Come già annunciano i critici, le carte vincenti del film sono: l'intepretazione di George C. Scott e la sceneggiatura di Paddy Chayefsky. Come regista, Hiller non fa uso sicuramente di sperimentalismi, ma si limita a una scelta sobria delle angolature e si concentra molto sulla direzione degli attori e con Victor Kemper fotografo poco capace ma di lunga esperienza e Eric Alberston, mago del montaggio lento e distensivo, il film ha uno stampo incisivo e coinciso, non evidenziando nessuna attinenza con l'hanno in cui è ambientato. A primo avviso può sembrare poco interessante, ma la satira c'è e si sente, e il film mano a mano scende nel grottesco. Se cercate la satira che faccia ridere, allora questo film è di tutt'altro stampo e non fa per voi.
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Come già annunciano i critici, le carte vincenti del film sono: l'intepretazione di George C. Scott e la sceneggiatura di Paddy Chayefsky. Come regista, Hiller non fa uso sicuramente di sperimentalismi, ma si limita a una scelta sobria delle angolature e si concentra molto sulla direzione degli attori e con Victor Kemper fotografo poco capace ma di lunga esperienza e Eric Alberston, mago del montaggio lento e distensivo, il film ha uno stampo incisivo e coinciso, non evidenziando nessuna attinenza con l'hanno in cui è ambientato. A primo avviso può sembrare poco interessante, ma la satira c'è e si sente, e il film mano a mano scende nel grottesco. Se cercate la satira che faccia ridere, allora questo film è di tutt'altro stampo e non fa per voi. Se fosse più elaborato nel versante tecnico (inquadrature, luci e montaggio) sarebbe un film perfetto. Quattro stelline.
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