Titolo originale | LA CIENAGA |
Anno | 2001 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Argentina, Spagna |
Durata | 103 minuti |
Regia di | Lucrecia Martel |
Attori | Graciela Borges, Mercedes Morán, Martin Adjemian . |
MYmonetro | 2,02 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Una madre, un padre alcolizzato, un figlio che ha perso un occhio, una figlia che si innamora della giovane cameriera: sono solo alcuni dei componenti dello strano gruppo familiare argentino attorno al quale ruotano le vicende del film...
CONSIGLIATO NÌ
|
Nord ovest dell'Argentina. Febbraio. Le piogge tropicali si alternano al caldo soffocante. Un gruppo familiare trascorre lì una specie di vacanza semipnotica. Mecha, la madre ha cinquant'anni e quattro figli. Suo marito beve e si tinge i capelli. Un figlio, Joaquim, ha perso un occhio e va a caccia nel bosco. Una figlia ha una passione per la giovane cameriera mentre il figlio maschio, che convive con una donna poco più giovane di sua madre, raggiunge la casa dopo che Mecha si è ferita con dei vetri cadendo al bordo della piscina. Un'altra famiglia li raggiunge per poco tempo e si ipotizza un viaggio in Bolivia delle due madri. Intanto in tv si parla di un'apparizione della Madonna. La cameriera se ne va e il bambino della seconda famiglia muore cadendo da una scala. La sintesi della trama dà la misura di un film che fa avvertire i primi danni causati dalla rivoluzione digitale. Iscritto d'ufficio al "Dogma Terza Generazione" e vincitore di un premio al Sundance per la migliore sceneggiatura (?!), dimostra che oggi tutti (o quasi) possono fare cinema. Anche quando hanno poco o nulla da dire.
Intorno a una piccola piscina colma d'acqua sporca, un gruppo di adulti in costume da bagno succhia drink ghiacciati, prende il sole. Una cinquantenne forse un poco ubriaca si alza, esita, si aggiusta gli occhiali da sole, comincia a raccogliere i bicchieri vuoti, stringendoseli al petto. Vacilla, cade. I frammenti di vetro dei bicchieri le feriscono il petto, la insanguinano: l'inizio de La Ciénaga [...] Vai alla recensione »
Gruppo di famiglia in un pantano. È La Ciénaga, opera prima della regista argentina Lucrecia Martel, coraggiosamente proposto in versione originale sottotitolata. Il titolo allude appunto a una palude, a uno stagno. In ogni caso un luogo poco sano, dove l’acqua è torbida e gli organismi vanno in putrefazione. Sabbie mobili, melma che ricopre ogni cosa: come metafora dell’Argentina, attanagliata da [...] Vai alla recensione »
Spreco di vite, spreco di corpi: questo s’avverte già nelle prime immagini di La Ciénaga (Argentina, Spagna e Francia, 2001, 103’). In una giornata calda e umida, un piccolo gruppo di uomini e di donne sta in ozio, vinto dall’accidia e dall’afa. La macchina da presa non ne mostra le figure intere. Anche dei loro visi non ci dà che allusioni "casuali".