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"U:S: Marshals"(1998, Stuart Baird)é un film che in qualche modo concilia le esigenze del thriller(pura detection, suspense)e del film d'azione(inseguimento-fuga): in genere prevale nettamente una delle due caratteristiche, per cui poi si attribuisce, senza grossi problemi, a un genere oppure all'altro, mentre qui l'"adrenalina"profusa nelle scene d'azione, ossia soprattutto di inseguimento/fuga, lotte e sparatorie non toglie, non rimuove la componente"thriller", che è comunque ben presente e anzi determinante nel film-pur se intuibile, la vera natura del ricercato/inseguito Mark Sheridan(dapprima individuato come Mark Roberts)è veramente enigmatica e la si scopre realmente solo a fine film.Chiaro che, se il film riesce(il che è indubbio, peraltro)lo si deve alla bravura degli interpreti: da Tommy Lee Jones, "immarcescibile"a Wesley Snipes, l'uomo sempre in fuga, a quasi troppo zelante Robert Downey Jr.a Irène Jacob, capaci di variazioni anche insospettabili, con la parziale eccezione(ma era da prevedere)di Lee Jones, che è in qualche modo precisamente incanalato in una modalità interpretativa all'insegna del"ne varietur", anche per una sorta di particolare stima che gli aficionados hanno per il personaggio"tutto d'un pezzo"e in effetti Lee Jones è interprete"privilegiato"del ruolo del poliziotto, in specie da quando Clint Eastwood noN è più interprete, ma solo autore-regista. UN film per il quale non sembra per nulla opportuno domandarsi se rispecchi in pieno il criterio(comunque"bifido")della verosimiglianza... El Gato
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