zucchina
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martedì 17 marzo 2009
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il libro è molto più bello
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DOPO CHE HO MANGIATO IL LIBRO IN 4 GIORNI ... VOLEVO VEDERE IL FILM...
ASPETAVO MOLTO DI PIù ... SECONDO ME, è MANCATO UN SACCO DI PARTE IMPORTANTE .... un peccato poi se avessi dato tutta i questo film ... era da Oscar cosi come il libro da BestSeller
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fila
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venerdì 27 febbraio 2009
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molto bello
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ciccio
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domenica 22 febbraio 2009
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bellissimo film, ma disprezza troppo il mondo arab
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Mi è piaciuto molto e mi ha commosso, ma calca un pò troppo la mano sulle violenze dei talebani. Forse questo contenuto un pò troppo politico strumentalizza i sentimenti veri che il film suscita, dando una sensazione eccessiva del buono e del cattivo.
Comunque bello
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sandro
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domenica 15 febbraio 2009
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da vedere senza essere un capolavoro
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ottimo film anche se troppo diluito in alcuni tratti e qualche buonismo di troppo qua e là ma nella media dei film di oggi....assolutamente al di sopra della media
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asdrubale
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venerdì 6 febbraio 2009
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il cacciatore di delusioni
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bruttissimooooooooooooooooooooooooooo!
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dony 64
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lunedì 19 gennaio 2009
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commovente
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Film drammatico ambientato in Afganistan negli anni 70.La storia narra di due piccoli amici di diversa casta e ceto sociale legati da una passione quella degli aquiloni e dall'intenza amicizia tra loro.Accade un'episodio che cambia l'evolversi dell'amicizia.Bel film orientaleben interpretato e da vedere.Voto 7+
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ehila
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mercoledì 14 gennaio 2009
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vedelia
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lunedì 12 gennaio 2009
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gli aquiloni volano dentro di noi
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Amir, figlio di un ricco imprenditore di etnia pashtun, e Hassan, suo servitore di etnia hazara, sono sin dall’infanzia amici inseparabili, uniti anche dalla passione per le gare di aquiloni. Amir nutre per l’amico un vero affetto, ma allo stesso tempo anche molta invidia poiché suo padre, il generoso e coraggioso Baba, mostra per il servitore molto affetto e benevolenza. Questo rancore lo spingerà a commettere una colpa terribile nei confronti del suo leale amico. Infatti in un vicolo di Kabul un tragico evento cambierà per sempre la vita dei due ragazzi e lascerà una profonda cicatrice nel cuore e nella mente di Amir, che neanche il passare degli anni e i futuri tremendi eventi storici che colpiranno l'Afganistan riusciranno a cancellare.
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Amir, figlio di un ricco imprenditore di etnia pashtun, e Hassan, suo servitore di etnia hazara, sono sin dall’infanzia amici inseparabili, uniti anche dalla passione per le gare di aquiloni. Amir nutre per l’amico un vero affetto, ma allo stesso tempo anche molta invidia poiché suo padre, il generoso e coraggioso Baba, mostra per il servitore molto affetto e benevolenza. Questo rancore lo spingerà a commettere una colpa terribile nei confronti del suo leale amico. Infatti in un vicolo di Kabul un tragico evento cambierà per sempre la vita dei due ragazzi e lascerà una profonda cicatrice nel cuore e nella mente di Amir, che neanche il passare degli anni e i futuri tremendi eventi storici che colpiranno l'Afganistan riusciranno a cancellare.
Costretto a lasciare il suo paese, a causa dell’invasione russa, e rifugiatosi in America col padre, Amir non riesce a superare il senso di colpa per il dolore che ha causato al suo amico. Così, molti anni dopo la fuga dalla patria, quando ormai è diventato un celebre scrittore, non appena riceve una preoccupata telefonata dal vecchio amico di famiglia Rahim Khan, che lo prega di tornare a Kabul, Amir capisce che c’è sempre “un modo per tornare ad essere buoni” e decide di tornare nella sua terra per salvare il figlio di Hassan, divenuto schiavo dei violenti militari talebani, saldando così i conti con i propri errori. Ad attenderlo a Kabul però non ci sono soltanto i fantasmi della sua coscienza bensì la scoperta che la sua terra è ormai divenuta un luogo distrutto dalla violenza, misero, sottoposto alle feroci leggi dell’estremismo islamico, dove i diritti all’uguaglianza, alla parità, alla giustizia e alla libera espressione non esistono più, dove le donne sono “invisibili”, giocare è “fuorilegge” e "gli aquiloni non volano più".
Riuscirà Amir a mostrarsi per la prima volta un vero uomo e a portare a termine la sua missione in contraccambio alla lealtà del suo amico, morto con coraggio per aver difeso la sua casa e la sua famiglia?
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giorgio
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domenica 11 gennaio 2009
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un film emozionante
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Forse sono uno dei pochi che prima di leggere il libro ha visto il film. Sia in sala cinematografica che qualche settimana fa in DVD. Qualche giorno fa ho finito di leggere anche il libro.
Il film mi ha emozionato moltissimo. La storia veramente molto appassionante e anche coinvolgente. Gli attori, molti non professionisti, veramente bravi. Leggendo poi il libro, ho potuto constatare che alcuni episodi sono stati modificati, sicuramente per esigenze cinematografiche. Nel libro l'intera vicenda è molto più dilatata nel tempo. Logicamente le pagine scritte trasmettono ancora di più la sofferenza che già traspare nel film. Il senso di colpa di Amir è ingigantito e la sua voglia di redimersi appare in continuazione.
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Forse sono uno dei pochi che prima di leggere il libro ha visto il film. Sia in sala cinematografica che qualche settimana fa in DVD. Qualche giorno fa ho finito di leggere anche il libro.
Il film mi ha emozionato moltissimo. La storia veramente molto appassionante e anche coinvolgente. Gli attori, molti non professionisti, veramente bravi. Leggendo poi il libro, ho potuto constatare che alcuni episodi sono stati modificati, sicuramente per esigenze cinematografiche. Nel libro l'intera vicenda è molto più dilatata nel tempo. Logicamente le pagine scritte trasmettono ancora di più la sofferenza che già traspare nel film. Il senso di colpa di Amir è ingigantito e la sua voglia di redimersi appare in continuazione.
Quando Amir dice che se con il suo comportamente non avesse costretto Hassan e Alì ad andersene di casa, Baba li avrebbe portati con loro in America e tutta la storia sarebbe stata diversa. Ma anche quando ricorda le parole del padre: un uomo che non sa difendere se stesso non potrà fare nulla nella vita. Praticamente un macigno che Amir da quell'inverno del 1975 si porta appresso e non riesce a liberarsene. Neppure a confidarsi con la moglie per togliersi quel peso che porta sulla coscienza.
Vorrebbe gridare al mondo il suo pentimento, il suo errore, il suo tradimento al carissimo amico ma non ci riesce.
Il filo conduttore del film e del libro è questa sua incapacità a perdonarsi.
A me è piaciuta tantissimo la figura di Rahim Khan sempre presente al momento giusto. Per dare una carezza ad Amir che si sente solo e imcompreso dal padre, per spronarlo a scrivere e coltivare il suo sogno di scrittore, di rincuoralo quando l'atteggiamento del padre gli fa pensare che sia colpevole della morte della madre, ma anche ha fagli capire che è giunto il momento di tornare a essere buoni, che è arrivato il momento di agire.
Quando dice al padre che un figlio non è un album da colorare come meglio si crede, ma che ognuno ha la sua identità e che quando sarà grande lo renderà orgoglioso.
Poi il fatto che Rahim Khan è l'unico testimone che può confidare ad Amir il segreto che per tanti anni è rimasto nel suo cuore e in quello di Baba. E prima di morire, Amir deve sapere tutta la verità.
Per me Rahim Khan è il personaggio fondamentale di tutta la vicenda.
Quello che il film mi ha trasmesso maggiormente rispetto al libro è la Kabul anni 70. L'importanza delle immagini nei nostri giorni è determinante. Siamo abituati a ragionare secondo quello che vediamo. Perciò leggendo le pagine del libro non riuscivo ad immaginare come poteva essere la vita in Afghanistan prima dell'arrivo dei Sovietici.
Un piccolo neo negativo nel film. Era proprio necessario che in una scena il bambino Amir indossasse una maglietta Lacoste? Pubblicità occulta ?.
Comunque un film che mi rimarrà per sempre nel cuore.
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