
Titolo originale | Emmett's Mark |
Anno | 2002 |
Genere | Thriller |
Produzione | USA |
Durata | 104 minuti |
Regia di | Keith Snyder |
Attori | Scott Wolf, Gabriel Byrne, Tim Roth, Khandi Alexander, Talia Balsam . |
MYmonetro | 2,50 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 27 giugno 2018
A un poliziotto, che indaga sulla scomparsa di alcune ragazze, viene diagnosticata la leucemia, così recluta un killer che lo uccida per evitargli le sofferenze della malattia. Ma quando scopre che la diagnosi è errata?
CONSIGLIATO NÌ
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Dopo la diagnosi di una leucemia fatta da un oncologo, l'esistenza del detective di Philadelphia Emmett (Scott Wolf) cambierà radicalmente. Completamente assorto assieme alla sua partner di lavoro in un caso di misteriosi rapimenti di giovani adolescenti, orfano e senza una compagna, sapendo di dover affrontare il percorso della malattia tutto da solo, decide di porre fine alla sua vita prima che il tumore prenda il sopravvento, così tramite il suo collega più anziano Bracken (un misurato Gabriel Byrne), paga un killer (Tim Roth) perché faccia il dovuto. Il problema nasce nel momento in cui quella diagnosi risulterà essere inesatta, frutto di uno stupido scambio di esami fatto da un'infermiera. Come fermare il killer contattato da Bracken? E allo stesso tempo, come risolvere quello che molto probabilmente sarà il suo ultimo caso?
Emmett's Mark non è il caso cinematografico dell'anno: è costato 4.500.000 dollari, ma ha avuto un grande successo solo nella sua versione DVD, grazie a un passaparola generale e alla presenza del neodivo degli Anni Novanta Scott Wolf (il protagonista del telefilm Party of Five). Il fatto poi che tratti, a grandi linee, di un tema importante e molto attuale ai nostri giorni come il diritto alla morte e quindi, per certi versi, l'eutanasia, ha fatto il resto, senza contare qualche leggero ammiccamento al thriller di Alfred Hitchcock L'altro uomo (1951). Ma a parte il divetto televisivo Scott Wolf "condannato a morte" e l'incipit molto interessante, non ha molto di illuminante. Se fosse capitato nelle mani del grande maestro del brivido inglese avremo visto qualcosa di assolutamente strepitoso, invece quest'opera prima scritta e diretta dall'attore Keith Snyder (ha recitato ne L'attimo fuggente, 1989), resta sulla superficie del genere, curando troppo la riflessione critica sulla morte o sulla malattia ed evitando di saccheggiare abbondantemente la tensione che poteva scaturire anche dall'altro killer, quello che rapisce le ragazze e sulle cui tracce si è messo Emmett.
Però è un buon film (da vedere a casa), sospeso tra alienazione e realtà, fissazioni e banalità quotidiane che vengono riscoperte come importanti. Dall'impareggiabile L'altro uomo ha preso solo una briciola, ma non certo la costruzione della suspense. Peccato, è proprio un'occasione mancata! Strepitoso Tim Roth che, quando fa il cattivo, è il meglio sulla piazza.
A Philadelphia il giovane detective Emmett Young che lavora nella squadra omicidi ha puntato tutto sul lavoro. Non ha una famiglia, né riesce a staccare la spina quando è a casa. Anche quando indaga preferisce agire da solo, senza aspettare i rinforzi. e quando la collega si offre di aiutarlo, preferisce recuperare la sua macchina. Così, quando l’oncologo gli diagnostica un tumore, in fase terminale, [...] Vai alla recensione »
A Philadelphia il giovane detective Emmett Young che lavora nella squadra omicidi ha puntato tutto sul lavoro. Non ha una famiglia, né riesce a staccare la spina quando è a casa. Anche quando indaga preferisce agire da solo, senza aspettare i rinforzi. e quando la collega si offre di aiutarlo, preferisce recuperare la sua macchina. Così, quando l’oncologo gli diagnostica un tumore, in fase terminale, [...] Vai alla recensione »