anomalit�
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sabato 15 settembre 2012
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l'uomo eviscerato
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Vedo proprio nelle interiora umane il filo conduttore delle tre storie del film, come un lungo intenstino srotolato fra i protagonisti.
La telecamera è spiatata nel mostrare tutto l'orrore di questo concetto; più sconvolge più affascina.
E fra la carne straripante, le lame, i buchi, il grasso, il viscido, il troppo, il deforme, brilla un'innocenza umana, troppo umana.
Capolavoro.
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fabrizio dividi
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sabato 2 luglio 2011
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storia di tre (de)generazioni
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Tre episodi per tre generazioni attraverso la storia di 60 anni di comunismo in una sineddotica Ungheria. I temi sono tanti e fondamentali: amore, morte, cibo, patria e famiglia sono affrontati attraverso la lente distorta di un grandangolo talmente nauseante da toccare il sublime. Qui l'estetica del vomito, che Nanni Moretti dice di non sopportare, compie il suo giro e si erge a poetica del successo, non del facile trash o del gratuito gesto eversivo, ma di un totale, morale principio che affranca e regala una identità sociale.
Nel primo segmento un soldato è agli ordini di un lascivo, grottesco colonnello in un non meglio precisato avamposto. Il ciclo della vita e della morte è raccontato da una delle più poetiche sequenze degli ultimi anni con la rappresentazione di una vasca di legno, da culla a luogo di ristoro e infine bara.
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Tre episodi per tre generazioni attraverso la storia di 60 anni di comunismo in una sineddotica Ungheria. I temi sono tanti e fondamentali: amore, morte, cibo, patria e famiglia sono affrontati attraverso la lente distorta di un grandangolo talmente nauseante da toccare il sublime. Qui l'estetica del vomito, che Nanni Moretti dice di non sopportare, compie il suo giro e si erge a poetica del successo, non del facile trash o del gratuito gesto eversivo, ma di un totale, morale principio che affranca e regala una identità sociale.
Nel primo segmento un soldato è agli ordini di un lascivo, grottesco colonnello in un non meglio precisato avamposto. Il ciclo della vita e della morte è raccontato da una delle più poetiche sequenze degli ultimi anni con la rappresentazione di una vasca di legno, da culla a luogo di ristoro e infine bara. Il reietto deve solo obbedire e tutto il resto gli è negato; tutto, compreso lo sguardo che è la più grave delle insubordinazioni. Mai spiare il superiore che nella sua alcova disattende a tutti i principi morali che chiede al subalterno. metafora diretta di un potere (del potere) che non può essere soggetto alle leggi ma solo impartirle.
Il figlio si evolve. Diventa campione di alimentazione veloce, una sorta di sport nazionale che consiste nel nutrirsi fino allo sfinimento e poi ancora e ancora. Sempre meglio della fame, si dirå. In realtà la degradazione coincide con l'eroismo; i litri di vomito sono proporzionali agli onori di quello che è il massimo dei risultati possibili: arrivare secondi dietro il rappresentante dell'Unione Sovietica. Sferzante metafora-nemmeno troppo ermetica- dell' ipocrisia che legava il sistema delle ex repubbliche d'oltre cortina alla Madre Russia.
Ma il passo definitivo verso l'evoluzione del nostro eroe, che ovviamente coincide con la nazione stessa, lo compie l'ultimo dei nati, protagonista del terzo episodio, il figlio succube dell'ormai patetico genitore campione all'ingrasso, ridottosi a crudele aguzzino nella sua immobile, mostruosa deformazione, pari forse solo all'uomo più grasso del mondo, protagonista del "Senso della vita" da cui Palfi si ispira non poco. Il giovane è sottoalimentato per ribellione al padre ma se ne prende cura alimentandolo di cibo in scatola e dolciumi. Il processo ë concluso. il capitalismo ha vinto e rispetto ai suoi predecessori il giovane taxidermista può scegliere tra file di cibo sempre uguale.
Il finale non tradisce le aspettative e lascia di stucco. Con ben pochi richiami apparenti (Il caro estinto? The cremator?) profondamente estetico ed eccessivo, ben al di là di ogni più fantasiosa aspettativa. i corpi si fanno arte, e si riprendono ciò che la vita ha negato ai loro possessori. L'evoluzione della specie e della società raggiunge il suo culmine donatelliano e la fecale marcitudine dei protagonisti si trasformerà per l'eternità in straordinaria, socialmente riconosciuta finalmente, purezza formale. Fabrizio Dividi
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ilaskywalker
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mercoledì 5 gennaio 2011
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triplice delizioso grottesco
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Storia grottesca che segue il filo conduttore di tre generazioni in una famiglia: un soldato, un atleta obeso, un imbalsamatore. Ogni personaggio è disturbato, a modo suo; tra la carne, la neve, il sangue, il vomito ed il grasso, portano avanti una vita squallida e quasi repellente.
Talvolta un po’ eccessivo, il film vuole disgustare ma sa essere anche elegante in alcune sequenze; c’è una compensazione tra la crudezza degli episodi ed il modo fiabesco di raccontarli.
La sessualità pervertita del primo, le gare di cibo del secondo e la freddezza del terzo porteranno i tre uomini ad una brutta fine. E proprio il finale, ancora più spinto ‘anatomicamente’ risulta delizioso e forse perfetto: l'imbalsamatore imbalsama sé stesso come fosse una statua, dopo essersi deviscerato consciamente e ricucito con un macchinario automatico nello scantinato.
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Storia grottesca che segue il filo conduttore di tre generazioni in una famiglia: un soldato, un atleta obeso, un imbalsamatore. Ogni personaggio è disturbato, a modo suo; tra la carne, la neve, il sangue, il vomito ed il grasso, portano avanti una vita squallida e quasi repellente.
Talvolta un po’ eccessivo, il film vuole disgustare ma sa essere anche elegante in alcune sequenze; c’è una compensazione tra la crudezza degli episodi ed il modo fiabesco di raccontarli.
La sessualità pervertita del primo, le gare di cibo del secondo e la freddezza del terzo porteranno i tre uomini ad una brutta fine. E proprio il finale, ancora più spinto ‘anatomicamente’ risulta delizioso e forse perfetto: l'imbalsamatore imbalsama sé stesso come fosse una statua, dopo essersi deviscerato consciamente e ricucito con un macchinario automatico nello scantinato. Si sottrae per esprimere la sua essenza.
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franto
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giovedì 18 gennaio 2007
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un film per stomaci forti
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Ho visto questo film a Budapest, in lingua originale con sottotitoli in inglese. Domani, 19 gennaio 2007 sarà possibile vederlo in esclusiva all'accademia ungherese sita in via Giulia a Roma con sottotitoli in italiano. Un'occasione da non perdere poiché probabilmente sarà l'unica in Italia. Cosa dire? Sicuramente un film forte, sia per immagini che per contenuti. La storia di 3 generazioni: il nonno ossessionato da sesso, il padre dal successo (un campione di velocità nel mangiare cibo... e quindi un continuo rigettare cibo per tutto l'episodio), il figlio dall'immortalità. In quest'ultimo episodio soprattutto la scena finale è molto forte ma anche originale, sembra uscita da una mente deviata.
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Ho visto questo film a Budapest, in lingua originale con sottotitoli in inglese. Domani, 19 gennaio 2007 sarà possibile vederlo in esclusiva all'accademia ungherese sita in via Giulia a Roma con sottotitoli in italiano. Un'occasione da non perdere poiché probabilmente sarà l'unica in Italia. Cosa dire? Sicuramente un film forte, sia per immagini che per contenuti. La storia di 3 generazioni: il nonno ossessionato da sesso, il padre dal successo (un campione di velocità nel mangiare cibo... e quindi un continuo rigettare cibo per tutto l'episodio), il figlio dall'immortalità. In quest'ultimo episodio soprattutto la scena finale è molto forte ma anche originale, sembra uscita da una mente deviata... non si può neanche raccontare, solo vedere!! La sala dove ho visto il film era molto piccola, io ero in prima fila e alla fine del film metà sala si era svuotata, forse molti non avevano retto. Volendo dare un giudizio generale, si tratta di un film strano, originale, a tratti anche divertente, un film che in Italia sarebbe sicuramente censurato.
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franto
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sabato 6 gennaio 2007
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un film per stomaci forti
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Ho visto questo film a budapest in lingua originale con sottotoli in inglese. Lo sconsiglio a tutti quelli che hanno lo stomaco sensibile: tanto per dirne una, nel secondo episodio si vede uno dei dei protagonisti che, essendo un campione di velocità nel mangiare cibo, non fa altro che rigettare senza sosta. Lo consiglio invece a tutti quelli che hanno voglia di vedere un film geniale ed originale, con momenti anche spassosissimi: su tutti, quello del protagonista del primo episodio che, spiando dalla capanna in cui vive due ragazze che giocano nella neve, si eccita e utilizza un foro della parete come finta vagina finché il suo glande non viene beccato da un gallo. Per concludere: durante la proiezione mezza sala si è svuotata ma volendo dare un giudizio personalesi tratta di un buon film
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Ho visto questo film a budapest in lingua originale con sottotoli in inglese. Lo sconsiglio a tutti quelli che hanno lo stomaco sensibile: tanto per dirne una, nel secondo episodio si vede uno dei dei protagonisti che, essendo un campione di velocità nel mangiare cibo, non fa altro che rigettare senza sosta. Lo consiglio invece a tutti quelli che hanno voglia di vedere un film geniale ed originale, con momenti anche spassosissimi: su tutti, quello del protagonista del primo episodio che, spiando dalla capanna in cui vive due ragazze che giocano nella neve, si eccita e utilizza un foro della parete come finta vagina finché il suo glande non viene beccato da un gallo. Per concludere: durante la proiezione mezza sala si è svuotata ma volendo dare un giudizio personalesi tratta di un buon film a tratti molto forti
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