shiningeyes
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venerdì 1 marzo 2013
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la killer uma thurman
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Vecchio progetto pensato durante “Pulp Fiction”, in cui viene predetto dal dialogo tra Mia Wallace e Vicent. “Kill Bill” dovrà aspettare 9 anni per la sua realizzazione, nella quale comunque, serviranno per migliorare il tocco di regia di Tarantino (si noterà nella perfezione tecnica del film).
Dopo che è passata un bel po' di acqua sotto i ponti, Quentin richiama la sua musa Uma Thurman, per discutere il progetto del quale avevano parlato anni addietro, e si capisce che, per tutti quegli anni, la mente di Tarantino ha sempre pensato ad Uma per il ruolo della “sposa”, scelta azzeccata!
Ma rimandiamo la prova della Thurman a dopo... Voglio parlare prima del film e del suo complesso:
Il primo capitolo è ricco di citazioni del grande cinema di arti marziali d'oriente, talmente ricco che, si può pensare che sia il cinema preferito di Tarantino; riferimenti a Bruce Lee (tuta gialla dell'ultimo combattimento di Chen), ai b-movie sanguinolenti orientali, e soprattutto, tanta vendetta nella storia, che era il motivo principale di quel film.
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Vecchio progetto pensato durante “Pulp Fiction”, in cui viene predetto dal dialogo tra Mia Wallace e Vicent. “Kill Bill” dovrà aspettare 9 anni per la sua realizzazione, nella quale comunque, serviranno per migliorare il tocco di regia di Tarantino (si noterà nella perfezione tecnica del film).
Dopo che è passata un bel po' di acqua sotto i ponti, Quentin richiama la sua musa Uma Thurman, per discutere il progetto del quale avevano parlato anni addietro, e si capisce che, per tutti quegli anni, la mente di Tarantino ha sempre pensato ad Uma per il ruolo della “sposa”, scelta azzeccata!
Ma rimandiamo la prova della Thurman a dopo... Voglio parlare prima del film e del suo complesso:
Il primo capitolo è ricco di citazioni del grande cinema di arti marziali d'oriente, talmente ricco che, si può pensare che sia il cinema preferito di Tarantino; riferimenti a Bruce Lee (tuta gialla dell'ultimo combattimento di Chen), ai b-movie sanguinolenti orientali, e soprattutto, tanta vendetta nella storia, che era il motivo principale di quel film.
La cosa splendida di Tarantino è che tutto quest'ammasso di violenza e sangue lo rende luccicante come un diamante grezzo, con delle scene impareggiabili, dotate di una carica unica, che invece di inorridire, entusiasmano, e dove le arti marziali messe in mostra sono spettacolo per gli occhi.
La fotografia è il punto di massima forza di questo film, la quale si gira nervosa e scattante nelle scene più violente, ma anche suadente e introspettiva e riflessiva in certi momenti.
La storia non è originale, basta vedersi un poco di quei film che hanno influenzato Tarantino per capire come andranno le cose, ma il modo in cui viene realizzato, con il montaggio che se ne frega dell'ordine cronologico più il gusto orientale così attivo e filosofico allo stesso tempo ci attrae enormemente; venendo così, trasportati con passione nella spirale omicida della “sposa”, quasi uccisa dal suo ex amante, rabbiosa ed in cerca di vendetta contro coloro che tentarono di ucciderla.
Il cast scelto è perfetto, Uma Thurman in particolare, si dimostra unica e meritevole di tale ruolo; è in grado di esprimere al meglio quella sofferenza provata che la porterà alla giusta vendetta, tra occhi fulminanti e sguardi da predatrice che vuole il sangue dell'avversario schizzare dappertutto e che desidera tagliare braccia e gambe a tutto spiano su coloro che tenteranno di mettergli i bastoni tra le ruote..
Naturalmente si dà merito alle eccellenti scenografie e musiche che creano un contorno pregiato che aumenta di valore il film, che rappresenta un altro splendido lavoro di Quentin Tarantino, che poi farà meglio al secondo volume.
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spike88
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domenica 16 dicembre 2012
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ma lo spettro di lady snowblood incombe
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La faccio breve. Guardatevi i due volumi di Lady Snowblood. Guardate le molte somiglianze, anche nello stile e nelle scene di combattimento.
Avendo alle spalle un tale predecessore, Kill Bill diventa un ottimo aggiornamento in chiave tarantiniana. Ma le somiglianze sono tante e questo
"frena" le ambizioni di Tarantino. In sostanza, buon film anche se un pò sopravvalutato.
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killbillvol2
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venerdì 30 marzo 2012
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qualcosa di straordinario
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Il quarto film di Tarantino è il sicuramente uno, se non il, suo più bello, il più pulp, il più femminista ed il più lungo(considerando che se non fosse stato diviso dall'inferiore volume due sarebbe stato lungo più di tre ore), in cui la storia conta abbastanza poco. UMA Thurman è azzeccata nella Sposa vendicativa e sanguinaria, che farà di tutto per vendicare l'uccisione di tutti gli invitati al suo matrimonio, da parte di un suo amante(il Bill del titolo), che la manda in coma per quattro anni, facendo le perdere la figlia che portava in grembo(dello stesso Bill). Quando si risveglia dal coma, la Sposa, va in un'isola del giappone per comprare una katana di classe e.
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Il quarto film di Tarantino è il sicuramente uno, se non il, suo più bello, il più pulp, il più femminista ed il più lungo(considerando che se non fosse stato diviso dall'inferiore volume due sarebbe stato lungo più di tre ore), in cui la storia conta abbastanza poco. UMA Thurman è azzeccata nella Sposa vendicativa e sanguinaria, che farà di tutto per vendicare l'uccisione di tutti gli invitati al suo matrimonio, da parte di un suo amante(il Bill del titolo), che la manda in coma per quattro anni, facendo le perdere la figlia che portava in grembo(dello stesso Bill). Quando si risveglia dal coma, la Sposa, va in un'isola del giappone per comprare una katana di classe e...massacro. Come già detto, la storia non conta, in questo film che si spaccia per essere un omaggio ai film sulle arti marziali di Hong Kong(per cui il regista ha dimostrato una grande ammirazione fin dai tempi di "Una vita al massimo"), ma è molto di più, sia per l'originalità della regia, che raggiunge il culmine quando per dieci minuti il film diventa un cartone manga, sia per quella di alcuni dialoghi, per i quali Tarantino ha da sempre un talento. Questo film è qualcosa di straordinario, un piccolo gioiello un po' ammaccato, perchè anche questo quasi capolavoro ha i suoi punti deboli, ma che vengono presto dimenticati. Certamente non è per tutti, soprattutto per il sanguinolento e violento combattimento finale, ma per tutto il film abbiamo litri e litri di sangue che scorre, o zampilla dalle ferite, ma superato questo, ci si trova in mano una sceneggiatura avvincente, dei grandi interpreti, e una fantastica regia. Cosa si vuole di più?
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renato c.
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domenica 25 marzo 2012
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azione e violenza, ma ben fatti!
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L' rimanda subito la mente al film di François Truffaut "La sposa in nero". Anche qui, la protagonista Jeanne Moreau rimane vedova subito dopo il matrimonio col marito ucciso sui gradini della chiesa, e sarà vendetta!
In questo film, oltre al marito periscono anche tutte altre persone che partecipavano al matrimonio ed il bambino che la protagonista teneva in grembo! E inizia anche qui la vendetta, in modo tremendamente violento!
Comunque le lotte e le scene d'azione sono molto spettacolari, tengono bene l'attenzione, e qui Tarantino è un maestro. Lla scena di quella bambina di colore, che vede morire la madre restando con un viso umpertrbanole è agghiacciante! Lotta e azione, lotta e azione! Alla fine la vendetta sar&ag
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L' rimanda subito la mente al film di François Truffaut "La sposa in nero". Anche qui, la protagonista Jeanne Moreau rimane vedova subito dopo il matrimonio col marito ucciso sui gradini della chiesa, e sarà vendetta!
In questo film, oltre al marito periscono anche tutte altre persone che partecipavano al matrimonio ed il bambino che la protagonista teneva in grembo! E inizia anche qui la vendetta, in modo tremendamente violento!
Comunque le lotte e le scene d'azione sono molto spettacolari, tengono bene l'attenzione, e qui Tarantino è un maestro. Lla scena di quella bambina di colore, che vede morire la madre restando con un viso umpertrbanole è agghiacciante! Lotta e azione, lotta e azione! Alla fine la vendetta sarà quasi completa! Bella la sequenza a disegni animati e particolarmente affascinante Lucy Liu, bellezza esotica! Peccato che sia morta e così non ci sarà nel film successivo!
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tiamaster
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sabato 4 febbraio 2012
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l a prima parte del capolavoro.
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A mio parere il secondo capitolo è migliore rispetto al primo,ma anche questo capitolo è favoloso.Quentin tarantino fà film ricchi di stile,qualsiasi cosa fà la fà con quel suo stile unico ed inimitabile (se si esclude il passo falso di di ghrindhouse).Kill bill ha dato vita al personaggio cult della "sposa",è donando un capolavoro splatter,violento ma irripetibile.Non hai livelli stratosferici del secondo capitolo,ma comunque terribilmente bello.Indimenticabile,stupendo.
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lorenzo romano
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domenica 4 dicembre 2011
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vendetta in punta di katana
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La seducente Uma Thurman, di ritorno da Pulp Fiction nelle vesti di moglie cocainomane, imbraccia spada e fodero in questo seducente e miracolosamente veloce action-movie. "La Sposa" non gradisce affatto che le DiVAS (Deadly Viper Assassins Squad) abbia dipinto di rosso il suo abito da sposa e mandato a monte il suo matrimonio e mossa da un irrefrenabile desiderio di vendetta, comincia la sua frenetica e silenziosa scia di uccisioni. Da El Paso a Tokyo e ad Okinawa, l'affascinante (e anonima) protagonista rende partecipe lo spettatore delle sue spettacolari acrobazie. O-Ren Ishii, Vernita Green, Elle Driver, Budd e Bill. Sono questi i cinque loschi figuri che "La Sposa" deve freddare. Un omaggio ai film di arti marziali, condito con gustose scene da Spaghetti Western e Thriller.
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La seducente Uma Thurman, di ritorno da Pulp Fiction nelle vesti di moglie cocainomane, imbraccia spada e fodero in questo seducente e miracolosamente veloce action-movie. "La Sposa" non gradisce affatto che le DiVAS (Deadly Viper Assassins Squad) abbia dipinto di rosso il suo abito da sposa e mandato a monte il suo matrimonio e mossa da un irrefrenabile desiderio di vendetta, comincia la sua frenetica e silenziosa scia di uccisioni. Da El Paso a Tokyo e ad Okinawa, l'affascinante (e anonima) protagonista rende partecipe lo spettatore delle sue spettacolari acrobazie. O-Ren Ishii, Vernita Green, Elle Driver, Budd e Bill. Sono questi i cinque loschi figuri che "La Sposa" deve freddare. Un omaggio ai film di arti marziali, condito con gustose scene da Spaghetti Western e Thriller. Il risultato: un cocktail uscito ottimamente, che prende lo spettatore e non lo lascia più respirare. Film tagliente come un rasoio, o forse è meglio dire, "tagliente come una katana".
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denzel for ever
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giovedì 1 dicembre 2011
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bho...
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ho provato a farmelo piacere..ma nn ci riesco....e poi quel cartone animato...per me orribile...sara un grande regista...ma sto fatto che fa sempre i film .....capitolo 1 ...capitolo 2...e ke palle...per me i veri film sn altri.....mi ha annoiato molto qst film......preferisco molto di piu cani da rapina.....pulp fiction invece mi è piaciuta soprattutto la seconda parte e il finale....mentre la prima parte è molto lunga e noiosa....a mio parere molti suoi film sn sopravvalutati....e poi li fa sempre nella stessa maniera....bho...purtroppo cosi la penso...
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siper
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venerdì 12 agosto 2011
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4 anni di assenza giustificata
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Il 2003 segna, dopo 4 anni di riflessione, il ritorno in sala del maestro Quentin Tarantino. I ritorni, si sa, difficilmente sono felici, ma il caso “tarantiniano”, evidentemente, è l’eccezione che conferma la regola. Avvalendosi di un cast sottotono rispetto a quelli stellari di “Pulp Fiction” e “Jackie Brown”, Tarantino riesce finalmente a costruire una trama che abbia un indiscusso protagonista. L’onore e l’onere ricadono sulle esili spalle di Uma Thurman, esili ma non fragili perché la bionda attrice statunitense, strizzata per l’occasione in tuta gialla da motociclista, risponde alla grande alle aspettative interpretando al meglio il ruolo della bella eroina in cerca di vendetta.
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Il 2003 segna, dopo 4 anni di riflessione, il ritorno in sala del maestro Quentin Tarantino. I ritorni, si sa, difficilmente sono felici, ma il caso “tarantiniano”, evidentemente, è l’eccezione che conferma la regola. Avvalendosi di un cast sottotono rispetto a quelli stellari di “Pulp Fiction” e “Jackie Brown”, Tarantino riesce finalmente a costruire una trama che abbia un indiscusso protagonista. L’onore e l’onere ricadono sulle esili spalle di Uma Thurman, esili ma non fragili perché la bionda attrice statunitense, strizzata per l’occasione in tuta gialla da motociclista, risponde alla grande alle aspettative interpretando al meglio il ruolo della bella eroina in cerca di vendetta. E’ appunto il tema della vendetta il fil rouge del quarto film di Tarantino, questo è infatti la storia di una macabra strage avvenuta durante il matrimonio della protagonista che è l’unica a salvarsi e a risvegliarsi dopo 4 anni (chiara la connessione con il letargo di Quentin) con l’unico scopo di vendicare la morte della sua famiglia e ,soprattutto, della figlia che portava in grembo al momento di convolare a nozze. La vendetta prevede l’uccisione di 5 persone elencate in una lista che il regista statunitense presenta a modo suo nei titoli di testa . Tale lista è probabilmente troppo lunga per essere portata a termine all’interno di un solo film ( o volume come direbbe Tarantino) , pertanto viene divisa in 2 “volumi” di cui Kill Bill vol.1 è chiaramente il primo. La struttura del film è inizialmente poco chiara a causa del continuo alternarsi di flashback e flashforward , salvo poi delinearsi in modo tutto sommato comprensibile. Lo stile è quello classico del regista portato forse ai massimi livelli in quanto a “splatter”, sangue (ce n’è a gogò) e sorprese (si noti l’ultima scena) viene un po’ a mancare una delle caratteristiche principali dei primi film di Tarantino ossia una cruda ironia a fare pendant con la crudezza delle scene, in Kill Bill vol.1 è presente soprattutto la seconda. Nel complesso il film è appassionante, e fila via abbastanza velocemente, salvo in alcune parti come l’infinito duello tra la Thurman e la prima della lista Lucy Liu, ottima la regia e coinvolgenti le inquadrature basti pensare alla scelta a metà film di far schizzare del sangue nipponico sulla telecamera che da allo spettatore la sensazione di trovarselo in faccia (altro che 3D!). Il ritorno di Tarantino è, dunque, un vero e proprio successo paragonabile addirittura al pezzo da novanta della filmografia del regista Pulp Fiction.
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diego campari
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giovedì 11 agosto 2011
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sincretismo cinematografico tarantiniano
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Chiariamolo subito, questo primo volume della sposa insanguinata è la summa delle influenze stilistiche e delle ispirazioni di Quentin Tarantino. Più che un film risulta quindi essere un accozzaglia di citazioni, riferimenti, omaggi ai suoi personali deus ex machina. Il tutto è tenuto asseime da una trama semplice(in linea di massima) ma comunque apprezzabile, sorretto dal tema della vendetta e del tradimento.
L'opera è sincretica, accinge a piene mani dal Giappone, ringraziando e dando in cambio rock n roll e poliziotti texani, un mix che avrebbe sdegnato il grande Mishima. In parole povere, un viaggio nella mente di Tarantino, messa sullo schermo in modo stilisticamente fine e patologicamente macabro e grottesco, marchio di fabbrica del regista.
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Chiariamolo subito, questo primo volume della sposa insanguinata è la summa delle influenze stilistiche e delle ispirazioni di Quentin Tarantino. Più che un film risulta quindi essere un accozzaglia di citazioni, riferimenti, omaggi ai suoi personali deus ex machina. Il tutto è tenuto asseime da una trama semplice(in linea di massima) ma comunque apprezzabile, sorretto dal tema della vendetta e del tradimento.
L'opera è sincretica, accinge a piene mani dal Giappone, ringraziando e dando in cambio rock n roll e poliziotti texani, un mix che avrebbe sdegnato il grande Mishima. In parole povere, un viaggio nella mente di Tarantino, messa sullo schermo in modo stilisticamente fine e patologicamente macabro e grottesco, marchio di fabbrica del regista. Il fusion che ne scaturisce può piacere o non piacere, ma il risultato è perlomeno notevole e questo è ciò che conta nella sfilata generale.
Personaggi in secondo piano, la pur ottima Uma Thurman è surclassata dai fiumi di sangue e zittita dalle parole delle katane.
Ciliegina sulla torta, l'episodio dell'infermiere necrofilo, ci porta a respirare ancora l'aria da sottobosco della nefandezza tanto amata in Pulp fiction.
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holpr
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domenica 17 luglio 2011
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svista generale anche della critica
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Sembra che la Thurman sia più
adatta alle reclam, tra tutte quella della
bevanda... Tarantino invece più
incline all'attore, con quell'espressione
da maniaco sarebbe preferibile, una
svista generale della critica per concludere.
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