La moglie dell'avvocato

Un film di Im Sang-soo. Con So-Ri Moon, Hwang Jung-min, Yun Yeo-jung, Kim In-mun Titolo originale Baram-Nan Gajok. Drammatico, durata 104 min. - Corea del sud 2003.
   
   
   

Lietta Tornabuoni

L'Espresso

Ci sono alcune scene di sesso magnifiche, ne La moglie dell’avvocato del coreano Im Sangsoo, e non perché siano apprezzabili esteticamente, ma per la loro naturalezza e violenza, per la forza dei desideri, per l’erotismo acrobatico delle donne. Storia di famiglia, il film che l’anno scorso era in concorso alla Mostra di Venezia ha una speciale importanza sociale: i suoi protagonisti appartengono a quella generazione nata negli anni Sessanta che ha sperimentato in Corea una nuova democrazia, un benessere alto-borghese ignorato nel passato, una aspettativa di vita piena e felice; ma che nello stesso tempo non può cancellare la memoria d’una ferocia, il mutamento troppo recente.
La famiglia dell’avvocato è benestante, elegante. Il marito, professionista di successo, ha troppo lavoro e un’amante giovane, sensuale. La bella moglie, ex ballerina, continua a esercitarsi in palestra, percorre la città in bicicletta, è vestita bene, si occupa del bambino adottato ossessionato dalla propria condizione, s’invaghisce d’uno studente diciassettenne. Il padre del marito, drastico e sprezzante («È una follia aver eletto quel mandriano pazzo di Bush, davvero gli americani non capiscono niente») agonizza e poi muore di cirrosi epatica. La madre del marito scopre il sesso, ha un amante e lo sposerà, «finalmente sono padrona di me stessa e della mia vita». L’esistenza della famiglia è attraversata da lampi crudeli, scandita da episodi che evocano un passato di carnefici e di sopravvissuti: viene scoperta una fossa piena di teschi e d’altri resti umani, esplode negli scontri una polizia illegale e brutale, la città notturna è livida e silenziosa, un matto prende il bambino adottato e lo uccide una donna urla, si rotola, piange sotto la pioggia.
Una contraddizione tra civiltà borghese acquisita e barbarie radicata, un bellissimo stile, il disfarsi finale della famiglia: la moglie dell’avvocato è incinta, «Non sei tu il padre»; «Non ha importanza»; «Ma io non ti voglio più». Il parallelismo è significativo e anche terribile.
Da l’Espresso, 5 agosto 2004


di Lietta Tornabuoni, 5 agosto 2004

Sei d'accordo con la recensione di Lietta Tornabuoni?

Sì, sono d'accordo No, non sono d'accordo
0%
No
100%
Scrivi la tua recensione
Leggi i commenti del pubblico
La moglie dell'avvocato | Indice

Recensioni & Opinionisti Articoli & News Multimedia Shop & Showtime
Scheda | Cast | News | Foto | Frasi | Rassegna Stampa | Forum | Shop |
prossimamente al cinema Film al cinema Novità in dvd Film in tv
Altri prossimamente » Altri film al cinema » Altri film in dvd » Altri film in tv »
home | cinema | database | film | uscite | dvd | tv | box office | prossimamente | colonne sonore | Accedi | trailer | TROVASTREAMING |
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies® // Mo-Net All rights reserved. P.IVA: 05056400483 - Licenza Siae n. 2792/I/2742 - credits | contatti | redazione@mymovies.it
Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso
pubblicità