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domenica 21 ottobre 2007
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alberto carosi
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domenica 7 ottobre 2007
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fantastic
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robert pocket
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venerdì 24 agosto 2007
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hard-boiled vestito da western contaminato
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(N.B. Faro' solo una rencensione che varra' per tutti e due gli episodi).
Non perdono piu' a Tarantino certe cadute di stile che si potevano perdonare in altre pellicole (vedi l'orecchio mozzato del poliziotto ne "Le Iene"), e quindi non perdono lo spiaccicamento dell'occhio di Daryl Hannah da parte del piede nudo di Uma Thurman ne tutta la carneficina della prima parte con tanto di squartamenti, sbudellamenti e affettamenti. E queste cadute gli fanno inevitabilmente perdere punti. Salvo invece due episodi centrali di tutta la vicenda: la parte dell'addestramento della nostra giustiziera con il maestro Pai Mei (e la conseguente fuga dalla cassa attraverso il metodo appreso grazie al suo mentore semplice metafora che ci insegna che finche' c'e' vita c'e' speranza e che bisogna continuare a lottare anche quando tutto sembra finito) e il bellissimo finale con il ritrovamento (a sorpresa per lei ma, sbagliando a mio avviso, gia' anticipato a noi da Bill alla fine del primo episodio) di sua figlia con tanto di straordinario dialogo di Bill sul concetto di vita e di morte e sul perche' Superman sia davvero Superman che praticamente le ruba la scena per i restanti 20 minuti.
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(N.B. Faro' solo una rencensione che varra' per tutti e due gli episodi).
Non perdono piu' a Tarantino certe cadute di stile che si potevano perdonare in altre pellicole (vedi l'orecchio mozzato del poliziotto ne "Le Iene"), e quindi non perdono lo spiaccicamento dell'occhio di Daryl Hannah da parte del piede nudo di Uma Thurman ne tutta la carneficina della prima parte con tanto di squartamenti, sbudellamenti e affettamenti. E queste cadute gli fanno inevitabilmente perdere punti. Salvo invece due episodi centrali di tutta la vicenda: la parte dell'addestramento della nostra giustiziera con il maestro Pai Mei (e la conseguente fuga dalla cassa attraverso il metodo appreso grazie al suo mentore semplice metafora che ci insegna che finche' c'e' vita c'e' speranza e che bisogna continuare a lottare anche quando tutto sembra finito) e il bellissimo finale con il ritrovamento (a sorpresa per lei ma, sbagliando a mio avviso, gia' anticipato a noi da Bill alla fine del primo episodio) di sua figlia con tanto di straordinario dialogo di Bill sul concetto di vita e di morte e sul perche' Superman sia davvero Superman che praticamente le ruba la scena per i restanti 20 minuti. Bravissima comunque Uma Thurman (che qui firma anche il soggetto con Tarantino dove i due si identificano attraverso la sigla Q & U) davvero ammirabile lo spirito e la ferrea abnegazione con la quale si e' calata (subito dopo aver partorito e smaltendo con un duro allenamento e tanta palestra i chili in eccesso facendo slittare le riprese per volere di Tarantino che la volle ad ogni costo e a ragione) in un ruolo che avrebbe tramortito persino un bestione. Una curiosita': per il ruolo di Bill Tarantino contatto' Warren Beatty il quale impossibilitato consiglio' David Carradine ritenendolo adatto. Tarantino lo ascolto' e la scelta e' sotto gli occhi di tutti. Una recitazione mirata che avrebbe meritato ben altra considerazione da parte della famigerata Academy. Golden Globes invece per Uma Thurman in entrambi gli episodi e per Carradine nel secondo episodio (ma solo perche' nel primo non compare quasi mai). A proposito di episodi: ancora c'e'da chiedersi cosa sia passato in testa a quei cervelloni della Miramax per far dividere in due parti un'opera di quattro ore abbondanti quando "Ben-Hur" (1959) ne durava 217. Dedicato a Sergio Leone, Lee Van Cleef, Sergio Corbucci, Lucio Fulci, Charles Bronson e' comunque un hard-boiled vestito da western contaminato da vari generi (anime, kung-fu, cartoon giapponesi, spaghetti-western, teatro d'ombre, action movies di Hong Kong, Opera di Pechino, teatro kabuki, chambara, wu xa pian) con sprazzi di umorismo ghignante e bellissimi dialoghi filosofici. Splendida la colonna sonora che assembla per quasi il 90% brani gia' esistenti e composti nello specifico per colonne sonore a cavallo tra gli anni '60-70.(il restante 10 e da dividere tra RZA e l'amicone di sempre Robert Rodriguez qui nominato addirittura come "fratello" nei titoli di coda). Un bongustaio come Tarantino poi (o un "juke-box vivente" se mi lasciate passare il termine) non si poteva esimere dal ripesacare un brano praticamente sconosciuto ai piu' di James Last "The Lonely Shepherd" con l'indimenticabile zufolo (o flauto di pan se preferite) di Zamfir. Cameo per Samuel L. Jackson e apparizione del memorabile Sonny Chiba (gia' nominato da Slater in un film firmato Tarantino "Una vita al massimo") nella parte del cuoco cinese ed ex-fabbricatore di spade Hettori Hanzo.
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[+] il western è un'altra cosa
(di reiver)
[ - ] il western è un'altra cosa
[+] non mi riferivo certo a quel genere di western
(di robert)
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claudionebridio
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mercoledì 8 agosto 2007
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povero kurosawa!
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Tarantino aveva bisogno di un successo di cassetta sicuro, dopo il fiasco del film precedente, e così ha usato gli ingredienti giusti per questo: ha puntato sul masochismo dei maschi cresciuti con Lara Croft(che si saranno masturbati nel vedere l'assurda Black Mamba affettare 88 avversari tutti di sesso maschile) e sull'esaltazione del "woman power" per mandare in visibilio il pubblico femminile ormai da decenni plagiato (e preso in giro) da lestofanti senza scrupoli che fanno credere alle donne di essere il "genere superiore" sfruttando proprio la debolezza intrinseca al loro sesso, per usarle come animali da shopping in una società già ben delineata nel cosiddetto "Nuovo Ordine Mondiale", tutta al femminile, dove però ad arricchirsi saranno solo pochi volponi con in mano il potere vero).
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Tarantino aveva bisogno di un successo di cassetta sicuro, dopo il fiasco del film precedente, e così ha usato gli ingredienti giusti per questo: ha puntato sul masochismo dei maschi cresciuti con Lara Croft(che si saranno masturbati nel vedere l'assurda Black Mamba affettare 88 avversari tutti di sesso maschile) e sull'esaltazione del "woman power" per mandare in visibilio il pubblico femminile ormai da decenni plagiato (e preso in giro) da lestofanti senza scrupoli che fanno credere alle donne di essere il "genere superiore" sfruttando proprio la debolezza intrinseca al loro sesso, per usarle come animali da shopping in una società già ben delineata nel cosiddetto "Nuovo Ordine Mondiale", tutta al femminile, dove però ad arricchirsi saranno solo pochi volponi con in mano il potere vero). Tarantino sfrutta semplicemente questa tendenza che ha già infestato il cinema con comiche dark ladies ammazzasette tutte spade da samurai e armi da guerra, scimmiottanti atteggiamenti maschili, e, purtroppo, anche la realtà, dove proliferano altrettante comiche amazzoni pettorute alla conquista del mondo (ma basta che buchino una ruota uscendo dal cinema e debbono attendere il tanto disprezzato "fuco" per cavarsi d'impaccio).
Il film è condito da due autocisterne di simil-sangue sparso ad opera della "Grande Affettatrice", manco si trattasse della battaglia di Guadalcanal! E parliamo ancora di cinema?
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reiver
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sabato 4 agosto 2007
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che delusione!
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Faccio una premessa:Tarantino ha tutto per essere un grande regista.Grande perizia tecnica,capacità immaginative non comuni,conoscenza della storia del cinema dalla A alla Z (e forse oltre...),intelligenza nel saper utilizzare gli attori,nella scelta dei "caratteri" (basti ricordare il memorabile Butch Coolidge interpretato da Bruce Willis),e cosa da non trascurare,brillantezza nello scrivere.Perchè un simile talento potenziale non ha prodotto capolavori (almeno dal mio modesto punto di vista)?A causa di un germe che si è insinuato nel cinema di Tarantino sin dagli esordi,e poi si è riprodotto in maniera irreparabile:il "citazionismo".
Così succede che un film come "Pulp Fiction" retroceda di un paio di posizioni per l'irrefrenabile desiderio di inserire un paio di sequenze che rimandano al cinema di serie C:la scena della sodomizzazione ne è un eloquente esempio.
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Faccio una premessa:Tarantino ha tutto per essere un grande regista.Grande perizia tecnica,capacità immaginative non comuni,conoscenza della storia del cinema dalla A alla Z (e forse oltre...),intelligenza nel saper utilizzare gli attori,nella scelta dei "caratteri" (basti ricordare il memorabile Butch Coolidge interpretato da Bruce Willis),e cosa da non trascurare,brillantezza nello scrivere.Perchè un simile talento potenziale non ha prodotto capolavori (almeno dal mio modesto punto di vista)?A causa di un germe che si è insinuato nel cinema di Tarantino sin dagli esordi,e poi si è riprodotto in maniera irreparabile:il "citazionismo".
Così succede che un film come "Pulp Fiction" retroceda di un paio di posizioni per l'irrefrenabile desiderio di inserire un paio di sequenze che rimandano al cinema di serie C:la scena della sodomizzazione ne è un eloquente esempio.
Tralasciando l'insignificante "Four rooms" e la sponsorizzazione (anche in vesti attoriali) di pastrocchi tipo "Dal tramonto all'alba",ritroviamo il miglior Tarantino in "Jackie Brown",secondo me il suo film migliore perchè coerente e lineare dal punto di vista narrativo:anche qui però c'è da sottolineare il deleterio citazionismo,sotto forma di rimandi continui alle pellicole della "Blaxploitation" interpretate dalla stessa Pam Grier,la Fenech nera d'oltreoceano (da uno di questi film,perdonatemi se non ricordo il titolo, Tarantino ha preso spunto per suggerire la scena dell'evirazione in Hostel 2).Si arriva quindi al fatidico "Kill Bill":una delusione per chi ,come me,si aspettava finalmente un film maturo e originale da un regista ormai affermato.E invece,che succede:Tarantino mette in un pentolone tutto ciò che lo suggestiona di più (film di serie B e C,di varia provenienza,kung-fu,cartoni,western,noir,eccetera,eccetera),sforna una serie di scene appiccicate tra loro con la saliva (tanto è esile la trama),e mette tutto in tavola.I commensali (gli spettatori) hanno in linea di massima gradito,io invece no:i piatti troppo ricchi mi disgustano,e questo è pacchianamente,sfacciatamente,illogicamente ricco.
Tarantino è ancora giovane,ha tutto il tempo per diventare ciò che può diventare:ma il citazionismo lo lasci a casa,e si preoccupi di togliere ingredienti anzichè aggiungerne,di curare la coerenza e la credibilità dei personaggi,la scorrevolezza e la solidità della trama,invece di sommare senza costrutto scene a effetto,girate con maestria ma vuote di significato.Il cinema è "forma",ma è anche "sostanza":è come una casa,non può essere bella esteriormente e scombinata all'interno.Io sono fiducioso (anzi lo ero,prima che uscisse "Grindhouse"),ma prima si devono abolire i termini "tarantiniano" e "tarantinismo",che hanno fatto male prima di tutto a Quentin.Prenda esempio da DePalma:i suoi capolavori (Scarface e Carlito's Way) sono i film dove il regista di origini italiane dimentica i suoi "debiti" con Hitchcock.Un consiglio per la Thurman:si levi quella tuta,Bruce Lee (con tutto il rispetto) è DECISAMENTE un'altra cosa.
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andrea
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martedì 31 luglio 2007
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fighissimo
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nn posso dire altro ke questo: TARANTINO, GRAZIE DI ESISTERE
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hop
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martedì 17 luglio 2007
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......
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Non c'è che dire ... un film praticamente perfetto; curato fin nei minimi dettagli e per niente scontato.
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