figliounico
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domenica 17 dicembre 2023
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un boschetto
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Più che un horror Il mistero del bosco, che poi nel girato non è nemmeno un boschetto ma poco più di un giardino sul retro, sembra un fantasy per ragazzi della Disney, sebbene Lucky McKee per il soggetto si sia ispirato, come il collega Dario Argento a suo tempo fece per la trilogia delle Madri, al Suspiria De Profundis di Thomas de Quincey e la trama assomigli parecchio a Gli orrori del liceo femminile del 1969 di Ibáñez-Serrador. Peccato. Sarebbe potuto essere un discreto film di genere, con un cast di pregio, in cui spicca la direttrice del collegio, unica location del film, Patricia Clarkson, che esprime magnificamente l’ambiguità del suo personaggio fino all’ultima scena in cui rivela la sua vera identità, e con un prezioso cammeo di Bruce Campbell, l’indimenticabile protagonista de’ La Casa di Sam Raimi, ma purtroppo la sceneggiatura affoga nel suo stesso citazionismo enfatizzando a dismisura ed in modo ridondante proprio una delle sequenze più famose del citato capolavoro di Raimi con gli alberi malefici che prendono vita attaccando e legando le ragazze con rami e liane.
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elgatoloco
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giovedì 23 agosto 2018
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the woods, yes...
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"THe Woods"(2006, Lucky Mc Kee, scritto da David Ross)dove "wood" vale=legno, ma per sineddoche anche"bosco", da cui il titolo italian style"Il mistero del bosco", ma è al plurale, dunque i boschi, ma anche i legni, nel senso dei rami che avvinghiano tutto, nell'ekpurosis finale, quando il disastro si avventa su ogni realtà, oltre ogni illusoria liberazione. Non è tanto questione(anche, certo)di streghe, anche perché là un film di tre decenni prima("Suspiria"di Dario Argento)darebbe"la birra" a tutti/e, ma proprio della dimensione primigenia, dell'elementale "legno"che nella culture antiche orientali e africane è presente insieme ad acqua, aria, fuoco, terra, mentre nelle culture greco-occidentali, vista forse la sua scarsità, non è recepito.
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"THe Woods"(2006, Lucky Mc Kee, scritto da David Ross)dove "wood" vale=legno, ma per sineddoche anche"bosco", da cui il titolo italian style"Il mistero del bosco", ma è al plurale, dunque i boschi, ma anche i legni, nel senso dei rami che avvinghiano tutto, nell'ekpurosis finale, quando il disastro si avventa su ogni realtà, oltre ogni illusoria liberazione. Non è tanto questione(anche, certo)di streghe, anche perché là un film di tre decenni prima("Suspiria"di Dario Argento)darebbe"la birra" a tutti/e, ma proprio della dimensione primigenia, dell'elementale "legno"che nella culture antiche orientali e africane è presente insieme ad acqua, aria, fuoco, terra, mentre nelle culture greco-occidentali, vista forse la sua scarsità, non è recepito. Che poi la vicenda del 1965(dove comunque il film è ben situato nell'epoca, con tanto di scenografia adatta e di relative musichette di quell'anno, oltremodo cantabili e potenzialmente ballabili)della"Falburn Academy"sia vera e resa perfettamente importa ben poco, mentre importa certamente il contesto, ossia il simbolo forte che legno-bosco implicano, con tutta la resistenza forte alla durezza che si crea, ma anche l'attrazione"calamitante"che il simbolo porta con sé. Film horror sì, ma che non si limita a "fare paura", volendo esprimere qualcosa, beninteso nella polisemia del simbolo. Agnes Brucker e altre(i interpreti sono oltremodo convincenti, anche se , francamente, qualche elemento in più(senza troppe indicazioni troppo precise)non avrebbe guastato, anzi... El Gato
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gianleo67
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venerdì 14 aprile 2017
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mater suspiriorum...in trasferta nel new england
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In rotta con la madre e con un padre imbelle succube della consorte, la giovane Heather Fasulo è un'adolescente ribelle che viene spedita in un remoto e prestigioso collegio femminile isolato tra i boschi del New England e retto da un corpo docenti di eccentriche e balzane signore di mezz'età con a capo l'ineffabile Signora Traverse. Vessata dalle angherie di un'arrogante e spregiudicata compagna di scuola e turbata dalle misteriose sparizioni di alcune allieve particolarmente dotate, la ragazza scoprirà a sue spese qual'è il fondo di verità che si cela nelle tenebrose leggende che ammantano quella istituzione ed i boschi che le stanno intorno.
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In rotta con la madre e con un padre imbelle succube della consorte, la giovane Heather Fasulo è un'adolescente ribelle che viene spedita in un remoto e prestigioso collegio femminile isolato tra i boschi del New England e retto da un corpo docenti di eccentriche e balzane signore di mezz'età con a capo l'ineffabile Signora Traverse. Vessata dalle angherie di un'arrogante e spregiudicata compagna di scuola e turbata dalle misteriose sparizioni di alcune allieve particolarmente dotate, la ragazza scoprirà a sue spese qual'è il fondo di verità che si cela nelle tenebrose leggende che ammantano quella istituzione ed i boschi che le stanno intorno.
Già alle prese con l'omaggio all'horror nostrano nel culto cinefilo del protagonista maschile della sua opera d'esordio, il giovane Lucky McKee pensa bene di mettere in scena un remake apocrifo dell'argentiano Suspiria con questo teen-horror di ambientazione collegiale che piazza a bella posta un edificio gotico nel cuore selvaggio del New England ed intreccia le vaghe suggestioni vegetali di arcani riti misterici esercitati dall'ambiguo consesso di una antica società matriarcale (The Guardian - 1990). Niente di più lontano (geograficamente e cinematograficamente) dal fascino mitteleuropeo del Grang Guignol e dai virtuosismi policromi del regista romano, questo thriller sovrannaturale ricalca i soliti stereotipi delle fisime generazionali del cinema yankee presentandoci la figura di una giovin ribelle dal musetto grazioso chiamata (è proprio il caso di dirlo, visto il sottofondo di voci d'ambiente che si sovrappone ai dialoghi principali, come nel già citato modello Made in Italy) ad affrancare una congrega di adoratrici del Demonio dalla loro prigionia silvestre ma che finisce inevitabilmente col porle fine. Thriller dalla struttura narrativa e da una detection del fantastico un pò confuse e frammentarie (le motivazioni vengono pure spiegate a metà film con un lungo flashback-antefatto ma fino all'ultimo non si capisce bene cosa diavolo vogliano dalle allieve le vetuste meretrici di Belzebù), cerca una sua personale impronta d'ambiente nelle romantiche melodie sixties del 'caschetto d'oro' d'America Leslie Gore (Young and Foolish e You Don't Own Me su tutte) che parlano di ribellione e women's pride, alleggerendo i toni di un racconto sempre in bilico tra minacce incombenti e schermaglie adolescenziali. Dai già citati bisbiglii del sonoro all'open space di una camerata di brande per la notte, dall'eroina ribelle in cerca di riscatto (dall'ingombrante figura materna) ai macabri sabba di un austero staff scolastico (pure la tuttofare col tic che è tutto un programma) le citazioni argentiane reclamano vendetta o sobillano rivalse legali, salvo risolversi nel solito finale a lieto fine dove un truce e imbolsito Bruce Campbell ridotto all'impotenza assiste alla rivalsa della figlia, che si affranca dalle accademiche megere a colpi d'accetta. Un pò sprecato l'innato fascino sibillino della Clarkson mentre la bella a attonita Agnes Bruckner ha una faccia da schiaffi di rara indisponenza. Se è vero che il Diavolo fa le pentole ma non i coperchi, non sempre le sue donne ne sanno una in più di lui?
H: Samatha...
S: Si Heater...
H: Fammi un favore. Punta quei capezzoli verso Sud e fatti un giro. Sto cercando di mangiare.
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sinphi
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mercoledì 6 aprile 2011
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si godibile
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mi ricorda diversi film con le foreste stregate, la foreste stregata è un must sin dai tempi di Biancaneve eheheh
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dian71cinema
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martedì 25 gennaio 2011
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film gradevole .. ottima l'ambientazione
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UN FILM DISCRETO NEL COMPLESSO CON UNA INTERPRETAZIONE INTERESSANTE SOPRATTUTTO DELLE INSEGNANTI E DELLA DIRETTRICE DI QUESTO AUSTERO COLLEGIO.. LA TRAMA E' SURREALE E SI CADE NEL PARANORMALE, MA SENZA ESAGERARE NELL'ASSURDO.. I RICHIAMI STORICI SONO SUGGESTIVI... IL PUNTO FORTE DEL FILM E' L'OTTIMA AMBIENTAZIONE E GLI EFFETTI SPECIALI.. SIMPATICO IL SUGGERIMENTO DEL REGISTA NELLA PARTE INIZIALE DEL FILM DOVE L'ELEMENTO NATURA LA FA DA PROTAGONISTA.. IL LATO DEBOLE STA NEL RITMO CHE OGNI TANTO VA A SINGHIOZZI, SPEZZANDO UN PO' LA TENSIONE, CHE IN OGNI CASO E' PRESENTE SEPPUR CONTENUTA PERMETTENDO LA VISIONE ANCHE A STOMACI NON PROPRIO DI PRIMO PELO.
VOTO COMPLESSIVO 7
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andrea 47
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mercoledì 6 maggio 2009
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buon horrror
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il genere film horror è un campo difficile......se non minato.....ma il regista ,molto giovane,è riuscito a creare una buona dose di suspense....storia forse non originale x riferimenti alle streghe .....buona recitazione di tutte le protagoniste sia giovani che non.....buono il montaggio scene......buona la vecchia tecnica di ripresa.....(niente camera in movimento) che usano oggi molti registi(sopratutto quelli che hanno fatto videoclip!!!!!).....finale un pochino trash ma era inevitabile...da aggiungere un merito anche alle doppiatrici (non si parla mai del doppiaggio????).....buoni gli effetti speciali....un film al femminile, dove solo il papà della protagonista è il solo maschile che viene valutato quando capisce il pericolo che corre sua figlia.
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il genere film horror è un campo difficile......se non minato.....ma il regista ,molto giovane,è riuscito a creare una buona dose di suspense....storia forse non originale x riferimenti alle streghe .....buona recitazione di tutte le protagoniste sia giovani che non.....buono il montaggio scene......buona la vecchia tecnica di ripresa.....(niente camera in movimento) che usano oggi molti registi(sopratutto quelli che hanno fatto videoclip!!!!!).....finale un pochino trash ma era inevitabile...da aggiungere un merito anche alle doppiatrici (non si parla mai del doppiaggio????).....buoni gli effetti speciali....un film al femminile, dove solo il papà della protagonista è il solo maschile che viene valutato quando capisce il pericolo che corre sua figlia.insomma da vedere
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marcoz
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lunedì 27 aprile 2009
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intrigante, interessante ma non sense
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L'ambientazione anni 70 è intrigante, le attrici mi sono piaciute molto. Forse il film è leggermente lento e diluito ma pazienza.Unica grande pecca è il finale che è assolutamente, totalmente incomprensibile. Finito di vedere il film vi porrete tantissime domande senza poter, ahimé, dare una risposta.Da vedere?ummhh direi di si, specialmente se piacciono i film non sense alla david lynch.
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paolo
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sabato 10 gennaio 2009
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si lascia vedere ...
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Nulla di trascendentale, levata qualche ingenuita' un film decente ...
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il cinematografico
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lunedì 24 novembre 2008
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quando il bosco chiama
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Particolare questa tratta nel film in questione.La protagonista per i suoi errori di gioventù viene portata dal padre in un collegio esclusivamente femminile.L'accoglienza già da subitonon è delle migliori dato che ci sono delle ragazze molto irrequiete,e le altre non le danno il giusto sostegno per il suo arrivo.Ma tutto questo passa in secondo luogo,in quanto poco a poco delle ragazze inizio a scomparire.La protagonista richiamata spesso dal bosco indagherà di tutto quello che c'e' di strano.La sceario è molto esemplare,il finale molto suggestivo.Davvero una trama originale.
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sara
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mercoledì 5 novembre 2008
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..
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nel film c'è molto mistero e suspance,il fatto che ci sia un bosco e un college con degli studenti la cosa attira......nn mi è piaciuta molto la fine perchè trovo che il mistero che viene svelato sia un pò una cavolata però è logico visto e considerato che c'è un bosco...cmq diciamo che lo consiglio...
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