elgatoloco
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venerdì 8 maggio 2020
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in complesso modesto, non disprezzabile
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"La dama rossa uccide sette volte"(1972, Emilio P.Miraglia, anche autore di soeggetto e sceneggiatura con Fabio Pittorru, ultimo film del regista e secondo"giallo"da lui realizzato)si basa su elmenti ben conosciuti nel cinema "di paura": vecchi castelli, cunicoli, topi, apparizioni spettrali(che in realtà, però, nascondono personaggi reali), porte che nascondono passaggi segreti e molto altro, sempre del"repertorio detection". Colori sgargianti alternati all'oscurità, dato che l'alternanza luce/ buio-oscurità è classica per tutto il cinema, appunto, che vuole indurre alla paura , ma anche nella letteratura fantastica e anche non, legata al"poliziesco", anche vagamente inteso.
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"La dama rossa uccide sette volte"(1972, Emilio P.Miraglia, anche autore di soeggetto e sceneggiatura con Fabio Pittorru, ultimo film del regista e secondo"giallo"da lui realizzato)si basa su elmenti ben conosciuti nel cinema "di paura": vecchi castelli, cunicoli, topi, apparizioni spettrali(che in realtà, però, nascondono personaggi reali), porte che nascondono passaggi segreti e molto altro, sempre del"repertorio detection". Colori sgargianti alternati all'oscurità, dato che l'alternanza luce/ buio-oscurità è classica per tutto il cinema, appunto, che vuole indurre alla paura , ma anche nella letteratura fantastica e anche non, legata al"poliziesco", anche vagamente inteso... Qui l'ambientazione è nel Sud della Germania, Baviera, trattandosi di una coproduzione italo-tedesca, con interpreti delle due aree linguistico/culturali, con una certa prevalenza italiana. C'è anche di mezzo un'eredità , di tale Tobias, un castellano, dove sovviene, inevitabile, la memoria non tanto del profeta biblico, ma di zio Tobia(yah yah Ho, "Nella vecchia fattoria"...). In più, quasi a confronto con il tema del castello e della leggenda del titolo, per cui ogni 14 anni(2 volte sette, dove il sette è notoriamente numero magico, alchemico, come dimostra ogni tradizione culutrale, pitagorica compresa, essnedo la somma del primo numero pari, il 2 e del primo numero dispari il 3, dato che l'uno è praticamente considerato solo uno "start")c'è quello dell'impresa di moda femmnile, un'occasione non da poco per mostrare nudità femminili(in questi fil,m, in anni nei quali la censura era ancora vigile e molto attiva., a tratti"parruccona", il giallo italian style "doveva"fondersi con un po'di erotismo, altrimenti non aveva futuro commerciale)e le interpreti femminili sono molte e eventualmente da confondere, se non si è espertissimi a livell di attrici di quegli anni, essendo spesso vestite e pettinate anche allo stesso modo o simile. uN altro tema, che in questo fil,m, francamente non memorable ma neppure disprezzabile, risalta, anche se non è preicsamente prioritario, è quello della droga legata alla"follia", in anni nei quali la droga era già molto diffusa anche in Europa, ma non saltava ancora"à la une", ossia non era molto in prima pagina. Tra gli/le interpreti, due attori teatrali e legati alla TV dell'epoca molto popolari come Ugo Pagliai(pistoiese)e Marina Malfatti(fiorentina), nonché Maria Pia Giancaro, forse meno nota, il meno noto Fabrizio Maresco come Peter, il drogato e piccolo spacciatore. Ma emerge in questo film anche quella che sarà la"diva"sexy, non italiana ma molto attiva negli anni 1970-1980 nella commedia sexy italiana, Barbara Bouchet. senza volere svelare nulla dell'intrico e della sua"soluzione;" basterà dire che il tutto si spiega naturalmente e fantasmi e voci misteriose sono solo un pretesto per sviare l'attenzione, che la motivazione(il"movente")è solo di ordine"molto, troppo umano", ossia pecuniario, che molto altro non è da aggiungerere, salvo che si tratta, appunto, di un film non eccelso(già detto sopra, in realtà)ma che corrisponde a uno standard"medio"vigente in quegli anni, dove il cienma italiano osccilava tra capolavori e film di modsta ma discreta fattura, dove si deve intendere il temrine in chaive decisamente artiginale. El Gato
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alan lester
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domenica 12 ottobre 2014
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la dama rossa uccide sette volte
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Film che racchiude tre generi giallo, thriller e a tratti anche horror dalle tinte gotiche.
L'ambientazione in un castello, dimora abituale dei Wildebruch, con nascondigli, segrete e cripte rende questa pellicola suggestiva dal punto di vista tematico. Visionario e a tratti goffo nell'interpretazione del personaggio principale soprattutto nella risata frivola che alleggerisce l'atmosfera dalla suspance che precede ogni delitto.
La dama rossa soggetto di un quadro appeso nel castello dove si svolge un'intricata vicenda di eredità dai risvolti macabri, diventa ossessiva allucinazione per Ketty (Barbara Bouchet) e nello stesso tempo spietata e fantasiosa assassina dalla caratteristica risatina isterica.
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Film che racchiude tre generi giallo, thriller e a tratti anche horror dalle tinte gotiche.
L'ambientazione in un castello, dimora abituale dei Wildebruch, con nascondigli, segrete e cripte rende questa pellicola suggestiva dal punto di vista tematico. Visionario e a tratti goffo nell'interpretazione del personaggio principale soprattutto nella risata frivola che alleggerisce l'atmosfera dalla suspance che precede ogni delitto.
La dama rossa soggetto di un quadro appeso nel castello dove si svolge un'intricata vicenda di eredità dai risvolti macabri, diventa ossessiva allucinazione per Ketty (Barbara Bouchet) e nello stesso tempo spietata e fantasiosa assassina dalla caratteristica risatina isterica. Interessante nello stile è la soggettiva della dama rossa che rivela passo dopo passo le reali intenzioni omicide facendo attenzione a celare e non dissimulare una scontata identità di essa.
La fitta trama riesce a fare da filo conduttore tra i vari delitti fino ad un finale inaspettato le cui scene girate nei sotterranei contrastano nettamente con il contesto immerso nel clima urbano di una Germania all'inizio degli anni 70.
Miraglia propone un originale tentativo di accordo tra arte, leggenda e la cruda modernità riuscendo a sorprendere fino alla fine con scene abbastanza realistiche e personaggi al limite dei clichè.
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ciccio benzina
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mercoledì 28 novembre 2012
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stile ottimo
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Ottimo stile gotico , attori , e il grande regista di questa perla del cinema . Bella anche la figura della dama , tutto ottimo !
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ralphscott
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mercoledì 30 dicembre 2009
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e' tornata evelyn
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Un anno dopo Miraglia ci riporta una Evelyn. Questa,anziché uscire dalla tomba ("La notte che Evelyn...") é l'incarnazione di una terribile leggenda. C'é ancora Marina Malfatti,affiancata da una sempre splendida B.Bouchet. Film teso,di trama originale e sceneggiatura agile,musiche piacevoli. Le donne non celano le loro grazie,i colpi di scena abbondano. Memorabile la scena dove la Bouchet resta quasi affogata tra un fiume di topi
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charline
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martedì 21 aprile 2009
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ciao sono una delle ''protagoniste ''
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CIAO SONO LA SORELLA CATTIVA QUELLA CHE SI VEDE NELLA LOCANDINA E STATA X ME UN ESPERIENZA BELLISIMA PARTECIPARE COME CONPRAGONISTA .NATURALMENTE NON FACCIO PIU CINEMA ED E MOLTO BELLO ED EMOZIONANTE RIVEDERE IL FILM SU TV PRIVATE E VEDERE IL MIO NOME
ORA LAVORO IN UNA FINANZIARIA CON UN GRANDE MARCHIO AUTOMOBILISTICO
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berta
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giovedì 29 gennaio 2009
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renata polverini
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ma la bimba che appare all'inizio del film, è la sig. Renata Polverini, segretaria del sindacato UGL?
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anthony
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martedì 27 gennaio 2009
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cultissima ! magnifica
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I love this movie since I'm child.
The Story is very interesstant and original.
I love the music too...
Thank you for this very good movie !
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mauri 67
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domenica 3 agosto 2008
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una delusione
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Noioso e scontato Enzo p Miraglia non riesce ha ripetere il successo di La notte che ...
La Dama rossa uccide sette volte è molto deludente resta da salvare una discreta colonna sonora ma tutto il resto è noia
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davidone
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mercoledì 26 marzo 2008
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thriller all italiana
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veramente bello che sicuramente vi inchiodera alle poltrone...quei favolosi anni 70
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carletto
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mercoledì 26 marzo 2008
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morti nel castello oscuro
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carino ma non troppo il film e giusto e melchiorri silvia e prorio matta come un gatto il film e devastante ma nello stesso tempo ci devi stare col cervello... voto 2
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