Il film è tratto da un bellissimo romanzo di Bret Easton Ellis, intitolato Meno di Zero (Less Tahn Zero), che aveva suscitato molto scalpore negli Stati Uniti a metà degli anni ottanta.
Nella trasposizione cinematografica però, si perde molto di quell'intensa drammaticità che pervade invece l'intero romanzo.
I personaggi vengono infatti travisati e trasformati diventando quasi degli eroi positivi, mentre nel romanzo di Ellis, rimanevano, seppure consapevoli, delle figure irrimediabilmente negative. E' forse questo il limite più evidente del film: si è voluto forse adattarlo ad un pubblico di massa e dotarlo a tutti i costi di un qualche messaggio positivo, mentre lo scritto era un cinico, tragico spaccato della gioventù bruciata e dorata americana durante il rampante decennio di Reagan.
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Il film è tratto da un bellissimo romanzo di Bret Easton Ellis, intitolato Meno di Zero (Less Tahn Zero), che aveva suscitato molto scalpore negli Stati Uniti a metà degli anni ottanta.
Nella trasposizione cinematografica però, si perde molto di quell'intensa drammaticità che pervade invece l'intero romanzo.
I personaggi vengono infatti travisati e trasformati diventando quasi degli eroi positivi, mentre nel romanzo di Ellis, rimanevano, seppure consapevoli, delle figure irrimediabilmente negative. E' forse questo il limite più evidente del film: si è voluto forse adattarlo ad un pubblico di massa e dotarlo a tutti i costi di un qualche messaggio positivo, mentre lo scritto era un cinico, tragico spaccato della gioventù bruciata e dorata americana durante il rampante decennio di Reagan.
La vicenda ruota attorno al triangolo che vede protagonisti Clay, di ritorno a Los Angeles per le vacanze di Natale dal college che frequenta nel New Hampshire, Blair, la sua ragazza, che durante la sua assenza l'ha tradito con Julian il suo migliore amico (ma questo tradimento nel romanzo non esiste), e lo stesso Julian che ha enormi problemi di droga.
I tre dovranno confronarsi, spiegarsi, fare i conti con le proprie esistenze, con le prime delusioni della vita, sono giovanissimi e freschi di maturità, e con il mondo dorato ma ricco di insidie che li circonda. Ecco allora che la trama si svolge sullo sfondo della Los Angeles dei ricchi e sballati, delle feste esagerate, delle ville enormi con piscina e campi da tennis e degli appartamenti di lusso con vista panoramica sulla città. Clay, Blair e Julian si muovono in mezzo a tutto questo turbinio di occasioni e di trappole ed alla fine ne usciranno tragicamente maturati.
Il film anche se non privo di alcuni buoni spunti, sembra però non decollare mai veramente. Non coinvolge fino in fondo lo spettatore. Facendo spesso di Clay, Blaier e Julian tre personaggi superficiali e a tratti poco credibili, poichè probabilmente svuotati di quella drammaticità, e di quel fascino negativo che hanno gli antieroi, e che invece avevano nel romanzo di Ellis. Discreta è la colonna sonora, con una piccola parte nel film dei Red Hot Chili Peppers. Da segnalare un bravissimo e giovanissimo James Spader nella parte di Trent, un cinico spacciatore, e un cameo di un altrettanto giovanissimo Bred Pitt.
Resta il rimpianto nel vedere Al di La di Tutti i Limiti. Il rimpianto di un' occasione colta solo a metà. Di un coinvolgimento che avviene solo in parte, di una sceneggiatura che funziona solo a tratti. E' comunque un film di culto, sicuramente da vedere, ed anche apprezzabile per molto aspetti. Ma si poteva trarne un vero capolavoro però.
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