È uno dei migliori western di Giuseppe Vari che qui si firma con lo pseudonimo di Joseph Warren. La sua struttura è divisa in due parti distinte. La prima, condotta con gli schemi tipici del noir si svolge interamente all’interno di una piccola stazione di posta e attinge a piene mani al modello di “Ore disperate” di William Wyler. La seconda, interamente in esterni, viene trattata come un road movie classico. Klaus Kinski appare come sempre eccellente nell’interpretazione di personaggi psicopatici. Meno appariscente, pur se all’altezza del ruolo, il “buono” Paul Sullivan, alias Paolo Casella. Giuseppe Vari lavora moltissimo sulla definizione dei caratteri come accade nei lavori teatrali mantenendoli sostanzialmente inalterati anche dopo il passaggio dall’angusta stazione di posta ai grandi spazi del deserto.
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È uno dei migliori western di Giuseppe Vari che qui si firma con lo pseudonimo di Joseph Warren. La sua struttura è divisa in due parti distinte. La prima, condotta con gli schemi tipici del noir si svolge interamente all’interno di una piccola stazione di posta e attinge a piene mani al modello di “Ore disperate” di William Wyler. La seconda, interamente in esterni, viene trattata come un road movie classico. Klaus Kinski appare come sempre eccellente nell’interpretazione di personaggi psicopatici. Meno appariscente, pur se all’altezza del ruolo, il “buono” Paul Sullivan, alias Paolo Casella. Giuseppe Vari lavora moltissimo sulla definizione dei caratteri come accade nei lavori teatrali mantenendoli sostanzialmente inalterati anche dopo il passaggio dall’angusta stazione di posta ai grandi spazi del deserto. Funzionale in questo senso appare anche la scelta registica di utilizzare largamente gli zoom e le inquadrature dal basso con focali corte che consentono di deformare efficacemente le figure dei banditi.
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