La tigre e la neve |
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Un film di Roberto Benigni.
Con Roberto Benigni, Nicoletta Braschi, Jean Reno, Gianfranco Varetto.
continua»
Commedia,
durata 118 min.
- Italia 2005.
- 01 Distribution
uscita venerdì 14 ottobre 2005.
MYMONETRO
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boh
di silviaFeedback: 0 |
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sabato 14 gennaio 2006 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
A tre anni dalla disastrosa esperienza di Pinocchio,Benigni ci riprova. Questa volta si trova nei panni di Attilio,poeta e docente universitario a Roma,che di recente ha pubblicato una raccolta intitolata “La tigre e la neve”.Siamo nel 2003,alla vigilia dello scoppio della guerra in Iraq,ma Attilio ha occhi e pensieri solo per la donna che ama e che ogni notte sogna di sposare,Vittoria,che però non ricambia i suoi sentimenti.Anche lei si occupa di poesia.anche se per motivi di studio ed è impegnata nella biografia di Fuad,noto poeta iracheno che,però,dopo aver vissuto per molto tempo a Parigi,decide di tornare nel suo Paese per essere vicino ai suoi concittadini allo scoppio della guerra. Inizia per Attilio una lunga e pericolosa odissea nel tentativo di conquistare Vittoria, che non si arresta neanche quando la donna si trova in coma a Baghdad,bisognosa di cure e assistenza. Attilio,senza pensarci due volte,si mischia a volontari della Croce Rossa e vola in Iraq. “La tigre e la neve”,nelle sale dal 14 Ottobre,è un inno all’amore e alla poesia,in cui si riconosce,anche se meno marcato del solito,lo spirito vitale e gioioso dell’artista toscano. La pellicola,però,non ha ricevuto giudizi molto positivi ed è stata considerata poco brillante e innovativa. Criticabile,in effetti,la scelta di Benigni di inserire per l’ennesima volta la Braschi,le cui capacità recitative sono spesso messe in discussione; l’intreccio è scarso e banale e il ritmo è spesso troppo lento;Attilio,poi,è l’unico personaggio di rilievo,mentre gli altri,tra cui quello della Braschi(Vittoria) e di Jean Reno(Fuad),hanno poco spessore e rilevanza. Infine,decisamente criticabile la scelta dello scenario bellico,totalmente gratuito e inappropriato alla vicenda,nonché totalmente ignorato. Insomma,neanche questa volta Benigni ha stupito e impressionato come avrebbe voluto. I suoi film non fanno più innamorare. C’è da dire,però,che se qualcosa rende la commedia gradevole questo è certamente il dono che il toscano ha di farci ridere,sorridere e piangere con un solo piccolo gesto, un’espressione
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