nicolò
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martedì 3 aprile 2007
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geniale seconda fatica di tarantino
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Già dalla sua struttura circolare, nella quale si sviluppano le quattro storie, "Pulp Fiction" si rivela un film di gangster innovativo e sorprendente, anche se le situazioni e i personaggi che presenta sono il trionfo del già visto: i due delinquentelli (Tim Roth e Amanda Plummer) che pur di fare qualche soldo rapinano una tavola calda, la classica coppia black and white del crimine (John Travolta e Samuel L. Jackson) al servizio di uno spietato boss (Ving Rhames) che ha una moglie cocainomane (Uma Thurman) che scambia la sua droga preferita per eroina e va in overdose, il pusher (Eric Stoltz) e la sua compagna (Rosanna Arquette) che la salvano, il pugile eterno perdente (Bruce Willis) che, fisicamente invecchiato, cerca di riscattarsi partecipando a incontri truccati, e crede di dare una svolta alla sua vita rubando i soldi e fuggendo con la sua fidanzata (Maria de Medeiros).
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Già dalla sua struttura circolare, nella quale si sviluppano le quattro storie, "Pulp Fiction" si rivela un film di gangster innovativo e sorprendente, anche se le situazioni e i personaggi che presenta sono il trionfo del già visto: i due delinquentelli (Tim Roth e Amanda Plummer) che pur di fare qualche soldo rapinano una tavola calda, la classica coppia black and white del crimine (John Travolta e Samuel L. Jackson) al servizio di uno spietato boss (Ving Rhames) che ha una moglie cocainomane (Uma Thurman) che scambia la sua droga preferita per eroina e va in overdose, il pusher (Eric Stoltz) e la sua compagna (Rosanna Arquette) che la salvano, il pugile eterno perdente (Bruce Willis) che, fisicamente invecchiato, cerca di riscattarsi partecipando a incontri truccati, e crede di dare una svolta alla sua vita rubando i soldi e fuggendo con la sua fidanzata (Maria de Medeiros)... poi ci sono i personaggi di contorno, un grandissimo Harvey Keitel nella parte di Mr. Wolf, lo stesso Tarantino, Christopher Walken e persino Steve Buscemi che fa un cameo nel ristorante interpretando Buddy Holly!! Meritatissimo Oscar per la sceneggiatura del regista e Roger Avary e altrettanto ben assegnata la Palma d'oro a Cannes 1994. Da vedere, e non solo per gli appassionati del genere gangster, ma anche per coloro che non si sono mai avvicinati al cinema di quel genio, bizzarro, pazzo e malato, che è Quentin Tarantino
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antonio the rock
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domenica 16 agosto 2009
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pulp fiction:fun-tragico,grottesco e boccacesco.
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Pulp Fiction è un film-specchio su cui si riflette la più minuziosa attenzione nell'indagare gli aspetti orridi e grotteschi della sfera che meglio è recondita nel nostro essere:per intenderci quella che trova piacere nel dare la morte o solo nell'osservarla e gustarla seduti sul divano davanti a un teleschermo.Pochi infatti sono coloro che nel corso del film non hanno voluto essere,almeno per un secondo solo, il gangster John Travolta,che pure è lo strumento di morte per eccellenza nel film,in quanto esecutore materiale ,poichè non mandante,degli omicidi.E' questa la ragione del grande successo del film,e siccome Tarantino ne è perfettamente consapevole,ecco che ne spinge al massimo i contenuti arrivando a deformarli e addirittura a fargli assumere connotati tragicomici.
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Pulp Fiction è un film-specchio su cui si riflette la più minuziosa attenzione nell'indagare gli aspetti orridi e grotteschi della sfera che meglio è recondita nel nostro essere:per intenderci quella che trova piacere nel dare la morte o solo nell'osservarla e gustarla seduti sul divano davanti a un teleschermo.Pochi infatti sono coloro che nel corso del film non hanno voluto essere,almeno per un secondo solo, il gangster John Travolta,che pure è lo strumento di morte per eccellenza nel film,in quanto esecutore materiale ,poichè non mandante,degli omicidi.E' questa la ragione del grande successo del film,e siccome Tarantino ne è perfettamente consapevole,ecco che ne spinge al massimo i contenuti arrivando a deformarli e addirittura a fargli assumere connotati tragicomici.E' comica anche la scena di sodomia pepetuata nel magazzino di un negozietto squallido di periferia,con lo stupro di un boss e la sua successiva dirompente vendetta.Quattro sono le storie,apparentemente scollegate logicamente,ma rientranti in un disegno affastellato fatto di flashback e anticipazioni che risulteranno spiegate solo in conclusione del film,quando,i conti pareggeranno nuovamente,e l'ordine risulterà ristabilito.E' il film lancio di Uma Thurman nella parte di una donna annoiata dal troppo divertimento e tossicomane,moglie di Wallace (il boss).Tarantino scava nella psiche umana e porta allo scoperto le nostre ire,pregiudizi,frustrazioni e sopratutto il bisogno di sangue e truculenza.
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bella earl!
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giovedì 26 maggio 2011
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il film per antonomasia.
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Vincent Vega: A che serve una borchia sulla lingua?
Jody: E' sensuale aiuta la fellatio.
Quentin Tarantino. Non uno studioso, non un plurilaureato a qualunque accademia del cinema ma semplicemente un genio. Quando la sua mente partorì la storia di Pulp Fiction il nostro Quentin non ci pensò su due volte e decise di girare uno dei film più contestati, controversi e magnifici di tutta la storia del cinema. Geniale in ogni battuta, scena, anche in ogni gesto questo film è arte pura e usa la violenza (marchio indelebile del nostro Tarantino) in maniera, scusate la ripetizione, artistica. Il cast è forse il migliore mai messo a disposizione per una pellicola cinematografica.
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Vincent Vega: A che serve una borchia sulla lingua?
Jody: E' sensuale aiuta la fellatio.
Quentin Tarantino. Non uno studioso, non un plurilaureato a qualunque accademia del cinema ma semplicemente un genio. Quando la sua mente partorì la storia di Pulp Fiction il nostro Quentin non ci pensò su due volte e decise di girare uno dei film più contestati, controversi e magnifici di tutta la storia del cinema. Geniale in ogni battuta, scena, anche in ogni gesto questo film è arte pura e usa la violenza (marchio indelebile del nostro Tarantino) in maniera, scusate la ripetizione, artistica. Il cast è forse il migliore mai messo a disposizione per una pellicola cinematografica. Si perché il nostro amico Quentin Tarantino non si accontenta di lavorare con leggende cinematografiche dell'ultimo trentennio come Steve Buscemi, Harvey Keitel, Tim Roth e Michael Madsen (Le Iene). Nel cast di questo film ha voluto un magnifico John Travolta (ritrovatosi grazie a questo preziosissimo aiuto), Samuel L. Jackson (divenuto un "pezzo grosso" grazie a Quentin), Uma Thurman (un po' l'attrice feticcio di Quentin), di nuovo Harvey Keitel e Tim Roth, Christopher Walken (Il Cacciatore per intenditori) e ha contribuito a creare la stella di Bruce Willis. Che il Maestro continui a lavorare così. Perché è questo ciò che vogliamo. Film che siano capolavori d'arte moderna. E se c'è anche un po' di sangue, beh nessuno qui è schizzinoso.
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paolo salvaro
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mercoledì 5 settembre 2012
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il film perfetto
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Pochissimi film possono essere definiti perfetti. In questa categoria di autentiche rarità troviamo capolavori come Apocalypse now, il buono, il brutto e il cattivo, qualcuno volò sul nido del cuculo e the Truman show. L'opera maggiore di Tarantino ha stravolto l'intero mondo cinematografico, fondendo al suo interno: un cast che mai prima si era visto e che mai dopo verrà eguagliato, in cui spiccano le magistrali interpretazioni di Samuel L. Jackson, Uma Thurman, John Travolta, Bruce Willis e Tim Roth, al cui fianco ci sono attori come Harvey Keitel, Christopher Walken, Rosanna Arquette, Ving Rhames e lo stesso Quentin Tarantino che si inseriscono alla perfezione senza far perdere valore alla pellicola; una colonna sonora indimenticabile che le cui canzoni diventeranno o ritorneranno ad essere successi internazionali di proporzioni macroscopiche, con l'indimenticabile ed indimenticato twist al Jack Rabbit Slim's; tre episodi completamente diversi l'uno dall'altro, con la trama che si sviluppa in tre direzioni quasi opposte che degenerano in maniera imprevedibile, quando di solito è già difficile che un regista riesca a percorrere decentemente anche una sola direzione.
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Pochissimi film possono essere definiti perfetti. In questa categoria di autentiche rarità troviamo capolavori come Apocalypse now, il buono, il brutto e il cattivo, qualcuno volò sul nido del cuculo e the Truman show. L'opera maggiore di Tarantino ha stravolto l'intero mondo cinematografico, fondendo al suo interno: un cast che mai prima si era visto e che mai dopo verrà eguagliato, in cui spiccano le magistrali interpretazioni di Samuel L. Jackson, Uma Thurman, John Travolta, Bruce Willis e Tim Roth, al cui fianco ci sono attori come Harvey Keitel, Christopher Walken, Rosanna Arquette, Ving Rhames e lo stesso Quentin Tarantino che si inseriscono alla perfezione senza far perdere valore alla pellicola; una colonna sonora indimenticabile che le cui canzoni diventeranno o ritorneranno ad essere successi internazionali di proporzioni macroscopiche, con l'indimenticabile ed indimenticato twist al Jack Rabbit Slim's; tre episodi completamente diversi l'uno dall'altro, con la trama che si sviluppa in tre direzioni quasi opposte che degenerano in maniera imprevedibile, quando di solito è già difficile che un regista riesca a percorrere decentemente anche una sola direzione. All'inizio e alla fine del film abbiamo due diversi personaggi che hanno appena deciso, quasi nello stesso istante, di chiudere per sempre con la vita fino a quel momento percorsa: Zuccherino e Jules. Il primo è un rapinatore specializzato in negozi di liquori che stanco di mettere in pericolo la sua vita e quella della sua ragazza per poche centinaia di dollari a colpo, decide di fare un'ultima rapina nel locale in cui sta facendo colazione, con l'approvazione immediata della sua compagna ..... senza sapere però che pochi tavoli più in là ci sono due sicari di un pericolosissimo boss della malavita i quali, dopo una spiacevole avventura che gli ha visti costretti a sbarazzarsi del cadavere di un innocente, si sono anch'essi fermati a fare colazione. Jules è convinto di essere stato risparmiato grazie ad un atto divino durante l'ultimo lavoretto svolto assieme al suo collega Vincent e perciò non se la sente più di ammazzare gente in cambio di denaro, desideroso di cercare il motivo per il quale Dio ha deciso che non era ancora arrivato il suo momento. Il suo amico non è assolutamente d'accordo con lui e tenta di dissuaderlo dal suo intento, ritirandosi poi sconsolato in bagno e lasciandolo da solo ..... in quello stesso momento Coniglietta e Zuccherino fanno scattare il loro piano e il confronto tra i due si risolve in un pareggio: Jules decide di risparmiare la vita ai due e consegna loro del denaro per acquistare le loro anime, mentre Zuccherino e Coniglietta riescono a portare a termine la rapina e potranno iniziare la loro nuova ma triste esistenza insieme. Osannato e venerato da milioni di persone in tutto il mondo, Pulp Fiction di Quentin Tarantino è senza alcun dubbio il film più bello degli ultimi due decenni.
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(di hulk1)
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dr. o' le'
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giovedì 27 luglio 2006
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la rivoluzione tarantiniana
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Mi considero anche io un Buddha. Niente a che fare con il mio peso o con la mia tendenza ad essere continuamente svaccato su un qualche divano. Mi considero un Buddha, nell'accezione semantica del termine: sono un "risvegliato" così come si dice lo fu, tempo fa, l'ottimo Siddhattha Gautama.
Questo film, che vidi grazie ed insieme ad un amico di vecchissima data, mi risvegliò dal torpore del cinema inutile a cui assistevo passivamente. All'epoca non avevo mai sentito parlare o quasi di Kubrick, Coppola, De Palma, Lumet, Scorsese, Cimino. Ed ovviamente non avevo mai sentito parlare di Tarantino.
Questo film mi aprì davanti un mondo immenso e fantastico, fatto di immagini, tematiche ed interpretazioni d'autore.
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Mi considero anche io un Buddha. Niente a che fare con il mio peso o con la mia tendenza ad essere continuamente svaccato su un qualche divano. Mi considero un Buddha, nell'accezione semantica del termine: sono un "risvegliato" così come si dice lo fu, tempo fa, l'ottimo Siddhattha Gautama.
Questo film, che vidi grazie ed insieme ad un amico di vecchissima data, mi risvegliò dal torpore del cinema inutile a cui assistevo passivamente. All'epoca non avevo mai sentito parlare o quasi di Kubrick, Coppola, De Palma, Lumet, Scorsese, Cimino. Ed ovviamente non avevo mai sentito parlare di Tarantino.
Questo film mi aprì davanti un mondo immenso e fantastico, fatto di immagini, tematiche ed interpretazioni d'autore. Il Vero Cinema.
Credo che la visione di Pulp Fiction dovrebbe essere inserita nei programmi scolastici di una nuova ed illuminata riforma.
Probabilmente, come al solito, esagero e deliro, ma l'opera di Tarantino ha davvero qualcosa in sé di particolare.
Quentin mixa, disinteressandosi della cronologicità degli eventi, tre storie - due novelli Bonnie e Clyde tutt'altro che spietati, una coppia di scagnozzi di un potente boss mafioso, un pugile suonato che ha voglia di fare il colpo "della vita"- con straordinaria abilità ed intelligenza, suddividendo il film in altrettanti "episodi" tutti profondamente collegati tra loro.
Tralasciando le opinioni strettamente personali (credo che "the Bonnie situation" sia inarrivabile), posso tranquillamente affermare che i tre "tronconi" in cui il film si suddivide si equivalgono in quanto a qualità, intensità e forza narrativa. C'è una perfetta miscela di azione, ironia e senso del grottesco: in una parola Pulp, molto pulp.
Non a caso parteciparono a questo progetto un po' tutti gli attori emergenti della Hollywood di quel tempo: da Willis a Keitel, da Travolta a Jackson, da Roth ad una giovanissima Uma Thurman, fino ad arrivare al grandioso cameo di Christopher Walken.
Tarantino verrà ricordato dai posteri per aver fatto una cosa che in pochi possono affermare di aver compiuto; ha portato nel mondo del cinema qualcosa che prima di lui non c'era e che probabilmente senza di lui non ci sarebbe stata: ha "inventato" un suo genere (già più che abbozzato con le Iene).
Scusate se è poco.
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raffyna
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martedì 1 febbraio 2011
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il capolavoro di tarantino
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assolutamente poco d'accordo con le 3 stelle e mezzo della recensione. Un capolavoro come questo merita la 6 stella, 5 non sono abbastanza. Un film che intreccia la vita di discutibilissime persone con un talento che solo il maestro Q. era in grado di mostrare. Talento ed eccellenza che da sempre caratterizzano i suoi film. Strepitosa la figura del "nigga" jules, straordinaria la sua semi-metamorfosi nel corso della storia. Una sottospecie di inspiegabile fortuna lo porta ad affrontare il "suo periodo di transizione" facendogli capire che la vita del sicario non è la cosa migliore per lui. Affiancato dal collega Vegas, uno straordinario Travola che impersona perfettamente la parte del sicario strafatto e senza scrupoli, il cui unico scrupolo in effetti sembra essere la sua fedeltà nel confronti del boss quando si ritrova a fare i conti col la voglia di farsi la moglie del capo e la fedeltà verso di lui.
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assolutamente poco d'accordo con le 3 stelle e mezzo della recensione. Un capolavoro come questo merita la 6 stella, 5 non sono abbastanza. Un film che intreccia la vita di discutibilissime persone con un talento che solo il maestro Q. era in grado di mostrare. Talento ed eccellenza che da sempre caratterizzano i suoi film. Strepitosa la figura del "nigga" jules, straordinaria la sua semi-metamorfosi nel corso della storia. Una sottospecie di inspiegabile fortuna lo porta ad affrontare il "suo periodo di transizione" facendogli capire che la vita del sicario non è la cosa migliore per lui. Affiancato dal collega Vegas, uno straordinario Travola che impersona perfettamente la parte del sicario strafatto e senza scrupoli, il cui unico scrupolo in effetti sembra essere la sua fedeltà nel confronti del boss quando si ritrova a fare i conti col la voglia di farsi la moglie del capo e la fedeltà verso di lui. Un capolavoro di Tarantino, una storia spregievole raccontata ad arte, dialoghi al limite della sopportazione umana inseriti perfettamente in un contesto che non può non far ridere. Celebre la scena in cui i due sicari, poco prima di mettere a ferro e fuoco un appartamento di ragazzi colpevoli di aver tentato di truffare il boss Wallace, discutono su quanto possa essere considerato scorretto il massaggio ai piedi fatto alla donna del proprio capo, motivo per cui qualcuno è stato lanciato fuori da un balcone proprio dal boss. Indimenticabile la scena in cui al ristorante, Jules, pistola puntata su Ringo, ha appena ritrovato la sua "spiritualità" e decide di non uccidere il rapinatore che lo ha appena minacciato con una pistola intimandogli di lasciargli il portafoglio, ma di concedergli i suoi 1500 dollari a patto che gli si lasci la valigetta. "se gli regali 1500 dollari io gli sparo per principio" urla il collega Vegas.
Un capolavoro insomma, non si può smettere di dirlo. Film di questa portata ormai non se ne vedono più. Qualcosa di molto vicino in tema di perfezione, Tarantino ce lo dimostra con "bastardi senza gloria". Ma niente e nessuno potrà mai eclissare il successo di un film come questo.
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matteo del piero
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domenica 12 febbraio 2012
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pulp-fiction: innovativo e classico
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Quentin Tarantino dirige Samuel L. Jackson, John Travolta,Uma Thurman e Bruce Willis in un film simbolo di un'epoca. Il film è la storia di persone al margine della società e con la legge alle calcagne che riesce in qualche modo ad evadere da questa scomodissima realtà. Straordinari i dialoghi(Oscar alla migliore sceneggiatura) e magnifici i personaggi, tutti dotati di carisma, autorità propria e appeal sullo spettatore. Ciò che colpisce di Pulp Fiction è, però, il filo rosso che, pur mancando all'interno della trama, riesce ad unire i protagonisti solo alla fine, risultando quindi presente contro tutti i pronostici. Nel film sono presenti scene senza dubbio cruente, ma comunque trattate con velata ironia e sublime leggerezza.
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Quentin Tarantino dirige Samuel L. Jackson, John Travolta,Uma Thurman e Bruce Willis in un film simbolo di un'epoca. Il film è la storia di persone al margine della società e con la legge alle calcagne che riesce in qualche modo ad evadere da questa scomodissima realtà. Straordinari i dialoghi(Oscar alla migliore sceneggiatura) e magnifici i personaggi, tutti dotati di carisma, autorità propria e appeal sullo spettatore. Ciò che colpisce di Pulp Fiction è, però, il filo rosso che, pur mancando all'interno della trama, riesce ad unire i protagonisti solo alla fine, risultando quindi presente contro tutti i pronostici. Nel film sono presenti scene senza dubbio cruente, ma comunque trattate con velata ironia e sublime leggerezza.
In Pulp Fiction assistiamo senza dubbio all'apoteosi dell'innovazione di un nuovo genere, il "pulp" appunto, ma contemporaneamente riusciamo a vedere elementi classici che riescono ad influenzare positivamente il film. Sfarfallii di gangster movie e di commedia brillante si dilatano e si incontrano in uno dei film più importanti e significativi degli anni '90. Difficile valutarlo male, ma è un film molto diretto che puoi riuscire ad amare o ad odiare, senza mezzi termini.
Per quanto mi riguarda, lo reputo un film decisamente influente, bello da vedere e impreziosito da un cast e da una sceneggiatura(oltre che da uno dei registi più anticonvenzionali del secolo) interessante e realistica allo stesso tempo.
Da vedere, capire e apprezzare; Perchè se è vero che il meglio di sè lo si da sempre alla prossima occasione, qui si può constatare di vedere il miglior Jackson e il miglior Travolta. Un gioiellino del cinema.
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pulpfan
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mercoledì 16 gennaio 2013
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"cult fiction"
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Beh che dire...Forse che questo non è un film ma il Film. Un avviso: Dopo averlo visto cambierete modo di guardare qualunque altro film. Perchè questo capolavoro di Tarantino stravolge le regole principali sul come girare un lungometraggio affidando un ruolo secondario alla trama e dando importanza al "contorno" cioè i dialoghi non inerenti alla trama e alla "surrealità" delle situazioni che si vengono a formare. Un esempio: la scena in cui Jules e Vincent, incaricati di andare a fare fuori dei ragazzi "non ubbidienti" discutono prima di compiere l'omicidio, sul valore di un massaggio ai piedi di una donna sposata con un altro uomo.
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Beh che dire...Forse che questo non è un film ma il Film. Un avviso: Dopo averlo visto cambierete modo di guardare qualunque altro film. Perchè questo capolavoro di Tarantino stravolge le regole principali sul come girare un lungometraggio affidando un ruolo secondario alla trama e dando importanza al "contorno" cioè i dialoghi non inerenti alla trama e alla "surrealità" delle situazioni che si vengono a formare. Un esempio: la scena in cui Jules e Vincent, incaricati di andare a fare fuori dei ragazzi "non ubbidienti" discutono prima di compiere l'omicidio, sul valore di un massaggio ai piedi di una donna sposata con un altro uomo..Ecco questo vi rende l'idea sulla maggior parte del film e vi assicuro che questo tipo di dialoghi per il modo in cui sono esposti rendono il tutto un" fottuto" (cit.dal film) capolavoro cinematografico. Un'altro pregio di Pulp Fiction è quello di rendere iresistibilmente divertenti anche situazioni che meno si presterebbero ad essere "scene comiche" (vedi la "fortuita" uccisione di Marvin.) Se non vi basta tutta questa "anormalità" Tarantino sconvolge l'ordine cronologico delle sequenze del film coinvolgendo e confondendo sorprendentemente lo spettatore creando situazioni in cui un personaggio muore e poco dopo lo si ritrova vivo e vegeto.. Per tutto questo e per altre mille cose ancora Pulp Fiction è il film Alter-Ego della banalità e non a caso è il principale capolavoro di Quentin Tarantino.
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parieaa
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sabato 5 aprile 2014
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very pulp
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Questi sì che è un Signor film! E' talmente diverso e nuovo rispetto a tutto ciò che si era visto prima che non si può non apprezzare! La sceneggiatura è qualcosa che mi lasciò di stucco la prima volta che lo vidi, dialoghi che per la maggior parte del film non parlano di nulla o di cose futili (parlano per 10 minuti di massaggi ai piedi o del condimento delle patatine....) e molto verbosi,ma che non ti fanno staccare gli occhi dallo schermo, talmente sono carismatici e ben costruiti. Il cast è del tutto immedesimato nel proprio ruolo, con alcuni attori che penso facciano la migior performance della loro carriera: io un Samuel Jackson così in stato di grazia non l'ho più rivisto(sebbene mi piaccia molto come attore), ma anche la Thurman,Travolta e Willis sono stati più che convincenti.
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Questi sì che è un Signor film! E' talmente diverso e nuovo rispetto a tutto ciò che si era visto prima che non si può non apprezzare! La sceneggiatura è qualcosa che mi lasciò di stucco la prima volta che lo vidi, dialoghi che per la maggior parte del film non parlano di nulla o di cose futili (parlano per 10 minuti di massaggi ai piedi o del condimento delle patatine....) e molto verbosi,ma che non ti fanno staccare gli occhi dallo schermo, talmente sono carismatici e ben costruiti. Il cast è del tutto immedesimato nel proprio ruolo, con alcuni attori che penso facciano la migior performance della loro carriera: io un Samuel Jackson così in stato di grazia non l'ho più rivisto(sebbene mi piaccia molto come attore), ma anche la Thurman,Travolta e Willis sono stati più che convincenti. Alcune scene è riduttivo chiamarle cult, perchè ormai sono pietre miliari del cinema di genere: sono troppe da raccontare e quindi mi limiterò a dire non ce ne è una brutta o noiosa. La colonna sonora si fonde alla perfezione con il film aiutando il regista a dare maggior incisività a tutta la storia (credo che Tarantino sia sempre uno tra i migliori a usare la musica come strumento narrativo e non solo come mero contorno). Infine Mister Trantino è sempre Mister Tarantino: i suoi film sono semplicemente inimitabili. D'altronde non è un caso che abbia così tanti fan, nonostante faccia film di un genere che tanti non digeriscono, e allo stesso tempo così pochi detrattori. E' un pulp d'autore.
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tomdoniphon
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giovedì 29 maggio 2014
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il film più rappresentativo degli anni '90
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Riprendendo le atmosfere della narrativa popolare di ambientazione criminale (i cd. "pulp magazines"), Tarantino frantuma la storia, ambientata a Los Angeles, di due giorni della vita di tre gangsters e di un pugile. Il film che meglio riassume il cinema degli anni '90, in cui i generi cinematografici (gangster, thriller, commedia, horror, farsa) sfilano insieme come mai era accaduto prima: Tarantino spinge tutto verso l'eccesso, senza mai, tuttavia, scadere nella volgarità. Nel film, fittissimo di citazioni (non soltanto cinematografiche) ma estraneo a qualsiasi operazione nostalgica, ogni scena è autonoma rispetto al racconto: qui i killer discutono di hamburger, di massaggi ai piedi, dell'intervento divino, etc.
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Riprendendo le atmosfere della narrativa popolare di ambientazione criminale (i cd. "pulp magazines"), Tarantino frantuma la storia, ambientata a Los Angeles, di due giorni della vita di tre gangsters e di un pugile. Il film che meglio riassume il cinema degli anni '90, in cui i generi cinematografici (gangster, thriller, commedia, horror, farsa) sfilano insieme come mai era accaduto prima: Tarantino spinge tutto verso l'eccesso, senza mai, tuttavia, scadere nella volgarità. Nel film, fittissimo di citazioni (non soltanto cinematografiche) ma estraneo a qualsiasi operazione nostalgica, ogni scena è autonoma rispetto al racconto: qui i killer discutono di hamburger, di massaggi ai piedi, dell'intervento divino, etc..I dialoghi, per l'appunto, sono la principale forza del film, come in passato lo furono per i western di Sergio Leone (si potrebbe dire che "Pulp fiction" sta a "Il padrino" come "Per un pugno di dollari" sta ad "Ombre rosse"). Con "Pulp fiction", Tarantino apre nuove strade allo sviluppo del cinema, ricavandone un film davvero memorabile. Eccellente tutto il cast. Meritatissima Palma d'oro a Cannes.
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