Cul de sac

Film 1966 | Drammatico 111 min.

Regia di Roman Polanski. Un film Da vedere 1966 con Françoise Dorléac, Donald Pleasence, Lionel Stander, Jacqueline Bisset. Genere Drammatico - Gran Bretagna, 1966, durata 111 minuti. - MYmonetro 3,33 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 29 novembre 2013

George e sua moglie Teresa vivono su un'isola nel castello dove Sir Walter Scott scrisse "Rob Roy": non succede mai nulla; Teresa si annoia e flirta con chiunque capiti a tiro; George sta bene lontano dalla vita di città. Il film è stato premiato al Festival di Berlino,

Consigliato sì!
3,33/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 3,67
CONSIGLIATO SÌ
Recensione di Davide Morena
Recensione di Davide Morena

George e sua moglie Teresa vivono su un'isola nel castello dove Sir Walter Scott scrisse "Rob Roy": non succede mai nulla; Teresa si annoia e flirta con chiunque capiti a tiro; George sta bene lontano dalla vita di città. Un giorno arrivano Dick e Albert, criminali reduci da una rapina andata male: Albert muore e Dick tiene in ostaggio i due coniugi. Tra i tre nasce un rapporto surreale, e così pure si dipana la loro obbligata convivenza.
Polanski sopra le righe come sempre, pungente e abile nel disegnare personaggi che non si riesce mai del tutto ad amare o odiare. La testa pelata di Donald Pleasance (eccezionale) è come un faro nel noir di un castello che si raggiunge a piedi, ma che affonda con l'alta marea: uno stato della mente che diventa impossibile da abbandonare. Jacqueline Bisset fa la sua prima apparizione in una piccola parte.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
lunedì 6 agosto 2012
Bartleby Corinzio

In una vecchia intervista -datata 1969- Polanski afferma che Cul de Sac è il suo film migliore, dal punto di vista cinematografico. "Se fossi alla ricerca del cinema come Beckett è alla ricerca del teatro, non farei che film come Cul de Sac. Sfortunatamente o forse per fortuna, amo la vita e amo divertirmi, amo fare film." "In Cul de Sac c'è una cosa necessaria, ed è quella marea che isola il posto"; [...] Vai alla recensione »

giovedì 28 ottobre 2010
Marce84

E’ un film sull’attesa, sul tempo, sull’impossibilità di dominarlo o manipolarlo. Ancora una volta il luogo è acquatico come ne “Il coltello nell’acqua” e mutevole come “Repulsion”, ed ancora una volta si mostra una non azione lunga 24 ore. Il film svuota tutte le caratteristiche delle storie di gangster: non ci sono, infatti, rapine, inseguiment [...] Vai alla recensione »

mercoledì 18 maggio 2011
fedeleto

Dopo il capolavoro di REPULSION,polanski dirige una storia senza dubbio incredibile e grottesca ispirandosi a beckett e ionesco.Due gangster ,perduti in una sorta di deserto,troveranno un castello del 1100 dove vivono marito e moglie sposati da poco(il marito una sorta di impotente,e la moglie ninfomane),sosteranno li peccato che uno dei gangster morira quasi subito per i postumi di un colpo di arma [...] Vai alla recensione »

giovedì 9 luglio 2015
APropositodiCinema

l terzo film di Polanski è una commedia grottesca che gioca sul rapporto tra i personaggi alterandone la stabilità fino a farla vacillare, in un escalation di follia e assurdità che culmina inevitabilmente nella violenza. Polanski torna ad ambientare la sua storia in un luogo ristretto come nei suoi precedenti film e realizza un film interpretato magnificamente dai tre attori [...] Vai alla recensione »

giovedì 3 marzo 2011
ipno74

Questo secondo film di Polansky che vedo è stao particolare in quanto, la storia è l'icontro di due banditi, che dopo aver fallito la loro missione, fuggono feriti. Donald pleasence(dick) trova uncastello, dove trova i proprietari e li tiene in ostaggio. La ceratteristica di questo film è stato il ritmo quasi comico che si instaura tra il rapinatore e gli ostaggi.

lunedì 10 agosto 2009
paride86

Polanski usa il registro grottesco per raccontare le nevrosi e le ipocrisie dell'alta borghesia. "Cul de Sac" è un film volutamente particolare e sicuramente offre degli spunti intelligenti e interessanti, ma nonostante ciò la visione mi è risultata piuttosto pesante e a volte fastidiosa. Non lo considero un capolavoro, al contrario di altre opere dello stesso regista.

domenica 4 ottobre 2015
Turkish

Polanski ti trasporta con una regia che moderna è dir poco se pensata negli anni 60,trama incalzante colonna sonora impeccabile scanditi da ritmi jazz,e sopratutto un tratteggio dei personaggi davvero complesso,pieni di sfumature e ricche di evoluzioni improvvise.Giù il cappello a un film troppo sottovalutato dalla critica

lunedì 9 novembre 2009
giancojazz

Questo non solo è un capolavoro, ma tra i capolavori del cinema è uno di quelli che hanno segnato il percorso per i futuri sviluppi. Non c'è altro da dire se non che per dare cinque stelle a questo film dovrei rivedere gli altri film votati in modo analogo e toglierne una a tutti.

winner
orso d'oro
Festival di Berlino
1966
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