Dai racconti di Piero Chiara, oltre a questo"La banca di Monate"(di Francesco Massaro, 1976)sono stati tratti vari altri film, tra cui "Il piatto piange"(1974, Paolo Nuzzi)e"La stanza del vescovo"(Dino Risi, 1977): anche qui, ne"La banca di Monate", intrighi e corruzione di provincia, sesso nascosto, con adulteri e"balletti verdi", come venivano definiti un tempo. Ma soprattutto la"sacra auri fames"che domina dappertutto, anche nelle lande più sperdute, come questa Monate, che effettivamente esiste, ma come frazione, nel Varesotto, luogo di nascita di Chiara. Storie di provincia, di corruzione paesana, per cui anche l'integerrimo ragionier Adelmo Pigorini(Walter Chiari)si lascia indurre a rapinare la sua stessa banca, dopo esser stato a sua volta"rapinato"varie volte, ma il"salto"di qualità, per cui diventa addirittura presidente, ma riesce anche a superare un"piccolo handicap fisico"su cui tutti/e nel film mormorano a iosa, non è privo, anzi, di connections anche con alti prelati, nonché con un misteriioso siciliano, che è un mafioso travestito da"uomo perbene"(strepitoso Paolo Bonacelli), Il film inizia con un"cineluce"(o comunque un documentario d'epoca)dove i politici democristiani(vi si riconosce anche un giovane Andreotti), si danno da fare per incensare i nuovi "miracoli"del "boom"dell'immediato Dopoguerra- dove l'intenzione satirica è evidentemente accennata, anche se poi, volendo, non troppo sviluppata per esteso.
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Dai racconti di Piero Chiara, oltre a questo"La banca di Monate"(di Francesco Massaro, 1976)sono stati tratti vari altri film, tra cui "Il piatto piange"(1974, Paolo Nuzzi)e"La stanza del vescovo"(Dino Risi, 1977): anche qui, ne"La banca di Monate", intrighi e corruzione di provincia, sesso nascosto, con adulteri e"balletti verdi", come venivano definiti un tempo. Ma soprattutto la"sacra auri fames"che domina dappertutto, anche nelle lande più sperdute, come questa Monate, che effettivamente esiste, ma come frazione, nel Varesotto, luogo di nascita di Chiara. Storie di provincia, di corruzione paesana, per cui anche l'integerrimo ragionier Adelmo Pigorini(Walter Chiari)si lascia indurre a rapinare la sua stessa banca, dopo esser stato a sua volta"rapinato"varie volte, ma il"salto"di qualità, per cui diventa addirittura presidente, ma riesce anche a superare un"piccolo handicap fisico"su cui tutti/e nel film mormorano a iosa, non è privo, anzi, di connections anche con alti prelati, nonché con un misteriioso siciliano, che è un mafioso travestito da"uomo perbene"(strepitoso Paolo Bonacelli), Il film inizia con un"cineluce"(o comunque un documentario d'epoca)dove i politici democristiani(vi si riconosce anche un giovane Andreotti), si danno da fare per incensare i nuovi "miracoli"del "boom"dell'immediato Dopoguerra- dove l'intenzione satirica è evidentemente accennata, anche se poi, volendo, non troppo sviluppata per esteso. Chiari, nell'alternanza di toni e di umori, è unico, ma, a parte la bellissima performance di Bonacelli, è da segnalare la sensualità ancora vivace di Magali Noe"l, nella parte della moglie del direttore-poi presidente Pigorini(nomen omen, ma...), nonché di Vincent Gardenia, come iper-corrotto presidente della banca(e di molto altro)che morirà di crepacuore, per il furto oragnizzato dal Pigorini... El Gato
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