La macchina nera |
||||||||||||
Un film di Elliot Silverstein.
Con James Brolin, John Marley, Kathleen Lloyd
Titolo originale The Car.
Fantastico,
durata 95 min.
- USA 1977.
MYMONETRO
La macchina nera
valutazione media:
2,92
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Acquista »
|
||||||||||||
|
||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un picco gioiello sottovalutatodi Fabian T.Feedback: 16109 | altri commenti e recensioni di Fabian T. |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
domenica 27 febbraio 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Una storia intrigante, attori poco noti ma molto efficaci, scenari mozzafiato, finale tanto semplice quanto geniale. Sebbene fin da subito si noti, purtroppo, un'appena sufficiente investimento da parte della produzione che avrebbe potuto migliorare la sceneggiatura e gli effetti speciali, questo film, inevitabilmente paragonato al precedente "Duel" di Spieberg, possiede però uno strano fascino impossibile da ignorare. Nemmeno Spielberg e Carpenter riuscirono a trasmettere quell'inquietudine sottile che ti tiene incollato fino all'ultimo fotogramma, sensazione invece che qui Silverstein riesce invece a infondere. Sicuramente migliorabile da tanti punti di vista, sorprende pertanto come il regista sia stato capace di realizzare scene metaforicamente molto significative, già a partire da quella in cui un lento zoom iniziale su un tunnel (oscuro come una grotta) mostra la malefica epifania della macchina nera, tracciando un percorso lunghissimo con la nostra paura più recondita e i suoi simbolismi. Come pure il fatto che l'unica persona a rendersi conto per prima dell'auto senza guidatore (e poi del male sopraggiunto), sia una semplice anziana indiana, metafora dell'innocenza e del passato. E anche il tremendo suono del clacson, corrispondente a una cinica esultanza dopo ogni delitto, dimostra quanto di diabolico vi sia in una macchina di morte essenza stessa del male, senza come e senza perché. Difficile dire a che cosa si riferisse nello specifico questa metafora oltre a quella già indicata in precedenza dallo scrittore Richard Matheson, autore dell'idea originale, anche se il finale non fa che confermare tale terribile e malvagia presenza (d'altronde il luogo sacro del cimitero è il solo inaccessibile per la macchina nera). Il messaggio generale appare dunque chiaro: il male esiste e può apparire e agire in qualunque momento e senza alcun motivo. Può essere affrontato e sconfitto?
[+] lascia un commento a fabian t. »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ultimi commenti e recensioni di Fabian T.:
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||