il teatrante
|
martedì 18 maggio 2021
|
una cocente delusione
|
|
|
|
Capisco.. film datato se visto ai giorni nostri, tuttavia da un regista come Huston e un magnifico attore come Brando, ci si poteva (e doveva!) aspettare di più. La storia è poco interessante, la regia lenta senza motivo, la costruzione dei personaggi stereotipata e la Taylor quasi fastidiosa. Non si capisce nemmeno l'investimento di un budget così importante, per quei tempi, perchè non ha aggiunto nulla di nuovo ai grandi film ad esso contemporanei.
|
|
[+] lascia un commento a il teatrante »
[ - ] lascia un commento a il teatrante »
|
|
d'accordo? |
|
dandy
|
martedì 3 gennaio 2017
|
la repressione porta sempre conseguenze tragiche.
|
|
|
|
Ottimo film di Huston,tratto dall'omonimo romanzo di Carson McCullers.Il dramma di un uomo paradossale,in quanto militare(ossia simbolo di apparente virilità integerrima)ma costretto a celare la propria natura,ed ulteriormente esasperato da una moglie che al contrario non si pone inibizioni.Personaggio perfettamente reso da Brando,che aggiunse piccoli tocchi personali(come il gesto di lisciarsi i capelli)e riesce a trasmettere tutto il tormento interiore di Penderton pur restando controllato e misurato(salvo la splendida scena della furiosa cavalcata tra le piante e la seguente fustigazione del cavallo).Come il regista,che si mantiene sobrio e distaccato mostrando le vicende senza calcare la mano,fino al tragico e repentino finale.
[+]
Ottimo film di Huston,tratto dall'omonimo romanzo di Carson McCullers.Il dramma di un uomo paradossale,in quanto militare(ossia simbolo di apparente virilità integerrima)ma costretto a celare la propria natura,ed ulteriormente esasperato da una moglie che al contrario non si pone inibizioni.Personaggio perfettamente reso da Brando,che aggiunse piccoli tocchi personali(come il gesto di lisciarsi i capelli)e riesce a trasmettere tutto il tormento interiore di Penderton pur restando controllato e misurato(salvo la splendida scena della furiosa cavalcata tra le piante e la seguente fustigazione del cavallo).Come il regista,che si mantiene sobrio e distaccato mostrando le vicende senza calcare la mano,fino al tragico e repentino finale.E infonde un senso di claustrofobia concentrandosi quasi esclusivamente sui protagonisti,attorniati da servitori più vitali e quasi impertinenti(l'esuberante domestico filippino Anacleto,che disegna il pavone dall'occhio d'oro che da il titolo al film).Magistrale,da vedere e rivedere,e non solo per i fans di Marlon Brando,che sostituì lo scomparso Montgomery Clift.Debutto per il 26enne Robert Foster,praticamente muto per tutto il film.Girato nelle vicinanze di Roma,ripreso in technicolor da Aldo Tonti e Oswald Morris,poi sfumato in fase di stampa in una versione più spenta,che arricchisce.Alcuni fotogrammi del protagonista in uniforme vennero utilizzati da Francis Ford Coppola per le foto di Kurtz in "Apocalypse Now".
[-]
|
|
[+] lascia un commento a dandy »
[ - ] lascia un commento a dandy »
|
|
d'accordo? |
|
luca scial�
|
venerdì 19 aprile 2013
|
groviglio di personaggi infelici e inquieti
|
|
|
|
Nei pressi di un campo militare della Georgia vivono due coppie infelici. La prima con il maggiore Perdenton sessualmente ambiguo e sposato con una donna tutto pepe. La seconda, i signori Langdon, travagliata dalla perdita di un figlio piccolo, con lei che ormai è affetta da nevrosi e depressione. Le loro storie si intrecciano con la signora Perdenton che tradisce il marito con il colonnello Langdon. Tra loro però si inserisce un giovane soldato, affetto da attrazione platonica per la signora Pedenton. Ma finisce per indirizzare su di se le frustazioni del maggiore.
Da un romanzo breve di Carson McCullers, John Houston ne ricava un film fatto di intrecci psicologici con una tensione nervosa costante che sfocia nell'epilogo prevedibilmente drammatico.
[+]
Nei pressi di un campo militare della Georgia vivono due coppie infelici. La prima con il maggiore Perdenton sessualmente ambiguo e sposato con una donna tutto pepe. La seconda, i signori Langdon, travagliata dalla perdita di un figlio piccolo, con lei che ormai è affetta da nevrosi e depressione. Le loro storie si intrecciano con la signora Perdenton che tradisce il marito con il colonnello Langdon. Tra loro però si inserisce un giovane soldato, affetto da attrazione platonica per la signora Pedenton. Ma finisce per indirizzare su di se le frustazioni del maggiore.
Da un romanzo breve di Carson McCullers, John Houston ne ricava un film fatto di intrecci psicologici con una tensione nervosa costante che sfocia nell'epilogo prevedibilmente drammatico. Una tristezza di fondo ben rappresentata credibilmente da un grande quartetto di attori.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a luca scial� »
[ - ] lascia un commento a luca scial� »
|
|
d'accordo? |
|
paride86
|
domenica 2 maggio 2010
|
interessante
|
|
|
|
Film di nevrosi sublimate che daranno inevitabilmente luogo ad un tragico epilogo.
Ottimi attori e ottime caratterizzazioni; la vena grottesca dà al racconto un sapore inquietante.
|
|
[+] lascia un commento a paride86 »
[ - ] lascia un commento a paride86 »
|
|
d'accordo? |
|
serpico
|
sabato 16 maggio 2009
|
brando unico
|
|
|
|
COME AL SOLITO IN ITALIA QUESTO FILM NON ESISTE
BRANDO GRANDEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
|
|
[+] lascia un commento a serpico »
[ - ] lascia un commento a serpico »
|
|
d'accordo? |
|
|