Il giorno degli zombi

Dopo il capolavoro 'La notte dei morti viventi' ed il seguito Zombi(Dawn of the Dead), Romero realizza uno dei suoi più curati prodotti; questa volta lo zombie risulterà più crudo, più sanguinoso, più "splatter". Gli effetti speciali di Tom Savini sono da storia del cinema; la realizzazione facciale degli zombie, le scene di "strappi" di carne, le sequenze dove il dottore lavora con dei non-morti, sono tutte scene d'effetto. Tra tutti questi effetti, lo spettatore rimarrà sbalordito dalla testa in movimento posata sul tavolo verso la fine del film; uno dei più terrificanti effetti speciali della storia. Il paragone con gli altri capitoli può starci; mentre il precedente 'Zombi' risultava troppo "trash", la notte dei morti viventi sembra irraggiungibile per le atmosfere, in questo film c'è un ritorno alla dettagliata realizzazione delle ambientazioni. [+]

Dopo il capolavoro 'La notte dei morti viventi' ed il seguito Zombi(Dawn of the Dead), Romero realizza uno dei suoi più curati prodotti; questa volta lo zombie risulterà più crudo, più sanguinoso, più "splatter". Gli effetti speciali di Tom Savini sono da storia del cinema; la realizzazione facciale degli zombie, le scene di "strappi" di carne, le sequenze dove il dottore lavora con dei non-morti, sono tutte scene d'effetto. Tra tutti questi effetti, lo spettatore rimarrà sbalordito dalla testa in movimento posata sul tavolo verso la fine del film; uno dei più terrificanti effetti speciali della storia. Il paragone con gli altri capitoli può starci; mentre il precedente 'Zombi' risultava troppo "trash", la notte dei morti viventi sembra irraggiungibile per le atmosfere, in questo film c'è un ritorno alla dettagliata realizzazione delle ambientazioni. Un insieme dei due capitoli precedenti. Il film scorre bene, ottima l'idea di far vedere gli zombi come morti che hanno vaghi ricordi della loro passata vita. Nel campo splatter, un capolavoro. [-]

Sotto una coltre di rozzume dilagante, tipico del cinema degli anni ottanta, questo capitolo si fa strada nella saga degli zombi di Romero, come uno dei migliori. Le critiche maggiori vanno verso il totalitarismo, il nazismo, l'accanimento scentifico, l'annebbiamento della ragione dell'uomo in situazioni sempre più difficoltose. Le caratterizzazzione dei ruoli sono sempre migliori e quà hanno uno spazio ben più grande rispetto ai precedenti film. I contributi tecnici non vanno neanche presi in considerazione in un film del genere.

Sette anni dopo il capolavoro "Zombi", il maestro Romero ci regala il terzo capitolo della saga dei Morti Viventi. L' Umanità è ormai ridotta a pochi individui (perlopiù militari e scienziati, in furiosa lotta tra loro) che si nascondono in bunker sotterranei per resistere il più possibile in un mondo ormai popolato di zombie. Film claustrofobico, disperato, malato, con personaggi urticanti al limite dello stereotipo. Toccante il personaggio dello zombie "Bub" (la vera innovazione) cui una sorta di scienziato pazzo tenta di far recuperare la memoria! Grande Cinema, grande Romero!!

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Sette anni dopo il capolavoro "Zombi", il maestro Romero ci regala il terzo capitolo della saga dei Morti Viventi. L' Umanità è ormai ridotta a pochi individui (perlopiù militari e scienziati, in furiosa lotta tra loro) che si nascondono in bunker sotterranei per resistere il più possibile in un mondo ormai popolato di zombie. Film claustrofobico, disperato, malato, con personaggi urticanti al limite dello stereotipo. Toccante il personaggio dello zombie "Bub" (la vera innovazione) cui una sorta di scienziato pazzo tenta di far recuperare la memoria! Grande Cinema, grande Romero!!

Con questo terzo capitolo dedicato alla saga dei morti viventi, Romero sembra diluire l'angosciante concentrazione realistica dei due mitici predecessori, abbracciando un horror stilisticamente più manieristico e legato ai cliché estetici tipici, appunto degli anni '80. Con tutta franchezza mi sento di dire che l'aspetto del film che ho preferito meno sono alcune sequenze caricaturali nelle quali gli zombi sembrerebbero quasi dei personaggi ironici. Nonostante queste mie pignole considerazioni mi sento di affermare, senza dubbio, che questa pellicola è, nel complesso, di buon livello. Un elogio particolare meritano gli effetti speciali straordinariamente ancora "artigianali" di Savini (con l'utilizzo del computer ormai così imperante nelle produzioni moderne, anche un regista principiante saprebbe produrre un film di grande effetto). [+]

Con questo terzo capitolo dedicato alla saga dei morti viventi, Romero sembra diluire l'angosciante concentrazione realistica dei due mitici predecessori, abbracciando un horror stilisticamente più manieristico e legato ai cliché estetici tipici, appunto degli anni '80. Con tutta franchezza mi sento di dire che l'aspetto del film che ho preferito meno sono alcune sequenze caricaturali nelle quali gli zombi sembrerebbero quasi dei personaggi ironici. Nonostante queste mie pignole considerazioni mi sento di affermare, senza dubbio, che questa pellicola è, nel complesso, di buon livello. Un elogio particolare meritano gli effetti speciali straordinariamente ancora "artigianali" di Savini (con l'utilizzo del computer ormai così imperante nelle produzioni moderne, anche un regista principiante saprebbe produrre un film di grande effetto). Diciamo che con questo terzo episodio, tali effetti raggiungono l'apice della loro perfezione, soprattutto nelle scene di sventramento. Ma ciò che più ci rimane veramente impresso di questa nuova ennesima fatica di Romero è il suo acuto, intelligente messaggio politico, ancora oggi purtroppo così tanto attuale. [-]

Ancora una volta Romero dimostra di essere l'unico (o comunque uno dei pochi) a saper fare film sugli zombie, senza che le scene splatter siano il fulcro del film. Indubbiamente, Il giorno degli zombi è il film più "incazzato" della serie, quello con un occhio sempre più rivolto alla politica, e l'altro alla guerra. Dissacra tutto e tutti, militari e politici in primis. E, cosa ancora più innovativa, per la prima volta in questi film, lo spettatore prova simpatia per uno zombie, Bub, che il dottor. "Frankenstein" prova ad addomesticare. Un'ora e mezza di claustrofobia, effettini ed effettacci, per uno dei film politici a sfondo horror più riusciti di sempre, secondo solo a La notte dei morti viventi (1968).