«L'enfer» è un inferno (per chi lo vede)
di Alberto Crespi L'Unità
Il secondo film dei bosniaco Danis Tanovic, pluripremiato con la sua opera prima No Man's Land, si intitola L'enfer («L'inferno»: tradurlo pareva brutto, vero?) ed è al centro di una leggenda metropolitana che rischia di rovinarlo. Ovvero, che si tratti di un film «usurpato» a Krzsztof Kieslowski, il grande polacco del Decalogo che ne scrisse la sceneggiatura con il fidato scrittore/ magistrato Krzysztof Piesiewicz, poco prima di morire. In realtà Kieslowski e Piesiewicz scrissero si tre sceneggiature ispirate ciascuna a un regno dell'oltretomba (inferno, purgatorio e paradiso), ma Kieslowski non aveva la minima intenzione di dirigerle: dovevano essere affidate ad altrettanti giovani registi europei, di diversa nazionalità, essendo l'inferno ambientato in Francia, il paradiso in Italia (non chiedeteci perché) e il purgatorio in Kosovo, ma con personaggi spagnoli. [...]
di Alberto Crespi, articolo completo (3241 caratteri spazi inclusi) su L'Unità 9 giugno 2006
twitter
diventa fan
