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A metà strada tra thriller poliziesco(anche di detection)e fantastico"horror", "Fallen"(Gregory Hoblit, soggetto e sceneggiatura di Nicholas Kazan, 1998), segue indagini, condotte da un detective e da alcuni collaboratori, che emergono in seguito all'esecuzione, con gas letale, di un criminale che lascia alcuni segni inequivocabili quanto misteriose, essendo stato posseduto da un demone, che poi "trasmigra"in altre persone... Sarà fatale, la ricerca, per il detective impegnato in maniere totale in questa operazione, come anche per vari collaboratori, senza che vi sia una vera"soluzione": forse una delusione per chi aspetta con trepidazione il finale, ma invece una soddsfazione per chi predilige un finale"aperto"a ogni ulteriore sviluppo possibile. Decisamente un film che, sopratuttto in virtù della scrittura tesa, serrata quanto problematica di Kazan e alla regia di Hoblit che lo asseconda, riesce a rimanere appunto"aperto", anche in virtù del sound track dove due brani significativi , come"Time in on my Side"(ROlling Stones), che praticamente "percorre" tutto il film e"Sympathy for th Devil"(sempre Jagger.Richards, aliass Stones)accompagna i titoli di coda, ma anche il resto delle musiche, di Dan Tun, contribuiscono ad accompagnare lo svolgimento della vicenda. Denzel Washington si rivelava già inteprete di noteovlissima levatura ed era ben"accompagnato"dal grande Donald Sutherland(in un urolo che sembra"minore", ma non lo è relamente, in quanto è sempre presente quando me ce lo si aspetta), John Goodman, James Pandolifni(i colleghi detectives, compreso Sutherland), Embeth Davidtz, nella parte di una docente di teologia, figlia del poliziotto che vari decenni prima aveva seguito i"prodromi"del caso che segue Washington, e in generale, senza che il film"sfondi"particoalri records, siamo comunque a un livello; sia di tensione, sia di "ricerca"chiaramente non intesa solo nel senso della mera investigazione criminale, decisamente notevole. Manca, come sembra opportuno, una spiegazione che voglia"mettere in qualche modo fine alla storia", proprio perché si tratta di questioni ritenute insolubili. Ambiti"parapsicologici", come si tende a dire, che sfuggono.almeno per ora.a una razionalizzazione capace di spiegare tutto. E in questa chiave tutto appare decisamente adeguato, tanto che il film non ha "moimenti vuoti". El Gato
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