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Ultimo aggiornamento venerdì 7 dicembre 2012
Il balletto, coreografato da Giorgio Madia nel 2007, è stato insignito del prestigioso Gold Mask Critics Award.
CONSIGLIATO N.D.
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Una Cenerentola che ricalca la storia che tutti conosciamo, girata in chiave lievemente umoristica, basata sulla musica di Rossini e non su quella di Prokof'ev, più comune negli adattamenti odierni.
Il ritmo è l'ingrediente vitale della musica rossiniana. Non solo una musica da suonare e cantare, dunque, ma anche da danzare. Il coreografo Giorgio Madia ha pensato di sviluppare al massimo le potenzialità ballettistiche della musica rossiniana. Nel 2007 ha creato questo balletto ispirato alla favola di Cenerentola, scritta da Charles Perrault, attingendo, musicalmente, a tutto il catalogo di Rossini: non solo l'opera omonima, ma anche Il barbiere di Siviglia, Guglielmo Tell, La scala di seta, La gazza ladra, L'italiana in Algeri, le sonate per archi e le composizioni per fortepiano (utilizzate, in particolare, per assolo e passi a due). L'ambientazione è stata spostata nell'Italia del secondo dopoguerra, negli anni '50, dove la vita precaria di Cenerentola si inserisce nel contesto di un paese che lentamente sta rinascendo.
Il balletto - che ha vinto il prestigioso Gold Mask Critics Award 2007 per la miglior coreografia - è caratterizzato da ritmi molto rapidi e azioni che si succedono con tempi quasi televisivi e gag. Le coreografie, che spaziano dal classico al moderno e dal contemporaneo all'acrobatico, costituiscono una sorta di antologia di tutti i modi possibili di danzare.