parsifal
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lunedì 30 ottobre 2017
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il razionalismo incontra la magia
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Coproduzione Italo-Russa, diretta da A.Petrovic, che scrisse anche al sceneggiatura insieme a Barbara Alberti, il film è la trasposizione cinematografica del romanzo di Bulgakov, pubblicato postumo. Il protagonista è lo scrittore N. Maxudov, interpretato da uno splendido Tognazzi , al massimo della sua forma espressiva. Lo scrittore ha portato a termine una commedia ispirata ai Vangeli e fervono i preparativi e le prove per la prima rappresentazione in teatro: ma visto e considerato che il tutto si svolge nell' Unione Sovietica , pochi anni dopo la Rivoluzione Bolscevica, la cosa prenderà delle pieghe perniciose ed inaspettate. Lo scrittore troverà delle resistenze se non addirittura dell'ostracismo da parte delle autorità competenti, a causa delle tematiche affrontate, in particolar modo le sentenze emanata de Gesù Nazareno, protagonista della piece teatrale, riguardanti la violenza intrinseca del Potere, metteranno lo scrittore in cattiva luce , prima di fronte alla sua stessa categoria e poi di fronte all'opinione pubblica , i colleghi, gli spettatori ed i cittadini sovietici.
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Coproduzione Italo-Russa, diretta da A.Petrovic, che scrisse anche al sceneggiatura insieme a Barbara Alberti, il film è la trasposizione cinematografica del romanzo di Bulgakov, pubblicato postumo. Il protagonista è lo scrittore N. Maxudov, interpretato da uno splendido Tognazzi , al massimo della sua forma espressiva. Lo scrittore ha portato a termine una commedia ispirata ai Vangeli e fervono i preparativi e le prove per la prima rappresentazione in teatro: ma visto e considerato che il tutto si svolge nell' Unione Sovietica , pochi anni dopo la Rivoluzione Bolscevica, la cosa prenderà delle pieghe perniciose ed inaspettate. Lo scrittore troverà delle resistenze se non addirittura dell'ostracismo da parte delle autorità competenti, a causa delle tematiche affrontate, in particolar modo le sentenze emanata de Gesù Nazareno, protagonista della piece teatrale, riguardanti la violenza intrinseca del Potere, metteranno lo scrittore in cattiva luce , prima di fronte alla sua stessa categoria e poi di fronte all'opinione pubblica , i colleghi, gli spettatori ed i cittadini sovietici. Inizia per lui il declino, voluto e programmato dalle autorità , coadiuvate dai tanti individui che lo circondavano e si dichiaravano suoi amici, per poi approfittare del momento di difficoltà per rimpiazzarlo. Le difficoltà diventano insormontabili; ormai lontano da tutto e preda di una serena e lucida disperazione, al culmine delle avversità , incontra la giovane Margherita, sincera e limpida come un creatura ultraterrena. Il suo amore lo rende più forte, ma oltre lei nessuno è più al suo fianco. Ma ecco che fa la sua apparizione, nella patria del Razionalismo e del Materialismo Storico, contrario per principio ad ogni assunto che esuli dal mondo materiale, il Prof . Woland. ( Un bravissimo Alain Cuny) ; colto , oscuro, ironico e crudele , egli non è altro che il Principe delle Tenebre, giunto nelle terre sovietiche per redarguire gli uomini e punirli dle loro eccessivi scetticismo , convincedoli della sua millenaria esistenza. Coadiutvao da due arzilli demoni, Berlioz ed Azazel, diventa ( paradossalmente) una sorta di giustiziere e ripara i torti subiti dalla scrittore. Andrà fino in fondo; organizzerà uno spettacolo teatrale , durante il quale , con sottile e sarcastica crudeltà , punirà tutte le iniquità commesse dai presenti in sala , che saranno costretti a subire ogni soprta di umiliazione. L'irrazionale prende il sopravvento e per lo scrittore , chiuso ingiustamente in manicomio, non c'è altra via che andarsene da una vita ricca di stenti ed avara di soddisfazione. Ma andrà via sereno , portando con sè l'amore che lo fece rinascere. Splendida colonna sonora a cura del Maestro Morricone. Ottimo , sotto tutti i punti di vista.
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julien
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mercoledì 11 aprile 2012
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riduttivo
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Buon film, ma comunque riduttivo. Rispetto al libro viene sottolineato molto più l'aspetto satirico e politico della vicenda, mentre la componente puramente irrazionale e surreale non passa in secondo piano, ma quasi. Troppo lento all'inizio, troppo affrettata la conclusione, fantastica la scena del teatro. Peccato che sia stata eliminata la scena del ballo, sicuramente una delle più belle di tutto il film. Buone le interpretazioni degli attori, anche le musiche sono buone. Solo qualche rimpianto epr un film che poteva essere reso meglio, anche se rendere in forma cinematografica un'opera come "Il Maestro e Margherita" non è un'impresa facile. Il messaggio ultimo del film, nella mia opinione, si articola in due componenti: da una parte, la forte critica politica al regime sovietico, il quale ha tradito il significato della rivoluzione socialista di cui fu interprete e protagnoista all'inizio del secolo, dall'altra una critica all'estrema razionalità dell'uomo moderno, ridicolizzato per tutto il film (e ancor più nel libro) in quanto con la sua ragione non riesce a comprendere ciò che avviene intorno a lui, finendo per impazzire.
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Buon film, ma comunque riduttivo. Rispetto al libro viene sottolineato molto più l'aspetto satirico e politico della vicenda, mentre la componente puramente irrazionale e surreale non passa in secondo piano, ma quasi. Troppo lento all'inizio, troppo affrettata la conclusione, fantastica la scena del teatro. Peccato che sia stata eliminata la scena del ballo, sicuramente una delle più belle di tutto il film. Buone le interpretazioni degli attori, anche le musiche sono buone. Solo qualche rimpianto epr un film che poteva essere reso meglio, anche se rendere in forma cinematografica un'opera come "Il Maestro e Margherita" non è un'impresa facile. Il messaggio ultimo del film, nella mia opinione, si articola in due componenti: da una parte, la forte critica politica al regime sovietico, il quale ha tradito il significato della rivoluzione socialista di cui fu interprete e protagnoista all'inizio del secolo, dall'altra una critica all'estrema razionalità dell'uomo moderno, ridicolizzato per tutto il film (e ancor più nel libro) in quanto con la sua ragione non riesce a comprendere ciò che avviene intorno a lui, finendo per impazzire. L'opera ci offre un quadro esistenziale molto attuale ancora nella nostra epoca, sia riguardo il potere che cerca con ogni mezzo di censurare o comunque contrastare tutto ciò che va contro i proprio interessi, trascurando la giustezza o no della cosa, sia riguardo allo smarrimento dell'uomo che con la sua estrema fiducia nella razionalità finisce per farsi sfuggire la complessità della realtà. Un film satirico e drammatico al tempo stesso, che con la lettura del libro può essere capito molto più a fondo. E a chi avesse gradito il film, consiglio vivamente la lettura dell'opera scritta.
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bandy
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mercoledì 28 gennaio 2009
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capolavoro
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astamurti
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domenica 27 luglio 2008
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a quando una trasposizione degna?
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Chissà se avremo mai una trasposizione cinematografica degna di questo capolavoro della letteratura mondiale(a questo riguardo,vedere L'insostenibile leggerezza dell'essere di Kaufman,o Il Processo di Welles,o L'età dell'innocenza di Scorsese,solo per citare alcuni esempi).Il Maestro e Margherita di Bulgakov attende ancora,con immutata disponibilità.Il materiale per fare un grande film c'è davvero tutto,e,a mio giudizio,il romanzo è scritto talmente bene che non dovrebbe essere troppo difficile tirarne fuori una pellicola perlomeno decorosa.In quanto al lavoro di Petrovic,credo che abbia letto il libro in una edizione Bignami,neanche troppo curata.E' la sola giustificazione plausibile.
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faber
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sabato 19 luglio 2008
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un nemico del razionalismo
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Questo film ha il pregio di essere non solo una interessante riflessione sull'esito della Rivoluzione e sulle degenarazioni scientiste del bolscevismo, in fedele rapporto col libro da cui trae ispirazione, ma anche una magistrale rappresentazione scenica! Sembra quasi che lo spettacolo del Ponzio Pilato a cui si fa riferimento, con le sue frasi solenni, con le sue tematiche monumentali e universali, sia la profonda ragion d'essere del film, mentre il film vero e proprio, coi suoi personaggi, le sue paradossali ironie, le tragicomiche spettacolarità, iperboliche e barocche, che si fa strada tra metafore e ipotiposi, tra paradossi e ontologie, tra maschere, personaggi, e costumi, tra stilizzazioni e stereotipi, e affabilmente filtrati da un occhio divino, da intellettuale dissacrante e sopraveggente, sia, in realtà, la finzione, il tramite, il pretesto o la sapiente forma artistica, attraverso la quale trasmettere un giudizio che prende la sua forza dall'opposizione con le sinossi, i razionalismi, che diventano astrazioni, e gli induttivismi di un certo Comunismo, a vantaggio di una particolarità che essendo comune a tutti gli uomini, diviene la sola realtà da tener presente, a scapito di qualsiasi speculazione e "materialismi dialettici".
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Questo film ha il pregio di essere non solo una interessante riflessione sull'esito della Rivoluzione e sulle degenarazioni scientiste del bolscevismo, in fedele rapporto col libro da cui trae ispirazione, ma anche una magistrale rappresentazione scenica! Sembra quasi che lo spettacolo del Ponzio Pilato a cui si fa riferimento, con le sue frasi solenni, con le sue tematiche monumentali e universali, sia la profonda ragion d'essere del film, mentre il film vero e proprio, coi suoi personaggi, le sue paradossali ironie, le tragicomiche spettacolarità, iperboliche e barocche, che si fa strada tra metafore e ipotiposi, tra paradossi e ontologie, tra maschere, personaggi, e costumi, tra stilizzazioni e stereotipi, e affabilmente filtrati da un occhio divino, da intellettuale dissacrante e sopraveggente, sia, in realtà, la finzione, il tramite, il pretesto o la sapiente forma artistica, attraverso la quale trasmettere un giudizio che prende la sua forza dall'opposizione con le sinossi, i razionalismi, che diventano astrazioni, e gli induttivismi di un certo Comunismo, a vantaggio di una particolarità che essendo comune a tutti gli uomini, diviene la sola realtà da tener presente, a scapito di qualsiasi speculazione e "materialismi dialettici". Ugo Tognazzi, in questo film dai colori accesi, dai sapori grotteschi e dai goliardici dialoghi, è esemplare. Riesce ad essere l'unico elemento da contrappunto, con la sua caratteristica leggiadria, la sua poetica discorsiva, la sua intonazione vissuta e sincera, a tutto un mondo di carrieristi, "nemici della verità".
Mentre Margherita (impeccabile la scelta su Mimsy Farmer) è l'elemento angelico, la Beatrice che veglia sullo scrittore assillato e "sepolto vivo", della cui innocenza, purezza ed empirismo, Dio sembra servirsi per tenere d'occhio l'artista reietto, al quale infine, toccherà la PaceEterna, se non la Beatitudine. Ottimi tutti gli altri attori, dagli Scrittori proletari, ai due servetti del Maligno (qui costretto a difendere i buoni, in opposizione ai quali può solo assumere valenza il suo Male).Squisite leballate e i valzer russi, inestimabile colonna sonora del film. Per concludere, è un film che proprio i personaggi, in esso denigrati, ma esistenti oggi, come sempre, non possono apprezzare, perchè tanto sincero, e senza remore, da rinunciare ai rigori di logica, pur di esprimere la Verità sull'uomo e sulle Rivoluzioni, e anche agli infagottimenti esteriori, formali, tipici di tanti pomposi e pretestuosi Capolavori. E' un film che lascia straniati, trasognanti e per questo, nella nostra epoca di pseudo-logiche ed uniformità, con la sua sperequazione può lasciare lievemente combattuti e, i più pieni di se, anche infastiditi. Ma è proprio il sortire di questo effetto sulle menti piene di burbanza ed ipocrita prosopopea che avvalora il film e lo rende necessario. Un piccolo gioiello di cinema umile eppure baldanzoso,non da vedere, ma da "sentire" più e più volte. Grande Petrovic!!!
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aury
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martedì 24 ottobre 2006
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comunque è sbagliato
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Nikolaj nel libro non è anarchico... E' un comunista bianco contrapposto alla vittoria dei rossi
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jack
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venerdì 10 marzo 2006
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un film meraviglioso
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Mi spiace tanto che l'autore della recensione, che si comporta nello stesso modo del critico del film, abbia sentenziato su questo film senza averlo visto. Merita e si capisce vedendolo perchè è così nascosto e dove stanno i servi del potere.
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jagna
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mercoledì 21 dicembre 2005
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il buon diavolo !
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Film eccezionale dai robusti contenuti Teo-Politici , ove si difende il concetto di unicità ed interdipendenza tra il Bene ed il Male, quello che gli alchemici occidentali definirono con il termine Noumeno mentre gli orientali con : Tao .
Osserviamo il “diavolo” che difende animosamente l’esistenza di Dio, contro l’ ideologia atea della rivoluzione russa , poiché negare l ‘identità del Bene significa negare anche l’ identità del Male. Osserviamo un “diavolo” cinico ed ironico, che mette gli arroganti uomini di fronte alle proprie patetiche nudità , sottolineando che le rivoluzioni ideologiche non servo altro che a cacciare un sistema a favore di un altro sistema , anche se questo si pregia del titolo di rivoluzionario .
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magister
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venerdì 11 febbraio 2005
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non so cosa darei per rivederlo...
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... un film che ho visto per caso da ragazzo, di grande originalità, con costumi e situazioni oniriche, paradossali, ma assolutamente azzeccate. La solita domanda: perchè film del genere - e stiamo parlando di una pellicola di qualità - non vengono riproposti al grande pubblico?
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