alex wwe
|
venerdì 19 agosto 2011
|
fantastico
|
|
|
|
fantastico il film , fantastici gli attori , fantastico il regista XD
|
|
[+] lascia un commento a alex wwe »
[ - ] lascia un commento a alex wwe »
|
|
d'accordo? |
|
bella earl!
|
mercoledì 20 aprile 2011
|
scorsese e i capolavori vanno giusti a braccetto.
|
|
|
|
Fantastico sotto tantissimi aspetti. La storia è molto intricata ma non difficile da seguire (infatti Scorsese col suo modo di dirigerla la fa capire molto, molto bene) e le interpretazioni dei vari Damon, Nicholson, DiCaprio, Wahlberg che fortunatamente hanno preso parte a questo film lo rende grandissimo. Come sempre inchiniamoci al maestro.
|
|
[+] lascia un commento a bella earl! »
[ - ] lascia un commento a bella earl! »
|
|
d'accordo? |
|
alex_23
|
mercoledì 16 febbraio 2011
|
semplicemente un capolavoro
|
|
|
|
Dall'inizio alla fine sei sul filo del rasoio e la tensione la si legge anche nei personaggi creati da Scorsese. Eccellenti tutti gli attori, da Di Caprio a Damon senza dimenticare il redivivo Jack Nicholson il quale, si dice, in alcune circostanze ha assunto un ruolo di co-regista: certe battute le inventava al momento, in modo che gli attori con cui recitava fossero più spontanei: genialata di Martin. Mi và di citare anche l'interpretazione di Mark Wahlberg, che è stata impeccabile.
Il finale è un doppio colpo di scena, non originalissimo ma spiazzante.
|
|
[+] lascia un commento a alex_23 »
[ - ] lascia un commento a alex_23 »
|
|
d'accordo? |
|
chamber 237
|
lunedì 17 gennaio 2011
|
il bene e il male
|
|
|
|
Quando penso a Martin Scorsese mi vengono sempre in mente Taxi driver, Shutter island e questo. Incredibile la valenza degli attori, oltre a quella del regista. Nicholson più che altro è un poeta, un mago. Damon è fantastico in questi ruoli thriller tesissimi mentre DiCaprio, grazie al regista, ha imparato molto. La storia non è banale, come neanche la colonna sonora (ricordo che Scorsese è anche un esperto musicale) e la sceneggiatura. La violenza è sopportabile e rimanda un po' a taxi driver (le scene cruente rimandate tutte alla fine). Scorsese, se non superare sè stesso, si eguaglia.
|
|
[+] lascia un commento a chamber 237 »
[ - ] lascia un commento a chamber 237 »
|
|
d'accordo? |
|
tony montana
|
domenica 2 gennaio 2011
|
il genio di scorsese filma un'altra perla
|
|
|
|
La polizia di Boston vuole assolutamente mettere le mani su Frank Costello, un boss mafioso fra i più pericolosi in circolazione che basa la sua filosofia sulle dure regole della strada.
Billy Costigan jr, un ragazzo che ha passato l’infanzia in mezzo a questo ambiente criminale, viene scelto dal capitano Queenan e dal suo braccio destro Dignam come infiltrato nella banda di Costello per anticiparne le mosse e affrettare la caduta della gang.
Nel frattempo, il giovane Colin Sullivan, dello stesso quartiere di Costigan, entra in polizia, e fa carriera all’interno del reparto speciale che si occupa di Costello. Nessuno sa che Colin, in realtà è l’infiltrato di Costello all’interno del dipartimento di polizia…
The Departed è una storia di differenza e ripetizione che parte da un gran bello spunto, che lo sceneggiatore William Monahan prende in affitto da Infernal Affairs grande blockbuster hongkonghese del 2002 della coppia Andrew Lau/Alan Mak, la cui unione produsse un risultato a dir poco inaspettato.
[+]
La polizia di Boston vuole assolutamente mettere le mani su Frank Costello, un boss mafioso fra i più pericolosi in circolazione che basa la sua filosofia sulle dure regole della strada.
Billy Costigan jr, un ragazzo che ha passato l’infanzia in mezzo a questo ambiente criminale, viene scelto dal capitano Queenan e dal suo braccio destro Dignam come infiltrato nella banda di Costello per anticiparne le mosse e affrettare la caduta della gang.
Nel frattempo, il giovane Colin Sullivan, dello stesso quartiere di Costigan, entra in polizia, e fa carriera all’interno del reparto speciale che si occupa di Costello. Nessuno sa che Colin, in realtà è l’infiltrato di Costello all’interno del dipartimento di polizia…
The Departed è una storia di differenza e ripetizione che parte da un gran bello spunto, che lo sceneggiatore William Monahan prende in affitto da Infernal Affairs grande blockbuster hongkonghese del 2002 della coppia Andrew Lau/Alan Mak, la cui unione produsse un risultato a dir poco inaspettato. Nel nostro paese si registra solo un tardivo sbarco in DVD un paio d’anni fa, ma più lungimiranti politiche distributive gli avevano tributato il successo che merita in diversi paesi. Non è mai bello parlare di un remake solo ed esclusivamente in relazione all’originale, ma è doveroso tenerne conto, specialmente di fronte alle reazioni entusiastiche per il film di Scorsese, che rischia di cannibalizzare la sua fonte d’ispirazione prendendosi meriti non suoi. Meriti che includono sicuramente il buon senso di non aver adattato pedissequamente lo script, ma di questo certo non dubitavamo, visto l’enorme statura del regista.
La rivisitazione di Monahan, la scelta di Boston e della malavita irlandese sono il perfetto complemento alle tematiche care a Scorsese. Insieme, i due rivoltano ogni elemento di Infernal Affairs : riducono la preponderante carica religiosa da attiva (dal titolo cantonese fino al profondo dei personaggi) a passiva, inserendola in uno sfondo che è puro Scorsese, molto più Mean Streets che Quei bravi ragazzi. Calano i personaggi in un distillato culturale ambiguo, un micro-regno che dipende totalmente dalla propria identità storica; non ci sono aspirazioni, solo patronimici da legittimare. La perfetta logica di straniamento-appartenenza non lascia scampo, guidando i destini (il piccolo Colin trasformato in un figlio dal boss con tre cartoni di latte, la natura borderline di Billy smanioso di gridare alle tante figure paterne sovrapposte quanto lui possa essere poliziotto) e premiando i departed, quelli che se ne sono andati, i defunti che sono gli unici in grado di sottrarsi alla legge del gruppo. Salvo poi dirottare altre esistenze con la loro scomparsa. – ATTENZIONE SPOILER: Quasi tutti i protagonisti muoino in modo violento. –.
In questo senso The Departed trionfa e riesce a trovare la sua strada di proficua convivenza con Infernal Affairs , forse andando anche oltre nel dipingere un contesto dietro a una storia avvincente. Il prezzo di queste scelte Scorsese lo paga però a livello di plausibilità d’intreccio; restringendo il campo ad una dimensione quasi “familiare”, in cui i personaggi sono parte di una sola comunità (abbandonando la caotica metropoli mescolante hongkonghese), risulta a tratti buffo che il gioco degli infiltrati possa andare avanti e non si fermi per manifesta evidenza di come stanno le cose. Inoltre, l’inserimento di un personaggio dove non doveva esserci nessuno (con lo scopo di risolvere l’intreccio chiudendo la vicenda, dato che invece Infernal Affairs è una trilogia e il terzo atto affronta le conseguenze di ciò che avviene nel primo) rovina uno dei rapporti fulcro della storia, piccoli difetti di un gran film. Questa volta, Scorsese riscopre una compattezza di genere ammirabile, ripercorre territori familiari dove può eccellere avvalendosi di un grande cast (il solito Di Caprio che nel nuovo millennio ha lavorato praticamente solo con lui, un buon Matt Damon, un grande Jack Nicholson, magistrale Mark Wahlberg e un Martin Sheen invero poco convincente in una parte passata per diversi nomi). Il risultato è un thriller godibilissimo, avvincente, turbolento e macchinoso che nonostante la lunga durata, si lascia guardare scorrevolmente, anzi nelle 2 ore e 30 di film, Scorsese dirige magistralmente e con uno spiccato senso del ritmo, le scene di azione e di violenza e anche i tanti personaggi presenti nella sceneggiatura ben calibrata da Monahan. Hollywood trema davanti al nome di Scorsese, ma siamo di fronte a un grande film che, se guardato prima di Infernal Affairs colpirà ancora di più, specie nel finale.
Colonna sonora atomica di Howard Shore. E quattro premi oscar per miglior film, regia ( finalmente ) sceneggiatura e montaggio. E vorremmo ben vedere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a tony montana »
[ - ] lascia un commento a tony montana »
|
|
d'accordo? |
|
danilodac
|
martedì 21 dicembre 2010
|
l'assenza del bene
|
|
|
|
A Boston è guerra tra la malavita organizzata e la polizia di Stato. Billy Costigan (L. Di Caprio) viene scelto per infiltrarsi nella banda del boss Frank Costello (Jack Nicholson),. Nel frattempo, anche Costello decide di inserire un infiltrato all’interno della polizia. In un intreccio di doppie identità, ognuno dovrà trovare l’altro, all’insegna del labile confine tra bene e male.
E’, forse, il film più cupo, pessimista e disperato di Martin Scorsese. E’un eccellente poliziesco in cui conta soprattutto la sceneggiatura di William Monahan, tratta da quella di Infernal affairs (Honk Kong, 2002), dominata dalla poetica dei contrasti e degli scambi in cui, tematicamente, l’unica certezza è l’assenza del bene.
[+]
A Boston è guerra tra la malavita organizzata e la polizia di Stato. Billy Costigan (L. Di Caprio) viene scelto per infiltrarsi nella banda del boss Frank Costello (Jack Nicholson),. Nel frattempo, anche Costello decide di inserire un infiltrato all’interno della polizia. In un intreccio di doppie identità, ognuno dovrà trovare l’altro, all’insegna del labile confine tra bene e male.
E’, forse, il film più cupo, pessimista e disperato di Martin Scorsese. E’un eccellente poliziesco in cui conta soprattutto la sceneggiatura di William Monahan, tratta da quella di Infernal affairs (Honk Kong, 2002), dominata dalla poetica dei contrasti e degli scambi in cui, tematicamente, l’unica certezza è l’assenza del bene. Si comincia con i primi dieci minuti pieni di adrenalina ed energia filmica, in cui lo spettatore viene travolto dal ritmo incredibilmente trascinante dell’azione. Il male fa parte del quotidiano a Boston, e si incarna nella figura di Frank Costello, boss della malavita organizzata che gestisce tutto con metodi feudali. Tutti i personaggi sono travolti dalla virulenza del male, bloccati in una strada senza uscita e destinati ad una morte violenta. Vi emergono molti temi scorsesiani: religione, violenza, (a)moralità; tutto confluisce all’interno di uno spietato ritratto sull’incoscienza umana, sull’impossibilità di uscire da un universo dominato dal male e dalla corruzione.
Ricco di bagliori e sequenze memorabili, è attraversato da fulminee sequenze di violenza. E’ un film perfetto: nei tempi, nei personaggi, nei dialoghi, nell’ambientazione, nell’interpretazione e nella messa in scena. Contiene in sé quella potenza visiva che unisce abilmente il genere cinematografico a cui appartiene con il talento visivo di un film d’autore.
E’ qualcosa di più di un ottimo poliziesco, la sua profondità lo fa emergere per virtù di stile. E’ un altro film del regista che, raccontando una normale storia di strada, la trasforma in una metafora sull’America e l’umanità in genere.
Un’ottima squadra di attori tra cui un calibrato L. Di Caprio che, in una delle sue migliori interpretazioni, tratteggia un personaggio attanagliato dal dolore. Un elogio anche all’intramontabile Nicholson.
Fotografia: Michael Ballhaus; montaggio: Thelma Schoonmaker.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a danilodac »
[ - ] lascia un commento a danilodac »
|
|
d'accordo? |
|
immanuel
|
martedì 21 dicembre 2010
|
quel "discrimen" labile tra bene e male
|
|
|
|
La logica manichea della suddivisione netta tra buoni e maligni per il film di scorzese non può valere. La linea flebile, e talvolta appena percepibile tra la dimensione del "giusto" e della legge, e quella del "male" e del crimine, non basta a darci una visione non equivoca e palese degli scopi che perseguono le parti coinvolte. La divisione trai due mondi si perde infatti tra le pieghe di un racconto turbinoso, di difficile interpretazione e ingannevole, che puntualmente ci riporta a mettere in discussione la reale identità assegnata, di volta in volta, in modo quasi istintivo, ai soggetti implicati in affari loschi, trame occulte, disegni criminali. La violenza e la morte, oggetti sui quali si concentra, come di consueto, l'attenzione di scorzese, sono espressi nelle loro forme più brutali e scioccanti, tantopiù che di essi è sottolienata la gratuità e la disinvoltura nel loro realizzarsi, ragion per cui si caricano di raccapriccio e scandalo inauditi.
[+]
La logica manichea della suddivisione netta tra buoni e maligni per il film di scorzese non può valere. La linea flebile, e talvolta appena percepibile tra la dimensione del "giusto" e della legge, e quella del "male" e del crimine, non basta a darci una visione non equivoca e palese degli scopi che perseguono le parti coinvolte. La divisione trai due mondi si perde infatti tra le pieghe di un racconto turbinoso, di difficile interpretazione e ingannevole, che puntualmente ci riporta a mettere in discussione la reale identità assegnata, di volta in volta, in modo quasi istintivo, ai soggetti implicati in affari loschi, trame occulte, disegni criminali. La violenza e la morte, oggetti sui quali si concentra, come di consueto, l'attenzione di scorzese, sono espressi nelle loro forme più brutali e scioccanti, tantopiù che di essi è sottolienata la gratuità e la disinvoltura nel loro realizzarsi, ragion per cui si caricano di raccapriccio e scandalo inauditi. Scopo primario, nondimeno, del cineasta è mettere in luce, piuttosto che appalesare la "fragilità" di quel discrimen tra bene e male -che più che altro si mostra tale agli occhi dello spettatore- , la quasi totale assenza, neppure intuibile superficialmente, fra angeli e demoni, buoni e cattivi, guardie e ladri. Scorzese ne fa una genia di uguale consistenza, di medesimo significato, invalsa in modo trasversale ad atti di natura violenta e ad azioni riprovevoli. Specie in quegli ambienti torbidi, rappresentati dagli apparati sotteranei dello stato, avvertire la soglia in cui ha termine un mondo e ne inizia un altro è cosa quasi irrealizzabile. Buoni e cattivi diventano i volti di una stessa piovra, che divora la legalità e la solidità dello stato, riuscendo ad assumere le fattezze di un giano bifronte che, in realtà, non comprende, e neppure nasconde, alcunché di ricondicibile a quella classe di valori inquadrabili nel recinto del "giusto", per diventare una massa indistinta di elementi che ci traducono nell'universo per eccellenza del "male", della prevaricazione, della barbarie, quello mafioso, alla fine di tutto, unico denominatore comune delle azioni di grossa parte degli individui che si aggirano sulla scena del film.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a immanuel »
[ - ] lascia un commento a immanuel »
|
|
d'accordo? |
|
alexpark
|
martedì 7 dicembre 2010
|
il male si ritrova nel bene e il bene nel male
|
|
|
|
Un altro dei capolavori di Scorsese che riesce con grande maestria a portare sul grande schermo una storia di infiltrati speciali,tutti e due attenti a non commettere un passo falso per non perdere la vita.Infatti subito la trama potrebbe sembrare abbastanza semplice ma Scorsese riesce a renderla magistrale ricostruendola anche senza un flashback.Qui si vede la bravura di uno dei registi più spettacolari dei giorni nostri.Scorsese riesce con una trama semplice a tenere sulle spine lo spettatore che è colto da una magnifica suspance nel momento in cui i due protagonisti sono sul filo del rasoio quando ormai non c'è più niente da fare.Il film parla di due poliziotti:l'uno,Billy Costigan(DiCaprio),serve lo stato infiltrandosi tra i prediletti del boss Costello cercando di fornire alla polizia un aiuto per arrestarlo;l'altro,Colin Sullivan(Damon),sin da giovane diventato poliziotto aiuta il boss costello nel sfuggire alla polizia.
[+]
Un altro dei capolavori di Scorsese che riesce con grande maestria a portare sul grande schermo una storia di infiltrati speciali,tutti e due attenti a non commettere un passo falso per non perdere la vita.Infatti subito la trama potrebbe sembrare abbastanza semplice ma Scorsese riesce a renderla magistrale ricostruendola anche senza un flashback.Qui si vede la bravura di uno dei registi più spettacolari dei giorni nostri.Scorsese riesce con una trama semplice a tenere sulle spine lo spettatore che è colto da una magnifica suspance nel momento in cui i due protagonisti sono sul filo del rasoio quando ormai non c'è più niente da fare.Il film parla di due poliziotti:l'uno,Billy Costigan(DiCaprio),serve lo stato infiltrandosi tra i prediletti del boss Costello cercando di fornire alla polizia un aiuto per arrestarlo;l'altro,Colin Sullivan(Damon),sin da giovane diventato poliziotto aiuta il boss costello nel sfuggire alla polizia.Ovviamente tutti e due conducono la loro missione clandestinamente e pochi sanno della loro vera identità.Presto le due parti,ovvero la polizia e la combricola del boss,si rendono conto di aver all'interno della loro gerarchia una talpa in grado di fermare i loro piani.Al culmine della vicenda molti tra i protagonisti,buoni e cattivi che siano,moriranno e la persona che trionferà sarà simbolo di bene e male nello stesso tempo,un poliziotto che prima rappresenta il bene poi "si converte" al male risultando lui il vincitore di questo bagno di sangue.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alexpark »
[ - ] lascia un commento a alexpark »
|
|
d'accordo? |
|
paride86
|
domenica 31 ottobre 2010
|
eccellente
|
|
|
|
Ottimo film di Martin Scorsese che vince - finalmente - l'Oscar!
La storia è un intricato groviglio di tradimenti e doppi giochi in cui nessuno è quel che sembra. Tutto ciò offre numerosi spunti di riflessione su temi come onestà, tradimento, bene e male, come suggerisce il titolo italiano del film.
Gli attori sono tutti in ottima forma: Di Caprio calcolatore dal sangue caldo, Damon in un ruolo molto diverso da quelli in cui lo vediamo di solito, Nicholson spudorato ma senza eccedere.
In somma, un film da vedere e rivedere.
|
|
[+] lascia un commento a paride86 »
[ - ] lascia un commento a paride86 »
|
|
d'accordo? |
|
keanu
|
giovedì 19 agosto 2010
|
buon film !!
|
|
|
|
Sinceramente mi ha un po' deluso. Lo ho trovato abbastanza scontato e con il sapore del già visto, non mi ha entusiasmato molto, la trama non è molto originale.
Il film parte bene e coinvolge immediatamente ma dopo un oretta e più che guardi inizia ad annoiare e diventa ripetitivo, e questo è un punto in sfavore.
Mentre, un punto in più per l'Eccezionale cast. Ottima anche la regia. (anche se ho trovato eccessivo l'Oscar per il miglior film ...)
Per me un gran film, ma non capolavoro.
[+] scontato non direi
(di 4ng3l)
[ - ] scontato non direi
[+] concordo
(di kondor17)
[ - ] concordo
|
|
[+] lascia un commento a keanu »
[ - ] lascia un commento a keanu »
|
|
d'accordo? |
|
|