gabriele
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venerdì 18 luglio 2014
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mai rinunciare ai propri sogni!
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George, eccentrico architetto, vive in una catapecchia posta a strapiombo sul Pacifico. La casa in cui ha vissuto con moglie e figlio prima del divorzio, un luogo bellissimo, pieno di splendide ville e con un panorama mozzafiato, dove la sua abitazione contrasta con il circostante paesaggio. La fatiscente casa in cui egli vive è lo specchio fedele del suo attuale mondo interno: è solo, con un matrimonio interrotto per la sua difficoltà a trasformarsi e quindi a cambiare il rapporto di coppia e con il figlio Sam abbandonato a se stesso e pericolosamente alla deriva. Il figlio e l’ex moglie, che nel frattempo si è risposata con Peter e ha avuto altri due figli da lui, Ryan e Adam, vivono in una casa vicino alla sua.
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George, eccentrico architetto, vive in una catapecchia posta a strapiombo sul Pacifico. La casa in cui ha vissuto con moglie e figlio prima del divorzio, un luogo bellissimo, pieno di splendide ville e con un panorama mozzafiato, dove la sua abitazione contrasta con il circostante paesaggio. La fatiscente casa in cui egli vive è lo specchio fedele del suo attuale mondo interno: è solo, con un matrimonio interrotto per la sua difficoltà a trasformarsi e quindi a cambiare il rapporto di coppia e con il figlio Sam abbandonato a se stesso e pericolosamente alla deriva. Il figlio e l’ex moglie, che nel frattempo si è risposata con Peter e ha avuto altri due figli da lui, Ryan e Adam, vivono in una casa vicino alla sua.
La vita di George all'inizio è simile a quella di tante altre persone che, a causa del loro doloroso e irrisolto passato, vivono una vita grama e priva di senso ma George, pur in circostanze drammatiche, troverà il tempo, la forza e il modo per affrancarsene. George riuscirà a sanare il rapporto con il padre, riuscirà a riannodare il rapporto con la sua ex moglie e a pacificarsi e armonizzarsi con lei, ad assumere la piena paternità recuperando il rapporto con il figlio Sam e dando così continuità alla sua vita. In conclusione, George riuscirà a sanare i rapporti più importanti della sua vita per poi andarsene in pace con se stesso e con loro.
La vita di George e quella di Sam — padre e figlio — sono due vite parallele al momento degradate.
Il figlio è allo sbando perché il padre stesso lo è poiché al momento non ha nessun progetto esistenziale cui tendere. Nella casa semi diroccata sul Pacifico, George vive in simbiosi con il suo cane.
Entrambi sono senza inibizioni e così facendo provocano in continuazione i vicini d casa, attirandosi le loro ire. Nella casa di George c'è il plastico fatto da lui stesso della casa del suo sogno, L'ultimo sogno che via via sarà portato a compimento. Ma al momento George più che vivere la propria vita è vissuto dalla stessa. Ci vorranno dei potenti scossoni per indurlo a riprendere in mano la sua vita, a trasformarsi e a riconquistare il rispetto e l'amore per se stesso e delle persone che gli sono più care.
Per quanto riguarda Sam, la madre, rendendosi conto del pericolo che sta correndo il figlio e capendo che lei da sola non riesce a contenerlo, dice all'attuale marito, Peter, che Sam ha bisogno di un uomo. Peter si defila e le risponde che il padre (George) è un uomo. Lei sfiduciata aggiunge che occorre un uomo che Sam rispetti. Al momento è questo lo stato delle cose: George non si stima e non è apprezzato da nessuno, né al lavoro né dai suoi famigliari, Robin è sola, ma è onesta perché ammette la sua impotenza nei confronti di Sam. Sam è in balia dei suoi sedici anni e degli enormi rischi insiti alla sua età, Peter si tira indietro nell'aiutare Sam. Sembra una situazione difficile da sanare, ma non è cosi, poiché delle volte è proprio quando si è toccato il fondo che si trova la forza e il coraggio per una rinascita, ed è quanto accadrà, perché a poco a poco comincia a prendere corpo un capolavoro corale.
Un genitore che non sa aspettare, che genitore è? Un genitore che non sopporta una frustrazione o l'aggressività di un figlio, che genitore è? Un genitore che si comporta reattivamente con i figli, cioè occhio per occhio e dente per dente, che genitore è? Un genitore che non nutre una solida speranza per i figli, che genitore è? Un genitore che non riesce a custodire la vita di un figlio finché quest'ultimo non è pronto per assumerla, che genitore è? Un genitore che non accoglie e ama i figli, che genitore è? Un genitore che a sua volta non riesce a conquistarsi il rispetto e l'amore dei figli, che genitore è?
L’amore dei figli per i loro genitori non è scontato, e non riuscire a conquistarselo è drammatico.
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__jb__
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sabato 28 luglio 2012
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ma che sia l'ultimo
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Dal trailer viene in mente una sola cosa: la famosa frase del ragionier Fantozzi sulla Corazzata Potemkin.
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hilarya
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sabato 18 giugno 2011
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l'ultimo sogno e il primo passo di riconciliazione
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Adoro questo film: drammatico al punto giusto e tanto crudo quanto da riuscire a far capire quali sono i veri valori nella vita e gli affetti di cui non si può fare a meno:) un cast fantastico che include pure Hayden Christensen che oltre ad essere un figo è anche un attore davvero bravo! Complimenti ottimo film perfettamente riuscito...
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espante
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domenica 4 luglio 2010
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un buon film che fa pensare..
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Realistico ed intenso il rapporto fra un padre distante ed un figlio risucchiato dal nulla, a causa della separazione dei genitori. Ho trovato l'interpretazione dei tre protagonisti principali di ottimo livello; hanno trasmesso rabbia, determinazione, trasgressione ma con la possibilità di un ritorno . Ho colto aspetti umani intensi, il conflitto interiore che si genera da un non rapporto, lo smarrimento di una figura importante come quella del padre porta quasi inevitabilmente al proprio smarrimento. Ci vuole forza e la giusta coscienza in un padre per riconoscere il proprio sbaglio, di ammettere che si possa dare ad un figlio un importanza secondaria, perchè la rabbia del proprio fallimento è stata forte, più forte del bene che si prova per un figlio.
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Realistico ed intenso il rapporto fra un padre distante ed un figlio risucchiato dal nulla, a causa della separazione dei genitori. Ho trovato l'interpretazione dei tre protagonisti principali di ottimo livello; hanno trasmesso rabbia, determinazione, trasgressione ma con la possibilità di un ritorno . Ho colto aspetti umani intensi, il conflitto interiore che si genera da un non rapporto, lo smarrimento di una figura importante come quella del padre porta quasi inevitabilmente al proprio smarrimento. Ci vuole forza e la giusta coscienza in un padre per riconoscere il proprio sbaglio, di ammettere che si possa dare ad un figlio un importanza secondaria, perchè la rabbia del proprio fallimento è stata forte, più forte del bene che si prova per un figlio. Un buon film deve fare pensare e questo c'è riuscito bene.
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ilpredicatore
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sabato 9 gennaio 2010
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utopie e sentimenti perduti
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Quello di Winkler è senz’altro un melodramma sui rimpianti, i rancori, i tempi andati, i cambiamenti, i rapporti perduti e infine le speranze. Il film, malamente e freddamente stroncato dalla critica, inizia e procede bene, forse si disperde un po’ nella seconda metà, ma lavora egregiamente sui personaggi,anche su quelli secondari, senza tralasciare niente. Kevin Klyne si trova a suo agio nel suo ruolo, la Scott Thomas funziona, ma l’interprete più interessante è il semi esordiente Hayden Christensen, futuro Darth Vader, nel ruolo del figlio ribelle, il vero personaggio centrale di tutta la storia. Bella la fotografia, buona sia la regia che la musica, attori in parte, storia amara e commovente, che trova la sua forza proprio nel rapporto conflittuale tra padre e figlio, nella ricerca della realizzazione e nella muta sofferenza del primo, nella confusione adolescenziale e nella rabbia del secondo.
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Quello di Winkler è senz’altro un melodramma sui rimpianti, i rancori, i tempi andati, i cambiamenti, i rapporti perduti e infine le speranze. Il film, malamente e freddamente stroncato dalla critica, inizia e procede bene, forse si disperde un po’ nella seconda metà, ma lavora egregiamente sui personaggi,anche su quelli secondari, senza tralasciare niente. Kevin Klyne si trova a suo agio nel suo ruolo, la Scott Thomas funziona, ma l’interprete più interessante è il semi esordiente Hayden Christensen, futuro Darth Vader, nel ruolo del figlio ribelle, il vero personaggio centrale di tutta la storia. Bella la fotografia, buona sia la regia che la musica, attori in parte, storia amara e commovente, che trova la sua forza proprio nel rapporto conflittuale tra padre e figlio, nella ricerca della realizzazione e nella muta sofferenza del primo, nella confusione adolescenziale e nella rabbia del secondo. Un film intimo, realistico, malinconico, a volte nostalgico. In parti minori ma importanti la sensuale e promettente Jena Malone e Ian Somerhalder, il Boone di Lost.
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princifiume
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sabato 4 luglio 2009
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bonito
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Mi è piaciuto un sacco. Cinque stelle meritate, Kevin Kline ha una bellissima mimica facciale.
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slasher master
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giovedì 18 giugno 2009
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impossibile non commuoversi
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Quando guardi certi film c'è poco da dire o da scrivere. Perchè cinque stelline? Non per la regia, non per la sceneggiatura o qualche altro tecnicismo... Ma per il sentimento che questo film riesce a trasmettere. Impossibile non lasciarsi bagnare e affogare da quelle onde che si infrangono su quella scogliera dove sorgerà una casa, metafora del sogno di come vorremmo fosse la nostra vita. Piccola ma accogliente, calda e che sappia essere aperta a tutti. Davvero difficile non commuoversi. Consigliato davvero a tutti quanti...
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marykei-hishi
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martedì 16 giugno 2009
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sottile come una lama fa male altrettanto.
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trovo che la recensione che và ad apertura di questo film sia un insulto a quel che è in realtà il film, sono una ragazza di venti tre anni, e probabilmente io non ne capisco niente di critiche ecclese e di persone che vengono pagate per esprimere giudizi che poi possono corrispondere alla visione nazional popolare o meno di questo film, noto con piacere che il voto a cui io stessa ho partecipato "sei d'accordo con questa recensione?" ad oggi segna un bellissimo 88% di no. questo riempie il mio cuore di gioia e spero possa diventare un ancora più bello "100%". io trovo che questo film non vada solo visto con gli occhi e registrato con il cervello, io credo che questo film vada percepito con l'anima.
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trovo che la recensione che và ad apertura di questo film sia un insulto a quel che è in realtà il film, sono una ragazza di venti tre anni, e probabilmente io non ne capisco niente di critiche ecclese e di persone che vengono pagate per esprimere giudizi che poi possono corrispondere alla visione nazional popolare o meno di questo film, noto con piacere che il voto a cui io stessa ho partecipato "sei d'accordo con questa recensione?" ad oggi segna un bellissimo 88% di no. questo riempie il mio cuore di gioia e spero possa diventare un ancora più bello "100%". io trovo che questo film non vada solo visto con gli occhi e registrato con il cervello, io credo che questo film vada percepito con l'anima. ci sono parti così profonde in cui ognuno di noi si è immedesimato, chi più chi meno volte e trovo che parlare di vita come hanno parlato Loro sia un insulto alle persone che come me si sono emozioate e riviste nei vari personaggi. l'unica decente è l'ex moglie? beh credo proprio che quei signori non ne capiscano molto di psicologia perchè dentro questo film ce n'è tanta, tantissima. ed è sottile come una lama e fa male altrettanto.
ci sono troppe scene che sento il bisogno di citare per creare un analisi e i caratteri in mia disposizione non basterebbero, ci sono scene in cui il presente e il passato si confondono e mettono a confronto due padri che sono agli antipodi. ci sono scene in cui il solo abilio di Sam rimanda direttamente al "lui" iniziale. quello vuoto, quello dagli occhi spenti, quello infelice. e che con un solo tuffo prende in carica il desiderio di un padre ormai morente.
le luci: la scena delle luci da una stretta al petto e fa perdere un battito. il natale gliel'ha potato Sam al papà perche questi non ci sarebbe arrivato al natale.
ci sarebbero tante altre cose da dire. questo è uno di quei film così carichi di sentimenti, vcende e spicologia ce tremila cinquecento caratteri nn bastano, se servirebbero dodicimila come minimo a seguirne passo passo la trama.
probabilmente questa recensione non verrà pubblicata, ma almeno verrà letta da qualcuno che la giudicherà e già questo è qualcosa che mi fa piacere.
grazie dell'attenzione
Maria Chiara.
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(di francesko75)
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telefun
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domenica 14 giugno 2009
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cari comment. precedenti, ma che film avete visto?
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Mi dispiace dirlo ai commentatori precedenti ma io sono d'accordo con la critica del sito. Anzi dippiù credo che questo sia stato un film incapace di produrre qualsiasi emozione, fatta eccezzione per l'ansia generata da tutti i film (e telefilm) che trattano di malattie mortali. Nessun personaggio degno di nota, il ragazzo anzi sembrava una brutta copia di una presa in giro. "Giovane ribelle", pieno di orecchini, incapace di dare valore al sesso, rigonfio di emozioni inespresse, drogato e prostituto (mi viene da dire... altro? sì i suoi clienti erano perversi uomini ricchi che, guarda un po' litigano coi vicini).
...e poi caro Paolo Ciarpaglini che ha detto -è la storia di migliaia di giovani-!?!, -la sua rinascita ha del prodigioso-?.
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Mi dispiace dirlo ai commentatori precedenti ma io sono d'accordo con la critica del sito. Anzi dippiù credo che questo sia stato un film incapace di produrre qualsiasi emozione, fatta eccezzione per l'ansia generata da tutti i film (e telefilm) che trattano di malattie mortali. Nessun personaggio degno di nota, il ragazzo anzi sembrava una brutta copia di una presa in giro. "Giovane ribelle", pieno di orecchini, incapace di dare valore al sesso, rigonfio di emozioni inespresse, drogato e prostituto (mi viene da dire... altro? sì i suoi clienti erano perversi uomini ricchi che, guarda un po' litigano coi vicini).
...e poi caro Paolo Ciarpaglini che ha detto -è la storia di migliaia di giovani-!?!, -la sua rinascita ha del prodigioso-?. La sua rinascita ha del ridicolo, è guarito perché il padre l'ha chiuso in casa e gli ha detto due frasette fatte sulla storia tra se e il nonno che lo sviliva!
... per blasco, dato che dici che un film deve farci rilassare e non serve a risolvere problemi esistenziali, non credi che "l'ultimo sogno" (anche dal titolo) sia tutto il contrario? - telefun.blogspot.com -
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[+] forse sei tu che hai sbagliato film
(di slasher master)
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tonino
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venerdì 13 marzo 2009
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avete fatto un casino sul cast ...
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... confondendo due fil: l'attuale e quello del 1944 ... dovete sistemare soggetto, sceneggiatura, aiuto regosta, montatore, ecc
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