samanta
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martedì 5 dicembre 2023
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il sudista e gli indiani
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E' un western del 1957 girato con un ottimo Tecnicolor, fu uno degli ultimi film prodotti dalla RKO storica major (King Kong, Citizen Kane) di Hollywood, comprata nel 1948 dall'eccentrico miliardario Howard Hughes. Il film è diretto da Samuel Fuller che fu un versatile regista americano che passò dal western (Ho ucciso Jesse James) al film di guerra (L'urlo della battaglia) al dramma psicologico (Il corridoio della paura, Il bacio perverso) al thriller e al film d'azione (Strada senza ritorno). Il film affronta 2 temi: il disagio e lo sconforto provato dai sudisti dopo la sconfitta nella guerra civile con la conseguente dura occupazione delle truppe nordiste e il rapporto con gli indiani (nel caso i Sioux) visto sotto un profilo revisionista che affronta i torti dei coloni bianchi nel confronto con i nativi.
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E' un western del 1957 girato con un ottimo Tecnicolor, fu uno degli ultimi film prodotti dalla RKO storica major (King Kong, Citizen Kane) di Hollywood, comprata nel 1948 dall'eccentrico miliardario Howard Hughes. Il film è diretto da Samuel Fuller che fu un versatile regista americano che passò dal western (Ho ucciso Jesse James) al film di guerra (L'urlo della battaglia) al dramma psicologico (Il corridoio della paura, Il bacio perverso) al thriller e al film d'azione (Strada senza ritorno). Il film affronta 2 temi: il disagio e lo sconforto provato dai sudisti dopo la sconfitta nella guerra civile con la conseguente dura occupazione delle truppe nordiste e il rapporto con gli indiani (nel caso i Sioux) visto sotto un profilo revisionista che affronta i torti dei coloni bianchi nel confronto con i nativi.
Il soldato O'Meara (Rod Steiger) valoroso combattente sudista, è testimone della resa ad Appamatox del generale Lee e dell'esercito sudista al generale Grant capo dell'esercito nordista, disgustato torna a casa. Non sopportando i nordisti non riesce a convivere con l'idea che la Confederazione non esiste più si reca nel West selavaggio, per caso incontra un vecchio Sioux vagabondo Coyote andante (Jay C. Flippen noto caratterista: Winchester '73, Aquile nell'infinito, Cat Ballou) che gli insegna la lingua e i costumi Sioux, il sudista viene catturato da questi ultimi, supera la prova della tortura della freccia mentre Coyote Andante muore. O'Meara si inserisce nella tribù e sposa Cerbatta Bianca (Sara Montiel attrice spagnola: Vera Cruz, Serenata) I nordisti però arrivano anche nelle pianure del West, il generale Allen (Tim McCoy) guida una colonna di soldati e d'accordo con il capo tribù Sioux Buffalo Blu (Charles Bronson in una delle molte apparizioni come pellerossa) fissano un luogo per costruire un forte punto di riferimento ai coloni, Allen incarica il capitano Clark (Brian Keith) che stima gli indiani di costruire il forte, lo accompagna il tenente Driscoll (Ralph Meeker) un fanatico che odia gli indiani e che disobbedendo costruisce il forte nelle terre indiane, un gruppo di indiani ribelli uccide Clark e cattura O'Meara sottoponendolo alla tortura della freccia che viene superata, però Driscoll uccide a tradimento il capo indiano. Il forte viene attaccato dai Sioux e distrutto, O'Meara riconciliato con il Nord accetta il consiglio di Cerbatta Bianca e ritorna con la bandiera e i soldati superstiti verso l'esercito nordista.
E' un tipico film di Fuller con la sua carattestica esagerazione espressionista che si riflette anche nella scenografia e nei colori vividi, il tema del rapporto tra Nord e Sud viene posto in modo equilibrato, al netto del problema degli schiavi (solo il 3% dei sudisti possedeva schiavi) , istituto non solo immorale ma destinato a scomparire con l'evoluzione delle macchine, ma che costituiva il paravento per mascherare la diversità tra 2 società profondamente distanti come costumi e cultura soprattutto per un economia favorevole al libero mercato al Sud e invece protezionista al Nord; nel film O'Meara riconoscendo i reciproci torti si riconosce di nuovo cittadino dell'Unione. il secondo tema è quelo del rapporto degli indiani con i coloni che proveniendo dall'Est occupavano le terre migliori confinando in quelle povere gli indiani, di cui si riconosce la lesione dei propri diritti. Il film appare quindi equilibrato nell'esposizione che è forte e decisa come usava Fulller; ottima l'interpretazione di Rod Steiger in forma e che aveva già inziato una carriera cinematografica di successo (nomination all'Oscar per il film Fronte del Porto). Bravi anche Brian Keith e Sara Montiel, mentre invece il cattivo Driscoll è interpretato da un legnoso e sterotipato Ralph Meeker.
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elgatoloco
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domenica 14 giugno 2020
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notevole western di samuel fuller
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"Run of the Arrow"(Samuel Fuller, 1957) è al tempo stesso un film storico(fine della Guerra di Secessione, quando il generale confederale, ossia sudista, stringe la pace con i nordisti, poco dopo l'uccisione di Abraham Lincoln), western(i Nativi Americani, segnatamente Sioux), bianchi invsaori, che vorrebbero accreditarsi come"uomini di pace", un film di guerra(cfr.ancora sopra)e la fusione di generi riesce bene, grazie alla mano di Fuller, regista di indubbia bravura. La corsa(run-non"tortura"come nell'erronea traduzione italiana )della freccia cui vengono sottoposti un Sioux"traditore"e un sudista anche molto convinto, inneggiante all'uccisione di Lincoln, tra l'altro, cresciuto perà con gli"indiani"e che si sente decisamene uno di loro, salvo qualche ripensamento"antropologico"finale, legato a una violenza inaudita cui vengono sottoposti i traditori, da parte degli stessi Sioux avviene quasi all'inizio del fim, mentre il resto è segnato dalla parte diplomatica ma anche da riflession, appunto, di stampo antropologico, invero mai"pesanti", considerando lo standard medio del pubblico, tra l'altro.
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"Run of the Arrow"(Samuel Fuller, 1957) è al tempo stesso un film storico(fine della Guerra di Secessione, quando il generale confederale, ossia sudista, stringe la pace con i nordisti, poco dopo l'uccisione di Abraham Lincoln), western(i Nativi Americani, segnatamente Sioux), bianchi invsaori, che vorrebbero accreditarsi come"uomini di pace", un film di guerra(cfr.ancora sopra)e la fusione di generi riesce bene, grazie alla mano di Fuller, regista di indubbia bravura. La corsa(run-non"tortura"come nell'erronea traduzione italiana )della freccia cui vengono sottoposti un Sioux"traditore"e un sudista anche molto convinto, inneggiante all'uccisione di Lincoln, tra l'altro, cresciuto perà con gli"indiani"e che si sente decisamene uno di loro, salvo qualche ripensamento"antropologico"finale, legato a una violenza inaudita cui vengono sottoposti i traditori, da parte degli stessi Sioux avviene quasi all'inizio del fim, mentre il resto è segnato dalla parte diplomatica ma anche da riflession, appunto, di stampo antropologico, invero mai"pesanti", considerando lo standard medio del pubblico, tra l'altro.-una preoccupazione che Hollywood ha sempre tenuto fin troppo presente. Certo la rappresentazione degli"Indios-nativi americani"è ancora di tradizione ferocemente"bianca", "gringa", ma nel film c'è qualche tentativo di capire l'"altro"e la sua cultura decisamente"altra", il che per l'epoca era/è già moltissimo, pur se la vera ambizione del film è di celebrare la fine della"Guerra di Secessione"(altri Made in the USA dicono"di liberazione") in una prospettiva di riconciliazione, il fine cui la filmografia USA ha sempre tenuto moltissimo, spesso raggiungendola con intnenti, appunto, celebrativi, spesso invece"distanziandosi"come succede nei film realizzati tra fine anni 196o-inizio 197'0. Pe ril resto, decisa aromia tra testo, azione, una fotogradia splendida, la capacità di limitare al massimo le sequenze decisamente belliche, in un quadro di contestualizzazione che si propone di far capire al pubblico(possibilmente, forse, anche a quello dei Nativi, allora pià che mai confinati nelle riserve...)e in un"embrassons-nous"che certo rimane obiettivo tendenziale, non pienamente raggiunto, se perà valutiamo il tutto con gli occhi di oggi, mentre probabilmente veniva raggiunto pienamente o quasi all'epoca... Rod Steiger è protagonista convincente, Sara Montiel è la sua sposa "squaw", tra gli interpreti dei personaggi dei"nativi", ci sono_e si notano senza problemi.molti"bianchi", come La citata Montiel ma anche un giovane aitante, che, a dispetto di ciritici sprezzanti e ingenenerosi, avrebbe fatto molta strada, tale... Charles Bronson, H.M;Wynant nella parte di CrazY Wolf ma anche vari altri. Chiaramente , in paritcolare nel caso di Bronson, notoriamente di origini anche tartare(mongole), si tratta di Bianchi che hanno una coloritura della pelle meno prettamente"bianca", comunque meno "sfacciatamente"tale e comunue la Hollywood del tempo anche a livello di comparse era complessivamente"molto bianca", soprattutto prima di quellle aperture, che spesso non erano gran cosa, volute da Kennedy e dal suo team. El Gato
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onufrio
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martedì 20 maggio 2014
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indiano o americano?
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FInita la guerra di secessione, il soldato O'Meara passa alla "storia" in quanto esser stato l'ultimo a sparare un colpo visto che poco dopo viene firmato l'armistizio. O'Meara non la prende bene, non vuole l'unione dei suoi sudisti con i nordisti, rifiuta così la sua nuova patria e s'incammina verso i pellirossa, la tribù dei Sioux, Sioux che non accolgono molto bene il volto pallido che giunge in compagnia di un vecchio indiano dal passato forse torbido; i due pronti all'impiccagione chiederanno "la prova", ovvero: il capo indiano lancia la freccia, i due da giustiziare vanno dov'è arrivata la freccia, una volta giunti lì inizieranno ad essere inseguiti dalla tribù, e dopo una lunga e faticosa corsa per la salvezza a piedi scalzi, O'Meara ormai sfinito crolla, trovando aiuto in una giovane donna indiana.
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FInita la guerra di secessione, il soldato O'Meara passa alla "storia" in quanto esser stato l'ultimo a sparare un colpo visto che poco dopo viene firmato l'armistizio. O'Meara non la prende bene, non vuole l'unione dei suoi sudisti con i nordisti, rifiuta così la sua nuova patria e s'incammina verso i pellirossa, la tribù dei Sioux, Sioux che non accolgono molto bene il volto pallido che giunge in compagnia di un vecchio indiano dal passato forse torbido; i due pronti all'impiccagione chiederanno "la prova", ovvero: il capo indiano lancia la freccia, i due da giustiziare vanno dov'è arrivata la freccia, una volta giunti lì inizieranno ad essere inseguiti dalla tribù, e dopo una lunga e faticosa corsa per la salvezza a piedi scalzi, O'Meara ormai sfinito crolla, trovando aiuto in una giovane donna indiana...tra i due nasce l'amore e l'unione del sangue, ma il passato ritorna sempre..
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contrammiraglio
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venerdì 16 maggio 2014
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vedetevelo
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luicibatti
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domenica 7 dicembre 2008
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un grande western.un bel film
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Bellissimo western.Regia equilibrata che non da segni di stanchezza in nessun momento del film.Non c'è retorica ma pacata affermazione di quei valori intramontabili che hanno fatto grande l'America.Sceneggiatura all'altezza e attori bravi ma non esaltanti nell'interpetrazione che,a momenti, non sembrano adeguati alla magistrale regia.S'intravede,più che in ogni altro western dell'epoca,la struttura dei grandi western moderni (Balla coi lupi,ma anche Soldato blu e Piccolo grande uomo).
Il DVD,purtroppo,soprattutto per quanto riguarda i colori che risultano un pò sbiaditi,accettabile il sonoro.In conclusione un film da vedere non solo per chi ama i western
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