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Al suo secondo lungometraggio,Peckinpah gira un western crepuscolare,antieroico e in anticipo sui tempi.Ambientato in un west novecentesco dove convivono cinesi,cammelli e auto,fiere di paese e bordelli.In questo scenario sporco e degradato,il regista mette in scena lo scontro morale di due protagonisti invecchiati e malinconici(interpretati da da due specialisti del western di serie b)cui si affianca un giovanotto tutto pepe cui non manca qualche tratto sgradevole,ma che finirà col fare la scelta "giusta".Sono entrambi disillusi,ma se Steve Judd non è disposto a rinnegare gli ideali di tutta una vita(onestà,amicizia,rispetto degli impegni presi)Gil d'altro canto non è indenne dall'occasione di far fortuna,pur se ciò significa tradire un vecchio amico.Ma alla fine naturalmente,troverà il ravvedimento(memorabile l'ultima battuta del morente Steve"Ti sei solo distratto un momento").Ma i produttori naturalmente non ci stettero,e come praticamente tutti i prodotti successivi di peckinpah,lo sforbiciarono(ben 28 minuti a quanto pare)rendendolo squilibrato nello svolgimento e frammentario in certe sequenze.Restano comunque indimenticabili il matrimonio tra la ragazza e il minatore(con una crudeltà che ricorda Eric Von Stroheim)e il duello finale.La critica europea scoprì così il regista e lo osannò giustamente.Potremmo dire che alcuni dei temi futuri di "Il mucchio selvaggio",furono distillati da qui.
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