hm crespo
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giovedì 12 luglio 2001
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una scoperta per il futuro
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A parte gli autori "classici" ancora in vita, il cinema americano è praticamente marcio... ma un bel giorno esce questo Tarantino con il suo Reservoir dogs che sconvolge la mia mente e mi rimanda al fondamentale Rapina a mano armata del maestro Kubrick... Tarantino produce poi questo Pulp Fiction film dodato di dialoghi compressi e geometrici, scene violente e ironiche dove è proprio la perfezione della costruzione a vincere la concorrenza... Tarantino è un autore cresciuto in videoteca che con la sua esperienza di cinefilo (amante di Fulci, Castellari) porta avanti il discorso del cinema di genere dandogli l'aspetto di cinema d'autore... il cinema di genere a volte è molto più "impegnato" di quello che sembra e questo lo dimostra.
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A parte gli autori "classici" ancora in vita, il cinema americano è praticamente marcio... ma un bel giorno esce questo Tarantino con il suo Reservoir dogs che sconvolge la mia mente e mi rimanda al fondamentale Rapina a mano armata del maestro Kubrick... Tarantino produce poi questo Pulp Fiction film dodato di dialoghi compressi e geometrici, scene violente e ironiche dove è proprio la perfezione della costruzione a vincere la concorrenza... Tarantino è un autore cresciuto in videoteca che con la sua esperienza di cinefilo (amante di Fulci, Castellari) porta avanti il discorso del cinema di genere dandogli l'aspetto di cinema d'autore... il cinema di genere a volte è molto più "impegnato" di quello che sembra e questo lo dimostra... Lode a Pulp Fiction e lode a Quentin Tarantino una delle poche nuove e vere sicurezze del cinema americano, ahimè sempre più commerciale e insulso…
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pozzy
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mercoledì 12 settembre 2001
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veramente un bel film!
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Una pellicola originale, diretta con grande professionalità e interpretata magnificamente: su tutti svettano John Travolta e Samuel Jackson, killer filosofici che non sbagliano un colpo.
Pulp Fiction utilizza una struttura narrativa non lineare e conferma la bravura di Tarantino nel contrapporre immagini e argomenti scabrosi e violenti ad un parlato leggero e divertente. Non a caso il film ha vinto l'Oscar per la sceneggiatura originale e la Palma d'Oro a Cannes.
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giorpost
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giovedì 8 ottobre 2009
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mi chiamo wolf...risolvo problemi
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Un nuovo inizo ha caratterizzato il Cinema mondiale nella prima fase degli anni 90. Quando uno sconosciuto con il mento pronunciato comincia a scrivere un pò di sceneggiature quà e là("True Romance"-Una vita al massimo-,"Natural Born Killers" diretto da Stone),gli addetti ai lavori vedono le proprie convinzioni, su come fare Cinema, annaspare affannosamente dinnanzi a questa serie di assurde storie che pian piano stanno rivoluzionando il Grande Schermo.Il primo sussulto è quel "Reservoir Dogs" superpremiato che determina per il Nostro un inizio a dir poco folgorante. Ma è con il secondo lavoro registico che il funambolo del Tennessee riesce ad attrarre a se le attenzioni del mondo: "Pulp Fiction".
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Un nuovo inizo ha caratterizzato il Cinema mondiale nella prima fase degli anni 90. Quando uno sconosciuto con il mento pronunciato comincia a scrivere un pò di sceneggiature quà e là("True Romance"-Una vita al massimo-,"Natural Born Killers" diretto da Stone),gli addetti ai lavori vedono le proprie convinzioni, su come fare Cinema, annaspare affannosamente dinnanzi a questa serie di assurde storie che pian piano stanno rivoluzionando il Grande Schermo.Il primo sussulto è quel "Reservoir Dogs" superpremiato che determina per il Nostro un inizio a dir poco folgorante. Ma è con il secondo lavoro registico che il funambolo del Tennessee riesce ad attrarre a se le attenzioni del mondo: "Pulp Fiction". Nulla sarà più come prima. Oltre ad un riscontro entusiastico da parte di pubblico e critica, si registra sin da subito una venerazione da parte di quella categoria alla quale adesso appartiene a pieno titolo il Genio.Orde di giovani registi cominciano ad ispirarsi a Quentin, sceneggiatori vari cercano di ricreare dialoghi sullo stesso stile.Pulp Fiction è un turbillon di adrenalina pura che ti scorre nelle vene senza darti tregua dall'inizio alla fine facendoti sentire parte di un mondo che non esiste ma che è presente nella mente di un genio.Un cast di attori che va da ex epurati-rigenerati a miti affermati passando per talenti non ancora riconosciuti.Ci sono sequenze ormai leggendarie:la sodomia che fa fraternizzare 2 ex soci con tanto di scelta dell'arma da utilizzare da parte di un Bruce Willis in stato di grazia e nella sua migliore performance;il dialogo Travolta-Jackson sui massaggi ai piedi,o ancora il meraviglioso ballo di Uma e John sulle note di Chuck Berry, la scena allo specchio dello stesso Travolta per convincersi di non sedurre la moglie del capo,e quella a casa dello spacciatore per salvare Mia Wallace dall'overdose.L'oramai Frase-Cult di Wolf/Keitel poi...:"Mi chiamo Wolf...risolvo problemi",per non parlare del foglietto specificante chi fosse bianco e chi nero e potrei andare avanti per 2 ore e passa.Una nota alla tecnica utilizzata da Tarantino, decisamente spiazzante: l'inizio partendo dalla fine(diventato un modus standard dei registi odierni)ed i flashback rappresentano novità assolute.Ecco a voi un nuovo modo per gustarsi un bel film capendo tutto (o nulla)solo alla fine.Insomma Pulp Fiction è un tassello fondamentale nel nuovo Cinema,una riforma,una sorta di rivisitazione del modo di scrivere o, meglio, di pensare di un cineasta.Umorismo,azione,colonna sonora impeccabile,attori al meglio delle proprie possibilità,fotografia perfetta,soggetto unico,riprese eleganti,interni stilizzati...Grazie Quentin,ogni qual volta ne avremo bisogno usufruiremo della tua opera più alta.
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sg.wolf
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mercoledì 28 dicembre 2011
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il capolavoro dei capolavori
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pulp fiction è il capolavoro cinematografico per eccellenza,questo è uno dei film migliori che abbia mai visto(forse il migliore).
Quando ne avevo sentito parlare pensavo che parlasse semplicemente della donna in locandina(Uma Thurman che io la stimo profondamente perche è una bellissima e bravissima attrice)ma appena l'ho visto ho capito che non era così e che non c'era un effetivo protagonista,questo film è proprio una fiction divisa in varie parti.
Il finale è quello che mi è piaciuto di più,chi si può dimenticare di quando vincent vega e jules winnfield escono dal ristorante con la musichetta di sottofondo?Del film non credo che si possa spiegare il perchè è un capolavoro,ma secondo me è tutto quell'insieme di cose nel film come il verso della bibbia,l'affascinante uma thurman e il s
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pulp fiction è il capolavoro cinematografico per eccellenza,questo è uno dei film migliori che abbia mai visto(forse il migliore).
Quando ne avevo sentito parlare pensavo che parlasse semplicemente della donna in locandina(Uma Thurman che io la stimo profondamente perche è una bellissima e bravissima attrice)ma appena l'ho visto ho capito che non era così e che non c'era un effetivo protagonista,questo film è proprio una fiction divisa in varie parti.
Il finale è quello che mi è piaciuto di più,chi si può dimenticare di quando vincent vega e jules winnfield escono dal ristorante con la musichetta di sottofondo?Del film non credo che si possa spiegare il perchè è un capolavoro,ma secondo me è tutto quell'insieme di cose nel film come il verso della bibbia,l'affascinante uma thurman e il suo ballo,il sg Wolf(Sono il Sg Wolf risolvo problemi,dal nome ho tratto il mio nickame)l'uccisione di vari personaggi e i due rapinatori del ristorante rende il film quel film che almeno una volta dovrebbe essere guardato
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fabio57
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lunedì 14 dicembre 2015
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notevole
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Bella prova di Tarantino che consegna agli spettatori uno dei suoi film più riusciti,cast di artisti eccelsi che rendono l'opera veramente indimenticabile.Rispolvera un genere che all'epoca era stato messo in disparte,proponendo un mix tra noir,gangster-movie,poliziesco, con stile grottesco e surreale racconta tre storie indipendenti, ma che in qualche modo si intrecciano.I dialoghi sono indimenticabili,grande ironia e meno violenza del solito.Il film rilanciò Travolta che si trovava un pò in ombra,bella anche la prova di jackson che offre dei monologhi irresistibili.
Notevole
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mariaflavia
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giovedì 12 gennaio 2017
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opera d'arte che sfugge ad ogni categorizzazione
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"Pulp Fiction" è un indiscutibile capolavoro,immediatamente riconosciuto a livello unanime come un cult. Vari generi lo pervadono, ma nessuno riesce a definirlo perché, come una vera opera d'arte, sfugge a qualsiasi categorizzazione e parametro. Tarantino attinge sapientemente a repertori cinematografici tradizionali per poi scomporli nelle loro situazioni tipiche e comporre così una novità assoluta. La contaminazione di vari generi in una dominante tendenza pulp genera una bizzarra e inimitabile atmosfera surreale, a metà strada tra il comico e il tragico che inorridisce, diverte, disorienta, stupisce, entusiasma lo spettatore, ma soprattutto lo tiene incollato davanti allo schermo. Le 2 ore e 46 minuti del film scorrono veloci grazie alla fluidità del racconto e alla lieve suspance che accompagna le scene d violenza che, invece di provocare orrore come in un thriller, suscitano ilarità.
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"Pulp Fiction" è un indiscutibile capolavoro,immediatamente riconosciuto a livello unanime come un cult. Vari generi lo pervadono, ma nessuno riesce a definirlo perché, come una vera opera d'arte, sfugge a qualsiasi categorizzazione e parametro. Tarantino attinge sapientemente a repertori cinematografici tradizionali per poi scomporli nelle loro situazioni tipiche e comporre così una novità assoluta. La contaminazione di vari generi in una dominante tendenza pulp genera una bizzarra e inimitabile atmosfera surreale, a metà strada tra il comico e il tragico che inorridisce, diverte, disorienta, stupisce, entusiasma lo spettatore, ma soprattutto lo tiene incollato davanti allo schermo. Le 2 ore e 46 minuti del film scorrono veloci grazie alla fluidità del racconto e alla lieve suspance che accompagna le scene d violenza che, invece di provocare orrore come in un thriller, suscitano ilarità. Infatti le scene violente sono trattate con leggerezza, inserite in un contesto comico e accompagnate da dialoghi bizzarri e insoliti. E' proprio questa discrepanza tra le scene cruente e la leggerezza della trama la cifra che ha determinato il successo di questo film.
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tony montana
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domenica 2 gennaio 2011
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magistrale sguardo dentro il cinema tarantiniano
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Le avventure di due gangster alle prese con una valigetta dal contenuto misterioso, con l’avvenente moglie del boss che dopo aver sniffato eroina pura al 100% va in overdose e con il cervello di un uomo di colore freddato per errore che insozza tutta la macchina, si incrociano con quelle di due innamorati che si accingono a rapinare un pub e al dramma di un pugile che con il boss che lo aveva convinto a partecipare ad un incontro pilotato, finiscono nelle mani di due tipi non molto raccomandabili, dove l’esito dell’incontro annegherà nel sangue. Tutte queste storie, apparentemente slegate fra loro, sono in realtà al centro di un concentrato di violenza, erotismo, religione, romanticismo e situazioni surreali…
Il modo di esprimersi di Quentin Tarantino, ultima ventata di genio e sregolatezza che ci giunge dalla cultura dell'immagine USA, è segnato dal "dopo".
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Le avventure di due gangster alle prese con una valigetta dal contenuto misterioso, con l’avvenente moglie del boss che dopo aver sniffato eroina pura al 100% va in overdose e con il cervello di un uomo di colore freddato per errore che insozza tutta la macchina, si incrociano con quelle di due innamorati che si accingono a rapinare un pub e al dramma di un pugile che con il boss che lo aveva convinto a partecipare ad un incontro pilotato, finiscono nelle mani di due tipi non molto raccomandabili, dove l’esito dell’incontro annegherà nel sangue. Tutte queste storie, apparentemente slegate fra loro, sono in realtà al centro di un concentrato di violenza, erotismo, religione, romanticismo e situazioni surreali…
Il modo di esprimersi di Quentin Tarantino, ultima ventata di genio e sregolatezza che ci giunge dalla cultura dell'immagine USA, è segnato dal "dopo".
Dopo, non solo perché si occupa di atmosfere, situazioni, personaggi della letteratura poliziesca di serie B, tutta violenza ed erotismo, in voga negli anni Trenta e Quaranta. Ma, soprattutto, "dopo" perché il vero soggetto, e tutta la costruzione si alimentano di quella che viene ormai definita "Junk culture": cultura- spazzatura, oppure universo di segni che hanno ispirato e comunque segnato un'epoca.
Junk è naturalmente il drogato; ma anche il cibo frettolosamente ingoiato degli hamburger, e tutta una cultura fatta di telefilm, videogiochi ed “innocenti” evasioni.
Tarantino trasforma in cinema quei segni epocali attraverso il filtro di altre citazioni. Quelle cinematografiche: delle quali (come i Coppola, gli Scorsese, i Bertolucci o i Godard) si è nutrito fino ad esaurimento.
Succede allora che l'ingordigia, ma anche il piacere infinito, il distacco dal quale nasce l'irresistibile (e insostituibile, poiché dissacrante) umorismo, i riferimenti ai film, agli attori, alle scenografie, come pure ai cantanti, al rock, alla gestualità, a tutto quell'universo dell'immagine che ha marcato la fine di questo secolo, gli serve, brillantemente, per completare il suo assemblaggio di miti verso qualcosa che comincia ad assomigliare ad un film.
Al resto, a dargli quella forma definitiva che merita "Pulp Fiction", per inserirlo di diritto nella nostra memoria, è la formidabile, quasi sfrontata maestria sulla quale si costruisce lo sguardo cinematografico di Tarantino.
La sceneggiatura: quella di "Le Iene", compressa, circolare, riavvolta su se stessa come nel mitico "Rashomon" era stata un primo, sorprendente gioiello.
In "Pulp Fiction", le tre storie diverse non solo si costruiscono, ma si confondono, si spiegano, si invertono temporalmente, per condurre ad incrociarsi personaggi apparentemente autonomi, destini che si spiegano a vicenda, psicologie irresistibilmente camuffate ed al tempo stesso logicamente conseguenti.
Gli inediti Travolta, L. Jackson, Keitel e Thurman, rievocano il mito, l'epoca del twist, dei padrini, delle pupe o degli eroi del Vietnam con la libertà, il distacco permesso da un umorismo che sembra ricostruirsi di sequenza in sequenza.
Rigore assoluto, e libertà quasi spudorata della costruzione: su questa formula apparentemente inconciliabile, Tarantino infittisce una rete magistrale di dialoghi.
Monologhi alla Woody Allen che smontano la violenza, smitizzano le situazioni: secondo un principio introdotto da "Le Iene", è l'imprevisto a modificare l'andamento di ogni sequenza, l'urgenza spesso banale, che obbliga l'eroe ad interrompere la Storia per andare a fare pipì.
Capace di riflessioni imposte dai piani fissi, o dai più tradizionali campo-controcampo, la travolgente messa in immagini del regista non può quindi che riferirsi a quell'universo culturale ed estetico che lo ispira.
Se Truffaut diceva che per Hitchcock descrivere l'atto di uccidere non differiva da quello di fare l'amore, per Tarantino quello di sanguinare e parlare sembra generarsi dalla stessa, inesauribile sorgente.
Palma d’Oro al Festival di Cannes 1994 e Oscar alla miglior sceneggiatura.
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ozzy
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lunedì 21 ottobre 2002
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superbo
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Superlativo, semplicemente. Un film assoluto, unico, perfetto e coerente in se stesso. Geniale nel far apparire banale la più efferata delle violenze. Si perde la concezione stessa di bene e male nell'amoralità universale del mondo narrato. Geniale nel presentare fatti perfetti nella loro apparente assurdità. Chi ha mai detto che nessuno sia morto per un massaggio ai piedi? Sceneggiatura e dialoghi superbi, che non potrebbero adattarsi a nessun altro film. In due parole: una reale assurdità, un male assoluto.
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dodo
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venerdì 13 maggio 2005
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il film che ha consacrato tarantino
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Pulp fiction è il film che consacra definitivamente Tarantino come maestro indiscusso del pulp, e di quel cinema “leggero” ma allo stesso tempo “impegnato” almeno da un punto di vista tecnico. Pulp fiction è un esplosione di vivacità, di ilarità sghignazzante al servizio del pubblico che ama il non sense del noir e gli estremismi eccitanti della cultura pop, misti a una buona dose di sarcasmo. Questo è Pulp fiction. E’ un satirico intreccio di boss, killer e pupe che hanno il compito di sollazzare,divertire, e addirittura stupire lo spettatore, che non può fare altro che restare inchiodato alla poltrona per vedere ultimare la scomposizione irridente voluta da Tarantino. Pulp fiction si distingue positivamente da altri film del medesimo genere grazie una frenetica propensione allo scatch, al blob, che raggiunge i confini dell’umana fantasia; tutti i diversivi voluti dal suo regista servono a catapultare lo spettatore in un modo dissennato e folle dove tutto è concesso e nulla è proibito.
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Pulp fiction è il film che consacra definitivamente Tarantino come maestro indiscusso del pulp, e di quel cinema “leggero” ma allo stesso tempo “impegnato” almeno da un punto di vista tecnico. Pulp fiction è un esplosione di vivacità, di ilarità sghignazzante al servizio del pubblico che ama il non sense del noir e gli estremismi eccitanti della cultura pop, misti a una buona dose di sarcasmo. Questo è Pulp fiction. E’ un satirico intreccio di boss, killer e pupe che hanno il compito di sollazzare,divertire, e addirittura stupire lo spettatore, che non può fare altro che restare inchiodato alla poltrona per vedere ultimare la scomposizione irridente voluta da Tarantino. Pulp fiction si distingue positivamente da altri film del medesimo genere grazie una frenetica propensione allo scatch, al blob, che raggiunge i confini dell’umana fantasia; tutti i diversivi voluti dal suo regista servono a catapultare lo spettatore in un modo dissennato e folle dove tutto è concesso e nulla è proibito. Il film non ha pretese tematiche, non vuole lasciare messaggi, il prodotto cui aspira a vendere è soltanto una forte carica adrenalinica di pura pazzia e divertimento. Interpretato da una serie di attori scanzonati ma in giornata di grazia (John Travolta su tutti) Pulp fiction si è rivelato il cult di riferimento non solo per migliaia di fans sfegatati “tarantinati”, ma anche per diversi giovani cineasti che cercano di proporre un genere rivisitato e spesso discusso, ma che riesce anche a farsi prendere sul serio.
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el guape
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lunedì 14 aprile 2014
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un film incredibile, impossibile da dimenticare
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Guardare Pulp Fiction è una di quelle cose che tutti dovrebbero fare, sia che si interessino di cinema sia che siano dei neofiti come più o meno il sottoscritto. La prima volta che lo si vede è IMPOSSIBILE restarne indifferenti. Questo accade sicuramente grazie al lavoro sopraffino di Tarantino e di Avary (gran parte del merito è anche sua), che sono riusciti a creare dei personaggi incredibili e dei dialoghi sempre brillanti e mai banali. Parlare della trama di Pulp Fiction è molto difficile, è un film diviso in episodi montati non in ordine cronologico ma che comunque seguono un filo conduttore, talvolta difficile da trovare. Il cast è composto da John Travolta, che qui offre un'interpretazione tanto maestosa quanto inaspettata di un killer di nome Vincent Vega.
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Guardare Pulp Fiction è una di quelle cose che tutti dovrebbero fare, sia che si interessino di cinema sia che siano dei neofiti come più o meno il sottoscritto. La prima volta che lo si vede è IMPOSSIBILE restarne indifferenti. Questo accade sicuramente grazie al lavoro sopraffino di Tarantino e di Avary (gran parte del merito è anche sua), che sono riusciti a creare dei personaggi incredibili e dei dialoghi sempre brillanti e mai banali. Parlare della trama di Pulp Fiction è molto difficile, è un film diviso in episodi montati non in ordine cronologico ma che comunque seguono un filo conduttore, talvolta difficile da trovare. Il cast è composto da John Travolta, che qui offre un'interpretazione tanto maestosa quanto inaspettata di un killer di nome Vincent Vega. Al suo fianco troviamo Samuel L Jackson, al suo primo film con Tarantino di cui diverrà attore di fiducia, che interpreta un altro killer, Jules. Da menzionare anche Bruce Willis, probabilmente nella sua migliore interpretazione, qui chiamato al ruolo di un vecchio pugile. Ultimo ma non meno importante Harvey Keitel, compare 20 minuti al massimo, ma il personaggio di mr. Wolf sarà uno di quei personaggi che raramente dimenticherete. Insomma, se non l'avete ancora fatto, guardate Pulp Fiction e godetevelo appieno. Se l'avete già visto riguardatelo, se farete attenzione troverete qualcosa di nuovo ad ogni nuova visione.
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