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Sembra incredibile come ancora oggi un classico come "Dr. Cyclops" risulti, nonostante gli anni, un film godibile e coinvolgente. Complici gli effetti speciali (strabilianti per il 1940), le atmosfere ricreate, la sceneggiatura e il soggetto di fondo (molto vicino al futuro romanzo di Richard Matheson "Tre millimetri al giorno"), il film di Ernest Beaumont Schoedsack fu realizzato in modo sobrio ed efficace divenendo un classico imperdibile della fantascienza a pochi decenni dalla nascita del cinema. Ottimo successo di pubblico, anche e soprattutto grazie al Technicolor (sebbene in Italia fu distribuito in bianco e nero), "Dr. Cyclops" anticipa le novità, le fantasie e le fobie dell'energia atomica, ricollegandosi - come ne "L'esperimento del Dottor K." - al tema del limite umano e del potere detenuto da brillanti scienziati incapaci però di controllarlo e utilizzarlo per il bene comune. Un tema caro alla fantascienza del Novecento, pieno di implicazioni etiche e riflessioni sulla natura umana. Il film dunque - ottimamente interpretato da un inquietante Albert Dekker - funge da spunto a tutto questo ma scorre snello e senza fronzoli pur senza rinunciare a una produzione dignitosa e visivamente memorabile. Assolutamente da vedere.
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