Anno | 2011 |
Genere | Commedia |
Produzione | Italia |
Durata | 87 minuti |
Regia di | Gianni Cardillo, Daniele De Plano |
Attori | Tiziana Lodato, Ben Gazzara, Salvatore Li Causi, Adriana Parrinello, Emanuel Li Causi Giulia Coccellato, Enrico Roccaforte, Diego Gueci, Salvatore Forzisi. |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento giovedì 5 luglio 2012
Un film interamente parlato in siciliano, capace di restituire un'immagine di normalità a una terra troppo spesso raccontata per stereotipi.
CONSIGLIATO SÌ
|
Dopo anni trascorsi a barcamenarsi per vivere dignitosamente, all'improvviso, il vecchio Natale muore. In eredità lascia una videocamera al piccolo Niccolò, una casa da vendere e una barca da sistemare. A gestire la famiglia del bambino, interessata ad acquistare l'immobile, torna in Sicilia da Hollywood la nipote Rosina, fuggita dall'isola molti anni prima. La sua carriera di attrice non è brillante come vuole far sembrare ai suoi vecchi compaesani di Marsala e un passato poco edificante e tenuto nascosto per anni comincia a riemergere. L'amicizia con Salvo, il papà di Niccolò, e il ritrovamento dei filmati che nonno Natale aveva preparato per lei riusciranno a mettere in crisi le sue certezze e a farla ricredere sui sogni che aveva da bambina.
"Ristabbànna" è un termine del dialetto siculo che significa "da questa parte". Nel film di Gianni Cardillo e Daniele de Plano la parola assume un doppio significato: "questa parte" è il mondo terreno, osservato dal defunto Natale, ed è allo stesso tempo anche la definizione di un luogo lontano dalla frenesia delle grandi città e di uno stile di vita che dimezza tempi e gioia di vivere. A Marsala, tra saline e rovine, si consuma una storia di rivalsa che mette a tacere polemiche e pregiudizi; i due protagonisti, la carnosa Rosina e il vecchio Natale (magistralmente interpretato da Ben Gazzara in un ruolo profetico che lo ha riportato nella sua terra d'origine poco prima di morire), si parlano senza vedersi, tramite segnali che solo due persone che si vogliono bene possono riconoscere.
Il film è quasi interamente raccontato dal punto di vista del bambino che, videocamera in mano, documenta l'evoluzione delle dinamiche sentimentali all'interno della sua famiglia (la gelosia della madre nei confronti di Salvo e le frustrazioni del padre, incapace di trovare un lavoro serio e con il sogno di tornare a fare pugilato). Rec - stop - batteria scarica sono le scritte in sovrimpressione che compaiono per la maggior parte del film, dando un ritmo vivace ad una storia semplice ma mai banale. I chiaroscuri dell'anima si rispecchiano in una regia discreta ma curiosa e intelligente che guarda dal buco della serratura (come effettivamente fa Niccolò per non farsi scoprire) e che riesce a distinguersi per limpidezza e onestà di intento. I due autori, qui alla regia della loro opera prima, rappresentano un micro mondo dove il mare ottiene ciò che vuole, potente e inarrestabile, mentre gli uomini, sulla riva, guardano lontano ma si confondono e smarriscono la voglia di combattere.