Uno dei primi esempi di commedia all’italiana un po’ osè, capostipite di un genere, quello della commedia sexy, che avrà il suo maggior successo di cassetta negli anni ’70 e ’80. Il protagonista, un nobiluomo decaduto, è interpretato da Vittorio De Sica, il maestro del neorealismo italiano, che si prestava spesso, come attore, a recitare in pellicole leggere e senza pretese come questa. Il film, peraltro, risulta poco divertente, nonostante la partecipazione di Aldo Carotenuto e dei caratteristi più bravi dell’epoca, tra cui Tiberio Murgia e Capannelle, e non è all’altezza nemmeno delle altre opere del regista, Giorgio Bianchi, autore del riuscito remake de' Il conte Max del 1957 e dell'esilarante Totò e Peppino divisi a Berlino.
[+]
Uno dei primi esempi di commedia all’italiana un po’ osè, capostipite di un genere, quello della commedia sexy, che avrà il suo maggior successo di cassetta negli anni ’70 e ’80. Il protagonista, un nobiluomo decaduto, è interpretato da Vittorio De Sica, il maestro del neorealismo italiano, che si prestava spesso, come attore, a recitare in pellicole leggere e senza pretese come questa. Il film, peraltro, risulta poco divertente, nonostante la partecipazione di Aldo Carotenuto e dei caratteristi più bravi dell’epoca, tra cui Tiberio Murgia e Capannelle, e non è all’altezza nemmeno delle altre opere del regista, Giorgio Bianchi, autore del riuscito remake de' Il conte Max del 1957 e dell'esilarante Totò e Peppino divisi a Berlino.
[-]
|
|