In ostaggio

Questo"The Clearing"(2004)di Pieter Jan Brugge, più ancora di un thriller in senso classico(volendo si può considerare anche come tale)è un film che indaga, da thriller psicologico, nella psiche dei personaggi: il superdirigente-manager che ha alcuni(non troppi)"scheletri nell'armadio", in particolare un'ex dipendente-amante anche dopo la fine ufficiale [...] Vai alla recensione »

Non ho mai visto un film come questo, dove i personaggi fanno soltanto cose stupide e commettono errori imperdonabili. Non vale nemmeno la pena di elencarli. Vedete il film per verificare, anzi non vedetelo.

Salutata la moglie Eileen, il ricco industriale Wayne Hayes prende l'auto per andare al lavoro. Non ci arriverà mai. È rapito da Arnold, un antico dipendente ora disoccupato, e trascinato in una foresta, verso una destinazione che resterà misteriosa fino all'ultimo. Tra sequestratore e sequestrato si stabilisce, poco a poco, uno scambio verbale all'insegna dell'ambiguità: originale, tuttavia, e che [...] Vai alla recensione »

L’incubo di un sequestro offre a un uomo apparentemente realizzato l’occasione per riflettere sulla sua vita. E per capire che, dietro l’illusione di un mondo perfetto e di un rapporto coniugale felice, si nasconde il vuoto di un sogno andato in frantumi. Firmato da Pieter Jan Brugge, regista debuttante, ma anche produttore candidato all’Oscar per «Insider - Dietro la verità», «In ostaggio» ruota intorno [...] Vai alla recensione »

È dedicata ad Alan J. Pakula la prima regia di Pieter Jan Brugge, ardimentoso produttore (Insider, Bulworth, Heat...) che ha lavorato anche per il regista di Tutti gli uomini del presidente ed è un grande amico di Robert Redford. Questo per dire che nel film si respirano il clima e lo stile di certo cinema Usa anni’70, civile, coraggioso, umanistico.

Sarà una sindrome da post 11 Settembre, sarà la guerra in Iraq che destabilizza gli animi dei registi statunitensi (non della popolazione, che si è tenuta Bush), ma In ostaggio è un altro film sull’America che riflette su se stessa, che gratta sotto lo strato patinato del suo sogno per guardarsi negli occhi cercando di capire se quello in cui ha creduto è la verità o solo un’illusione in cui alla fine [...] Vai alla recensione »

Esordio alla regia di Brugge olandese arrivato negli Usa negli anni ottanta, produttore di film come The Insider, Bullworth, Heat. Una ricca famiglia borghese è sconvolta dal rapimento del marito, un uomo di successo. è l'occasione per fare l'esame di coscienza. Questo è almeno quello che il rapitore gli costringe a fare, la confessione del percorso fatto nella sua scalata al successo.

In ostaggio vorrebbe essere un thriller psicologico. Del thriller ha poco se si esclude il soggetto: il rapimento del facoltoso Wayne Hayes (Redford) da parte di un criminale per frustrazione, Arnold (Dafoe), i messaggi più o meno in codice, le trattative per il riscatto, la consegna del denaro, l’insediamento in casa degli agenti dell’Fbi, l’angoscia moderata della moglie dello scomparso (Mirren). [...] Vai alla recensione »