gadman
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sabato 16 agosto 2014
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oliver magno
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Il film e' bellissimo. Oliver Stone si conferma un grande regista e una garanzia per lo spettatore che vede un suo film!
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christian luongo
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sabato 16 agosto 2014
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alessandro ovvero il nuovo ordine statunitense
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Film lento, farraginoso, a tratti persino noioso denso di retoriche e di sterotipi. Oliver Stone pecca di presunzione e di supeficialità ; presunzione perché avvicinarsi ad Alessandro Magno era, senza meno, una impresa titanica soltanto, per dirne una, nel cercare di riproporne le mere gesta belliche ; e superficialità in quanto il cineasta attinge dal mito del grande condottiero macedone ed ignora, scientemente o meno non saprei dire, i retroscena storiografici della spedizione di Alessandro in Persia senza soffermarsi un istante sulle motivazioni vere che, poi, lo indussero ad estendere questa campagna ai confini dell'India ed al suo ritorno in Egitto.
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Film lento, farraginoso, a tratti persino noioso denso di retoriche e di sterotipi. Oliver Stone pecca di presunzione e di supeficialità ; presunzione perché avvicinarsi ad Alessandro Magno era, senza meno, una impresa titanica soltanto, per dirne una, nel cercare di riproporne le mere gesta belliche ; e superficialità in quanto il cineasta attinge dal mito del grande condottiero macedone ed ignora, scientemente o meno non saprei dire, i retroscena storiografici della spedizione di Alessandro in Persia senza soffermarsi un istante sulle motivazioni vere che, poi, lo indussero ad estendere questa campagna ai confini dell'India ed al suo ritorno in Egitto.
Lo sbarco in Turchia, un progetto peraltro già vaticinato da Filippo, rispondeva alle esigenze di affrancare le polis greche stanziatesi illo tempore al di là del Bosforo, dalla egemonia commerciale della Persia che imponeva loro una tassazione esorbitante sulle transazioni commerciali fra le suddette e la madrepatria laddove, in seguito, la campagna contro Dario fu condotta a posteriori allorquando, cioé, Alessandro ed il suo stato maggiore attinesero sempre più la consapevolezza che il regno persiano era un agglomerato farlocco, privo di una vera e propria identità culturale, religiosa e linguistica e, pertanto, politicamente disunito e gestito, perifericamente, dalle molteplici satrapie le quali, a conti fatti, perseguivano delle autonome ed autoritarie linee politiche senza coordinamento alcuno pagando dazio al re Dario che garantiva loro - in virtù del suo formidabile apparato militare - sicurezza, stabilità e protezione.
L'impero persiano si rivelò, sin da subito, come una entità niente affatto unitaria ed assolutamente disgregata e questo aspetto fu la chiave di volta che indusse Alessandro a perseguire il re di Persia fino ai confini del mondo conosciuto con l'intento, recondito, di venire a patti da una posizione, però, dominante.
Ma l'assassinio del re di Persia sconvolse, drammaticamente, i suoi piani per cui il macedone si ritrovò spiazzato e costretto ad imporre il nuovo ordine mondiale perseguendo le tratte commerciali della famigerata via della seta che lo condussero, non a caso, in Afghanistan, prima, ed in India, poi, con l'intento di ristabilire una autorità politica altrimenti latitante per garantire il perseguimento degli scambi.
L'ecumenismo alessandrino sarà, a conti fatti, una conquista posteriore dettata dalla necessità, imprevista, di ristabilire una autorità riconsociuta, urbi et orbi, alle latitudini più disparate ed, a conti fatti, l'unica strategia che restava al macedone per rendere stabile il nuovo assetto geopolitico venutosi a delineare dopo la caduta di Dario fu quella di cercare, disperatamente, di introdurre la cultura greca nel variegato e cosmopolito mondo orientale tentativo, suddetto, che naufragò miseramente.
E l'approdo in Egitto, l'ultimo grande bastione commerciale del mondo antico, era l'inellutabile compimento del disegno di Alessandro.
Stone sorvola su tutto questo e punta, gioco forza, ad ammaliare lo spettatore predisponendolo al mito, alla predestinazione ovvero a tutta una serie di argomentazioni surrettizie di più facile presa e di più immediata comprensione.
L'interpretazione, pertanto, di Stone su un personaggio così controverso come Aleesandro non è affatto scomoda quanto, direi, piuttosto banale.
Il lungometraggio è, ancora, farrraginoso e privo di una struttura unitaria ; i continui rimandi - flashback - piuttosto che i tentativi disperati di ricucire il tessuto narrativo affidato alla narrazione terza di Hopkins risultano, a conti fatti, assolutamente deficitari ed inadeguati a reggere le fila di una trama così variegata e complessa.
Per non parlare, ancora, della figura, grottesca, della madre di Alessandro affidata ad una inadeguata Angelina Jolie la cui messa in piega è quanto di più stridente dal look delle donne macedoni di quel periodo.
Ma, forse, il vero, recondito intento di Stone era quello di lanciare un monito al coevo establishment americano ed alla sua pretesa di redigere, ex novo, il nuovo ordine mondiale contemporaneo lanciando moniti attraverso le gesta e la caduta di Alessandro in ottemperanza, se vogliamo, al personaggio scomodo che il cineasta è riuscito a ritagliarsi nell'arco di questi anni.
Ma con un esito, parimenti, fallimentare.
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nadirs
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mercoledì 25 dicembre 2013
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alexander
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Buon film si guarda volentieri fino alla fine ci racconta le fasi più importanti di Alessandro il grande dalla sua nascita,di come divenne e fondò uno dei primi imperi ela sua morte con ottimi attori e un grande regista
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gioygio
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sabato 1 giugno 2013
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grande impianto cinematografico e poco più
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Oliver Stone si approccia alla storia con uno sguardo troppo americano. Un grande film sotto il profilo scenico, attoriale e filmico, manca di realismo, di eroismo e di coinvolgimento storico. Stone costruisce tutto il film sulla personalità di Alessandro, ne delinea i contorni, il vissuto, il passato e l'animo, ma in due ore e più di film non ci fa entrare nei fatti storici, che sembra restare sempre soltanto una cornice, un contorno alla personalità del Re.
E' una scelta importante, forte che è piaciuta a molti, a me purtoppo non del tutto. Mi hanno lasciato interdetta e un pò annoiata alcune scene più simili ad una fiction che ad un film di questo calibro; mi riferisco a tutte le scene di dialogo tra Alessandro e sua madre Olimpiade (che sembra avere la stessa età del figlio), agli sguardi languidi e troppo ripetuti con giovani fanciulli persiani, all'uso della luce in quasi tutte le scene troppo aperta, rendendo la fotografia finta, artificiale e troppo moderna.
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Oliver Stone si approccia alla storia con uno sguardo troppo americano. Un grande film sotto il profilo scenico, attoriale e filmico, manca di realismo, di eroismo e di coinvolgimento storico. Stone costruisce tutto il film sulla personalità di Alessandro, ne delinea i contorni, il vissuto, il passato e l'animo, ma in due ore e più di film non ci fa entrare nei fatti storici, che sembra restare sempre soltanto una cornice, un contorno alla personalità del Re.
E' una scelta importante, forte che è piaciuta a molti, a me purtoppo non del tutto. Mi hanno lasciato interdetta e un pò annoiata alcune scene più simili ad una fiction che ad un film di questo calibro; mi riferisco a tutte le scene di dialogo tra Alessandro e sua madre Olimpiade (che sembra avere la stessa età del figlio), agli sguardi languidi e troppo ripetuti con giovani fanciulli persiani, all'uso della luce in quasi tutte le scene troppo aperta, rendendo la fotografia finta, artificiale e troppo moderna.
Poco risalto alle scene di battaglia che potevano essere più curate e più ricche di particolari, come anche tutte le scene corali, poco realistiche con un rimando sempre ad un simbolismo un pò banale.
Oliver Stone è un regista di grande spessore con una sensibilità spiccata per le sfaccettature dell'animo umano e per l'indagine profonda dei suoi personaggi, per questo Alexander è propriamente un SUO film e per questo lo apprezzo, ma non più di ciò.
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mystic
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giovedì 21 marzo 2013
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recitazione, tecnica, cuore e carattere
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Pur avendo ricevuto giudizi dalla critica tutto sommato degni di un grande regista quale Oliver Stone evidentemente è, Alexander è un capolavoro non annunciato.
Alexander narra le gesta dell'omonimo re macedone (Colin Farrell), l'uomo che, dopo aver conquistato il mondo, diceva Foscolo in un noto passo dell'Ortis, "si crucciava che non vi fosse un altro universo". Alessandro fu colui che unificò la Persia e l'Egitto sotto l'egida macedone e colui che per primo arrivò tanto lontano da casa da vedere il fiume Indo. Stone da un taglio romanzato al punto giusto e del tutto personale alla vicenda senza temere paragoni azzardati con gli eroi della mitologia ellenica e concentrandosi sull'astrusa personalità del personaggio.
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Pur avendo ricevuto giudizi dalla critica tutto sommato degni di un grande regista quale Oliver Stone evidentemente è, Alexander è un capolavoro non annunciato.
Alexander narra le gesta dell'omonimo re macedone (Colin Farrell), l'uomo che, dopo aver conquistato il mondo, diceva Foscolo in un noto passo dell'Ortis, "si crucciava che non vi fosse un altro universo". Alessandro fu colui che unificò la Persia e l'Egitto sotto l'egida macedone e colui che per primo arrivò tanto lontano da casa da vedere il fiume Indo. Stone da un taglio romanzato al punto giusto e del tutto personale alla vicenda senza temere paragoni azzardati con gli eroi della mitologia ellenica e concentrandosi sull'astrusa personalità del personaggio. Educato da una madre (Angelina Jolie) che lo ha reso diffidente al genere femminile e che ne ha incitato la smania di potere (e con cui ha un rapporto che ha del morboso) e da un padre libertino e poco elegante (Val Kilmer), Alessandro accarezza ora la divina arte bellica di Achille ora la maledetta perdizione di Prometeo, e Farrell nella seconda parte incarna molto bene il concetto di follia in cui sfocia il contrasto.
Ma Farrell non è l'unica stella: anche Angelina Jolie, Cristopher Plummer (è Aristotele), Val Kilmer e Anthony Hopkins (Tolomeo) si contendono le migliori battute dei personaggi secondari. Fortunatamente non è solo la recitazione il punto forte della pellicola: le immagini di Stone sono epica rara: Babilonia rivive l'antico splendore e le guerre, brutali e sanguinolente, vengono riprese da primi piani frenetici e da panoramiche a volo d'uccello. E il regista dà il meglio di sè quando, accompagnato dalle musiche di Vangelis, incalza dialoghi che quasi trascendono il semplice obiettivo del film (l'intrattenimento intelligente) e delicati primi piani. Vi sorprenderà anche il taglio autobiografico che il film di Stone nasconde.
Si tratta di un kolossal, in altre parole, completo sotto ogni aspetto: tecnica, recitazione, cuore e carattere.
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corazzatakotiomkin
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mercoledì 27 febbraio 2013
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sottovalutato giustamente ?
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Inesattezze storiche e invenzioni cinematografiche fuori luogo sono presenti in quantità nei soliti film americani che raccontano la storia dell'Europa; quindi il film dovrebbe essere apprezzato osservando altri aspetti oltre a quello storico ( che comunque ha enorme importanza, questo è fuori dubbio). Infatti, molti altri film hanno avuto molto più successo di "Alexander" nonostante le loro evidenti lacune; esempi possono essere : "Il gladiatore", "Troy" (in cui la trama originale viene letteralmente "massacrata").
Quindi, a mio parere, devono essere apprezzate le ricostruzioni degli ambienti, anche se pure in questo caso gli esperti di storia avranno molto da ridire, la rappresentazione delle battaglie ed, infine, l'introduzione di una colonna sonora ben fatta e molto convincente.
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Inesattezze storiche e invenzioni cinematografiche fuori luogo sono presenti in quantità nei soliti film americani che raccontano la storia dell'Europa; quindi il film dovrebbe essere apprezzato osservando altri aspetti oltre a quello storico ( che comunque ha enorme importanza, questo è fuori dubbio). Infatti, molti altri film hanno avuto molto più successo di "Alexander" nonostante le loro evidenti lacune; esempi possono essere : "Il gladiatore", "Troy" (in cui la trama originale viene letteralmente "massacrata").
Quindi, a mio parere, devono essere apprezzate le ricostruzioni degli ambienti, anche se pure in questo caso gli esperti di storia avranno molto da ridire, la rappresentazione delle battaglie ed, infine, l'introduzione di una colonna sonora ben fatta e molto convincente.
In conclusione direi che stiamo parlando di un film discreto, non un capolvoro, ma neanche un obbrobrio.
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ashtray_bliss
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sabato 29 settembre 2012
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affresco di alessandro secondo oliver stone.
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Posso solo immaginare quanto fosse complicato e difficile confezionare un film, anzi un kolossal biografico, sulla vita di uno dei re e combattieri piu' amati, odiati, studiati, discussi e certamente criticati come Alessandro il Grande, in poco piu' di due ore. La vita di Alessandro e' stata breve ma straordinariamente intensa e ricca di episodi e anneddoti che vanno raccontati.
Oliver Stone, riesce nell'impresa titanica, anche grazie al fatto che la pellicola viene soretta da un cast eccezionale e preparato, composto da veterani del mestiere : vedi Hopkins, Plummer, Kilmer, nonche' arricchito dai bravi e (avvenenti) Jolie, Leto (una vera rivelazione nel film) e Meyers.
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Posso solo immaginare quanto fosse complicato e difficile confezionare un film, anzi un kolossal biografico, sulla vita di uno dei re e combattieri piu' amati, odiati, studiati, discussi e certamente criticati come Alessandro il Grande, in poco piu' di due ore. La vita di Alessandro e' stata breve ma straordinariamente intensa e ricca di episodi e anneddoti che vanno raccontati.
Oliver Stone, riesce nell'impresa titanica, anche grazie al fatto che la pellicola viene soretta da un cast eccezionale e preparato, composto da veterani del mestiere : vedi Hopkins, Plummer, Kilmer, nonche' arricchito dai bravi e (avvenenti) Jolie, Leto (una vera rivelazione nel film) e Meyers. Nei panni di Alessandro, invece, abbiamo un bravo e convincente Colin Farrel che si cala benissimo nel ruolo del condottiero greco piu' famoso di sempre.
Eccezzione fatta per alcuni inevitabili difetti che ha pellicola porta con se, ad esempio l'innaturalezza della chioma decolorata (e schiarita verso il biondo) di Colin Farrel, oppure la mappa scritta in inglese che fa sorridere, ed altre incongruenze cronologiche, il risultatto resta comunque quello di un film validissimo, fedele agli episodi piu' cruciali della vita di Alessandro (come ci aspetta da una fpellicola biografica); nonche' un prodotto cinematografico che appaga pienamente lo spettatore grazie agli effetti speciali, specialmente usati durante le scene delle battaglie e nella ricostruzione digitale della bellissima Babilonia. Stupenda e azzecata la colonna musicale, opera del grandissimo compositore greco- ma noto e apprezzato in tutto il mondo- Vangelis. Molto bella e ''colorata'' la fotografia e la scenografia. Personalmente ho particolarmente apprezato la ricostruzione fedele degli abiti orientali, per come vengono raffigurati.
Dal film non manca certamente quella nota, necessaria, d'introspezione psicologica di Alessandro, la quale riesce ad esaltare al meglio una gia' validissima pellicola. Stone resta fedele nel trasportare sullo schermo la contradditoria psicologia di Alessandro e non tralascia di accennare -seppur fugacemente- alla presunta omosessualita' del condottiero.
''Alexander'' risulta dunque una indiscussa opera di valore, specialmente visivo, che riesce a racchiudere in se tutti gli elementi dei Kolossal degli anni passati: coinvolge emotivamente lo spettatore, regala scene d'azione emozionanti (le battaglie di Gaugamela e in India con gli elefanti), non mancano i risvolti introspettivi dei personaggi : i sensi di colpa, le insicurezze, l'amore. Non mancano nemmeno le intrighe, i complotti contro di lui e del suo sogno di grandezza. Fino ad arrivare alla morte, tuttora dibattuta, del re che realizzo' qualcosa di innimaginabile per quei tempi : conquistare e unire contemporaneamente i popoli del mondo- per allora- conosciuto in brevissimo tempo. La vita insomma del condottiero, dalla nascita alla creazione del impero piu grande del mondo sino ad arrivare alla sua caduta e sgretolamento, tutto mentre la storia che si svolge davanti ai nostri occhi viene narrata da Tolomeo I, diadoco di Alessandro.
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tecmec
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venerdì 17 agosto 2012
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non è perfetto ma ci si avvicina molto
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Riportare nel cinema le imprese innumerevoli e incredibili di quest'uomo leggendario non era cosa da poco e Oliver Stone non delude mai; ci riesce, bene o male.
Confeziona una pellicola superba, maestosa ma anche a tratti troppo rallenata, forse, e comunque glissa troppo sull'ultima battaglia, proprio quella dell'Idaspe in cui pone Alessandro come praticamente sconfitto quando invece fu la sua ultima grande vittoria grazie anche alla sua strategia che prevedeva l'uso dell'isolotto... dov'è l'isolotto qui? Non so perchè Stone abbia deciso di concludere così un bel film ma comunque mi accontento. Peccato anche che per evidenti ragioni di tempo non sia riuscito ad approfondire altre storie, come il contatto col filosofo Diogene o il famoso NODO di Alessandro che dette l'inizio, secondo la leggenda, al pensiero laterale, ma anche così com'è resta un ottimo film biografico.
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Riportare nel cinema le imprese innumerevoli e incredibili di quest'uomo leggendario non era cosa da poco e Oliver Stone non delude mai; ci riesce, bene o male.
Confeziona una pellicola superba, maestosa ma anche a tratti troppo rallenata, forse, e comunque glissa troppo sull'ultima battaglia, proprio quella dell'Idaspe in cui pone Alessandro come praticamente sconfitto quando invece fu la sua ultima grande vittoria grazie anche alla sua strategia che prevedeva l'uso dell'isolotto... dov'è l'isolotto qui? Non so perchè Stone abbia deciso di concludere così un bel film ma comunque mi accontento. Peccato anche che per evidenti ragioni di tempo non sia riuscito ad approfondire altre storie, come il contatto col filosofo Diogene o il famoso NODO di Alessandro che dette l'inizio, secondo la leggenda, al pensiero laterale, ma anche così com'è resta un ottimo film biografico. Colin Farrell perfetto nella parte; Hopkins sempre in forma, DeGan adattissimo a fare lo ieratico re Dario e Vangelis alle musiche assicurano una pellicola concepita con grandiosità d'altri tempi.
Il voto mio è decisamente favorevole, poteva essere comunque un capolavoro ma va bene lo stesso!
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vandamme84
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giovedì 31 maggio 2012
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uno di quei film che non puoi non vedere
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al di là di qualche errore storico qua e là, qualche aspetto che poteva essere approfondito di più (tipo il rapporto con il suo cavallo, che dopo l'inizio è ripreso solo quasi alla fine prima della morte di quest'ultimo), secondo me è un gran bel film. secondo me a renderlo grande sono i paesaggi bellissimi e pittoreschi, le musiche di vangelis, che si sono superati, e scene di battaglia molto belle.
e dire che questo film l'avevo snobbato per anni, perchè ho dato ascolto a chi mi diceva che era brutto, lentissimo, piatto. invece a me è piaciuto tanto. il desiderio di alessandro di perseguire il mito, l'essere all'altezza degli eroi mitologici grechi, il voler proseguire a tutti i costi verso terre ignote,
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al di là di qualche errore storico qua e là, qualche aspetto che poteva essere approfondito di più (tipo il rapporto con il suo cavallo, che dopo l'inizio è ripreso solo quasi alla fine prima della morte di quest'ultimo), secondo me è un gran bel film. secondo me a renderlo grande sono i paesaggi bellissimi e pittoreschi, le musiche di vangelis, che si sono superati, e scene di battaglia molto belle.
e dire che questo film l'avevo snobbato per anni, perchè ho dato ascolto a chi mi diceva che era brutto, lentissimo, piatto. invece a me è piaciuto tanto. il desiderio di alessandro di perseguire il mito, l'essere all'altezza degli eroi mitologici grechi, il voler proseguire a tutti i costi verso terre ignote, l'avere la visione di un qualcosa che gli altri non possono vedere
fosse per me, vedrei anche la versione da 3 ore e mezza, ma in italiano non c'è :(
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fab_y
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mercoledì 18 aprile 2012
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mah...
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Non esprimo nessun voto semplicemente perchè non sono riuscita a resistere dopo la prima ora e mezza...storia inesistente, emozioni inesistenti, filo logico inesistente...solo un gran caos riguardo il rapporto mai chiarito tra Alessandro, sua madre e suo padre e il rapporto scandalosamente appena toccato e mai approfondito tra Alessandro ed Efestione rappresentato solo da occhi languidi e amichevoli abbracci tra i due. Per il resto assistiamo ad una storia frettolosa in cui nessuna dinamica è mai approfondita o perlomeno ben rappresentata. Non so se si arriva ad una risposta esaustiva alla fine del film...vi invito a dirmelo...dato che di guardarlo non ho più voglia
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