Dracula rivive in storie diverse: un anziano vampiro attrazione turistica e un regista che usa l'IA per esplorare le sfaccettature di Vlad. Espandi ▽
Il mito e la storia di Dracula rivisti attraverso una moltitudine di racconti diversi: mentre un anziano “vampiro” si fa inseguire da un'orda di turisti come attrazione vacanziera, un regista chiede a un'applicazione di intelligenza artificiale di creare degli intermezzi narrativi che indaghino le mille sfaccettature di Vlad, tra passato e presente. Cultore dell'eccesso, intrepido formalista, indagatore delle perversioni contemporanee: è il profilo di Radu Jude, autore rumeno che come pochi altri ha saputo interpretare il cinema (e il mondo) di questi tumultuosi anni venti. Era forse inevitabile che i grandi successi lo portassero a un certo punto a confrontarsi con l'icona culturale suprema della sua Transilvania, e Jude lo fa a modo suo: come uno scherzo, indirettamente, e sovraccaricandone il simbolo per accumulo fino a farlo deflagrare in una galassia di riferimenti e provocazioni. Lo fa con un occhio da intenditore per l'estetica del brutto, un talento tanto singolare quanto indiscusso, e ampiamente messo in mostra già nei film precedenti.