie
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sandro
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lunedì 26 maggio 2008
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adesso mi leggo il libro..
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Film delle occasioni perdute; infanzia , maltrattamenti, mondi a noi sconosciuti banalizzati da una recitazione e da dialoghi poco efficaci talvolta melensi; la resa, un polpettone neanche tanto strappalacrime. Bravo solo il padre del protagonista.
Sandro
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