dian71cinema
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mercoledì 30 settembre 2009
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film con spunti storici e politici non sviluppati
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UNA ERRATA E ARBITRARIA INTERPRETAZIONE DEL PERIODO DELLA RIVOLUZIONE STUDENTESCA FRANCESE. IL GRANDE REGISTA COMMETTE L'ERRORE DI FORNIRE UN'OGGETTIVA DESCRIZIONE DELLA PUR RICCA E DETTAGLIATA VICENDA TRA I TRE PROTAGONISTI CON RELATIVO INTRECCIO PSICO-EROTICO. PURTROPPO SI SOFFERMA QUASI ESCLUSIVAMENTE SU QUESTO RENDENDO IL FILM UN PO' "STOPPOSO" ED UN PO' COME UN LABIRINTO DOVE SEMBRA DIFFICILE TROVARE UNA VIA DI USCITA. EDUCAZIONE SBAGLIATA..FRAGILITA' PSICOLOGICA..COMPLICITA' E MORBOSITA' CHE RISULTANO SENZA DUBBIO INTERESSANTI CON SPUNTI DI RIFLESSIONE E DI DISCUSSIONE..MA IL TEMA CENTRALE DEL FILM VIENE APPENA SFIORATO DAL REGISTA FIN QUASI A RENDERLO MARGINALE RISPETTO ALLA PSICOLOGIA DEI TRE PERSONAGGI CHE VIVONO CHIUSI NEL LORO GUSCIO PORTANDOLI QUASI VERSO L'ANNULLAMENTO DELLA PROPRIA IDENTITA' SOCIALE E PERSINO INDIVIDUALE COME VEDREMO.
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UNA ERRATA E ARBITRARIA INTERPRETAZIONE DEL PERIODO DELLA RIVOLUZIONE STUDENTESCA FRANCESE. IL GRANDE REGISTA COMMETTE L'ERRORE DI FORNIRE UN'OGGETTIVA DESCRIZIONE DELLA PUR RICCA E DETTAGLIATA VICENDA TRA I TRE PROTAGONISTI CON RELATIVO INTRECCIO PSICO-EROTICO. PURTROPPO SI SOFFERMA QUASI ESCLUSIVAMENTE SU QUESTO RENDENDO IL FILM UN PO' "STOPPOSO" ED UN PO' COME UN LABIRINTO DOVE SEMBRA DIFFICILE TROVARE UNA VIA DI USCITA. EDUCAZIONE SBAGLIATA..FRAGILITA' PSICOLOGICA..COMPLICITA' E MORBOSITA' CHE RISULTANO SENZA DUBBIO INTERESSANTI CON SPUNTI DI RIFLESSIONE E DI DISCUSSIONE..MA IL TEMA CENTRALE DEL FILM VIENE APPENA SFIORATO DAL REGISTA FIN QUASI A RENDERLO MARGINALE RISPETTO ALLA PSICOLOGIA DEI TRE PERSONAGGI CHE VIVONO CHIUSI NEL LORO GUSCIO PORTANDOLI QUASI VERSO L'ANNULLAMENTO DELLA PROPRIA IDENTITA' SOCIALE E PERSINO INDIVIDUALE COME VEDREMO..UN FINALE CHE LI INDUCE A UN RAPIDO CAMBIAMENTO..MA RISULTA UN PO' TARDI..ED IL MESSAGGIO DEL REGISTA NON CONVINCE E CON UN MEA CULPA VIENE FACILMENTE FRAINTESO E MALE INTERPRETATO.
UNA SCENEGGIATURA BEN DETTAGLIATA E MOLTO DESCRTTIVA DEI PERSONAGGI SOLLEVA LA CLAUSTROFOBICITA' DELLA SCENOGRAFIA, RIDOTTA E CONCENTRATA SU "QUATTRO MURA". NEL COMPLESSO IL RISULTATO E' A MALINCUORE APPENA SUFFICIENTE 6-
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raskolnikov
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lunedì 17 agosto 2009
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l'arte della citazione
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Nella Parigi del sessantotto tornano le atmosfere della Nouvelle Vague e di Ultimo tango A parigi. Un vero omaggio al cinema da parte di Bernardo Betolucci, a partire dalla scelta del cast; Luis Garrel è figlio di Philippe Garrel, regista erede di Godard e Truffaut. Al centro della vicenda tre ragazzi;Isa e thèo,fratello e sorella parigini e Matthew studente americano a Parigi per studiare cinema,ma soprattutto in cerca di se stesso,di emozioni forti come nei migliori romanzi di formazione. Tra una citazione cinematografica e l'altra fra i tre nasce una morbosa amicizia,fatta di scomesse,sesso,filosofia e perversione, ma nonostante il forte legame che unisce i tre,Matthew non riesce a essere incluso nel legame incestuoso e malato dei due gemelli che come possiamo notare nel finale sono profondamente diversi dall'innocente americano.
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Nella Parigi del sessantotto tornano le atmosfere della Nouvelle Vague e di Ultimo tango A parigi. Un vero omaggio al cinema da parte di Bernardo Betolucci, a partire dalla scelta del cast; Luis Garrel è figlio di Philippe Garrel, regista erede di Godard e Truffaut. Al centro della vicenda tre ragazzi;Isa e thèo,fratello e sorella parigini e Matthew studente americano a Parigi per studiare cinema,ma soprattutto in cerca di se stesso,di emozioni forti come nei migliori romanzi di formazione. Tra una citazione cinematografica e l'altra fra i tre nasce una morbosa amicizia,fatta di scomesse,sesso,filosofia e perversione, ma nonostante il forte legame che unisce i tre,Matthew non riesce a essere incluso nel legame incestuoso e malato dei due gemelli che come possiamo notare nel finale sono profondamente diversi dall'innocente americano. Questo rapporto che fino alla fine li porta al completo estraneamento dalla realtà è reso superbamente dalla recitazione dei giovani attori che ci trasportano in un tunnel di erotismo grazie alla sensualità da maudit di Garrel e l'incredibile carica erotica della Green in contrasto con la purezza dell'angelico Pitt. Il rapporto fra i tre studenti è analizzato profondamente, a discapito del contesto sociale importante per la rivoluzione sessuale e politica di quell'epoca che torna alla fine e solo come deus ex machina per ricatapultare i ragazzi nel mondo reale.
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emanuela
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mercoledì 4 marzo 2009
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sbiadito sessantotto ricco di poesia
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Un buon film senza dubbio ma non all'altezza delle mie aspettative..ricco di citazioni cinematografiche ma povero di contenuti e con scene a mio avviso anche un pò troppo audaci e sterili..da sottolineare l'ottima la colonna sonora e l'interpretazione di eva green.
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flegias
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lunedì 9 febbraio 2009
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ipocrisia
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In fine dei conti che questa vicenda si svolga nel '68 o un secolo prima, poco importa: la narrazione insiste solo sul rapporto incestuoso tra fratello e sorella e sulle fantasie erotiche dei tre ragazzi.
Mi è venuto il dubbio che il contesto sociale sia stato solo un pretesto per dare a questo film una parvenza di film "impegnato".
Non è che certe scene (che francamente si potevano evitare) siano state usate per una finalità esclusivamente commerciale?
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paolo
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mercoledì 10 dicembre 2008
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fatto bene ma inconsistente
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The dreaers è un capolavoro come regia, scenografia e fotografia. Ci sono delle finezze eccezionali. Ciò che però non convince è la trama: è troppo incentrato sulle perversioni sessuali dei ragazzi rispetto all'ambientazione sessantottina. E' comuque un film piacevole e da sicuramente da vedere.
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il conformista
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mercoledì 26 novembre 2008
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imbarazzante
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Che brutto questo film di Bertolucci! Un film senz'anima, senza cuore, senza sensualità. I tre ragazzi sono irritanti, fanno cose stupide e ripugnanti senza un nesso logico,nè erotico, nè seguendo un perrcorso narrativo. Odiosi.
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blackwolf
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martedì 25 novembre 2008
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patetico!!!
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giulia
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giovedì 23 ottobre 2008
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pitt, green e garrell
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È la storia del "menage a trois" parigino tra l'americano Matthew e i fratelli Thèo e Isabelle (bellissima e quasi sempre con le favolose tette nude). La loro storia d'amore li distoglie dalla politica, e il giorno della loro presa di posizione s'arà anche il giorno della fine della lloro storia.
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lolita
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martedì 21 ottobre 2008
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non facciamo i bigotti, dai..
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Non è affatto un pessimo film..d'accordo, molte scene si potevano pure evitare ma in fin dei conti Bertolucci è riuscito nel suo intento: suscitare lo scandalo in ogni spettatore che rimane allibito al pensiero di questi personaggi tanto belli quanto inquietanti. I tre piccoli protagonisti non vogliono crescere, non hanno la minima idea di cosa sia la realtà, sono come tre bambini e tra bambini non esiste pudore! Infatti giocano, scherzano, si lasciano andare e soprattutto non capiscono la differenza tra bene e male, tra la decenza e l'indecenza, tra un film e la vita vera (come i bambini che guardano i cartoni animati e pensano che esistano le fate, le sirenette e i supereroi..). Il finale è azzeccatissimo, ovvero, i tre ragazzi che finalmente aprono gli occhi e si scontrano con la realtà che li lascia devastati (vedete la scena della Green che tenta addirittura il suicidio).
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Non è affatto un pessimo film..d'accordo, molte scene si potevano pure evitare ma in fin dei conti Bertolucci è riuscito nel suo intento: suscitare lo scandalo in ogni spettatore che rimane allibito al pensiero di questi personaggi tanto belli quanto inquietanti. I tre piccoli protagonisti non vogliono crescere, non hanno la minima idea di cosa sia la realtà, sono come tre bambini e tra bambini non esiste pudore! Infatti giocano, scherzano, si lasciano andare e soprattutto non capiscono la differenza tra bene e male, tra la decenza e l'indecenza, tra un film e la vita vera (come i bambini che guardano i cartoni animati e pensano che esistano le fate, le sirenette e i supereroi..). Il finale è azzeccatissimo, ovvero, i tre ragazzi che finalmente aprono gli occhi e si scontrano con la realtà che li lascia devastati (vedete la scena della Green che tenta addirittura il suicidio). Secondo me il film è ben riuscito e a parte un paio di scene che, ammetto, siano state un pò disgustose, la trama è molto suggestiva e riprende bene l'atmosfera pazza e surreale del fine anni 60'.
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fangio
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venerdì 10 ottobre 2008
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grande cinema
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Si tratta di cinema, di vero cinema....si tratta dello sguardo di una generazione che ha provato a guardare oltre le gabbie borghesi della società moderna...Non è un film politico, ovviamente, ma un'opera sull'anarchia dei sentimenti che sfida la morale, le convenzioni sociali del mondo, il buon senso. Nel triangolo amoroso-perverso c'è tutta la densità di quel momento storico, tutte le angoscie, i sogni, la rabbia, la ribellione che animava quel mitico periodo, portando inevitabilmente a mettere in discussione, a riconsiderare, non solo l'organizzazione politico socio-economica della società, ma anche l'organizzazione dei sentimenti, l'idea di una sorta di libertà sessuale che possa sfidare il concetto di famiglia ed i suoi tabù, che potesse aprirsi ad altre conoscenze, altri repporti, altre eperienze.
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Si tratta di cinema, di vero cinema....si tratta dello sguardo di una generazione che ha provato a guardare oltre le gabbie borghesi della società moderna...Non è un film politico, ovviamente, ma un'opera sull'anarchia dei sentimenti che sfida la morale, le convenzioni sociali del mondo, il buon senso. Nel triangolo amoroso-perverso c'è tutta la densità di quel momento storico, tutte le angoscie, i sogni, la rabbia, la ribellione che animava quel mitico periodo, portando inevitabilmente a mettere in discussione, a riconsiderare, non solo l'organizzazione politico socio-economica della società, ma anche l'organizzazione dei sentimenti, l'idea di una sorta di libertà sessuale che possa sfidare il concetto di famiglia ed i suoi tabù, che potesse aprirsi ad altre conoscenze, altri repporti, altre eperienze....La cornice del maggio parigino, del 68 e delle sue utopie, dei libretti rossi di Mao, della tragedia Vyetnam, dei fermenti sociali dell'epoca, hanno dato ancora più magia al fim che si sviluppa nei dialoghi attraverso una dichiarazione d'amore che Bertolucci, attraverso i suoi personaggi infervorati dalla passione per il cinema, fa al suo mestiere.....
IL CINEMA E'SOGNO, IL CINEMA E'RIVOLUZIONE, IL CINEMA E'UTOPIA....
Nello stesso tempo è palese l'ispirazione di Bertolucci per un grande regista ed un grande capolavoro cinematografico quale: "Les amants reguiers" di Philippe Garrel....tutto ciò in totale sintonia con la passione per il cinema che rappresenta il punto cardine su cui verte il film.....
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