In una transatlantico che varca l'oceano per (forse) l'ultima volta, si intrecciano le storie di vita dei personaggi di questo affascinante film. L'atmosfera di falsa gioiosità che si respira a bordo della nave rispecchia la folle inconsapevolezza con la quale il mondo intero andava incontro all'immane catastrofe del secondo conflitto mondiale. In tutti i personaggi coesiste però, accanto alla smania diremmo vitale di ritagliarsi quel pò di piacere che la vita ancora offre loro, un senso di angosciosa attesa per un evento che inconsciamente sentono come inevitabile. E la presenza dei passeggeri ebrei costituisce un dramma nel dramma, dettato dalla incapacità di comprendere la sorte che li toccherà, così ben descritta da uno di loro nella frase".
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In una transatlantico che varca l'oceano per (forse) l'ultima volta, si intrecciano le storie di vita dei personaggi di questo affascinante film. L'atmosfera di falsa gioiosità che si respira a bordo della nave rispecchia la folle inconsapevolezza con la quale il mondo intero andava incontro all'immane catastrofe del secondo conflitto mondiale. In tutti i personaggi coesiste però, accanto alla smania diremmo vitale di ritagliarsi quel pò di piacere che la vita ancora offre loro, un senso di angosciosa attesa per un evento che inconsciamente sentono come inevitabile. E la presenza dei passeggeri ebrei costituisce un dramma nel dramma, dettato dalla incapacità di comprendere la sorte che li toccherà, così ben descritta da uno di loro nella frase"...ma non potranno mica ucciderci tutti...!" . Grande interpretazione di tutto il cast, dalla Signoret a Lee Marvin, senza dimenticare figure di secondo piano, quale il giocatore dismorfico, acuto osservatore degli eventi della nave, l'unico che forse intravveda la rovina cui il mondo sta andando incontro, che descrive con un'ironia amara fino al sarcasmo "...la follia della nave..."
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