Titolo originale | At the End of the Day |
Anno | 2010 |
Genere | Thriller, |
Produzione | Italia |
Durata | 93 minuti |
Regia di | Cosimo Alemà |
Attori | Andrew Harwood Mills, Sam Cohan, Valene Kane, Neil Linpow, Daniel Vivian Lutz Michael, Monika Mirga, Michael Schermi, Stephanie Chapman Baker. |
Uscita | venerdì 22 luglio 2011 |
Distribuzione | Bolero Film |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 2,56 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 19 giugno 2018
Sette giovani si dirigono nei boschi con fucili giocattolo senza sapere che per anni lì sono avvenute operazioni militari segrete. In Italia al Box Office At the End of the Day - Un giorno senza fine ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 216 mila euro e 61,4 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
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In una giornata assolata, un gruppo di amici composto da uomini e donne si avventura nella boscaglia per una partita di soft-air, un gioco di squadra che consiste nella simulazione di tattiche e scontri militari con fucili giocattolo. Durante l'esercitazione, improvvisamente, una delle ragazze scompare nel nulla; è l'inizio di una folle caccia all'uomo condotta da tre sconosciuti in assetto da guerra che imbracciano armi vere.
La qualità e la forza espressiva delle immagini di Un giorno senza fine appaiono evidenti fin dalle sequenze iniziali ambientate nell'abitacolo di una macchina in viaggio. Diversi personaggi interagiscono, parlano, discutono, attraversano il paesaggio, si determinano a vicenda. Poi un tonfo. Un cane è finito sotto le pesanti ruote, chiaro presagio di morte che rimanda a quell'apertura della pellicola in cui alcune minacciose figure nascondono nel terreno delle mine antiuomo. Due blocchi contrapposti dunque: sette giovani che si dirigono in una zona isolata di cui ignorano il passato e tre uomini con faccia e comportamento da criminali di guerra pronti ad aspettarli. Benché lasci volutamente nell'ombra il disegno dei cattivi per accrescerne il potenziale intimidatorio, Cosimo Alemà è chiarissimo nel mostrare la fisionomia di un film fatto di sfide sia a livello narrativo che produttivo: da una parte, la scelta di spaventare preferendo il sole del giorno all'oscurità della notte, il rischioso ricorso al bel quadro (i dettagli degli arbusti, gli insetti) e l'eccessiva drammatizzazione delle situazioni forti, dall'altra, invece, la volontà - inoltre ben ripagata dalle vendite all'estero - di dirigere un titolo che valichi gli asfissianti confini nazionali grazie ad un cast di attori anglofoni e ad un mix di generi facilmente vendibile.
Dopo un gran numero di videoclip firmati per i maggiori artisti della scena musicale italiana, il regista romano esordisce al cinema con un action-thriller di consumato mestiere che dà sull'horror contemporaneo, perdendo però la ghiotta occasione di dire qualcosa di profondo sui limiti dell'umano in situazioni estreme, sulla terribilità della natura, sullo scontro primigenio tra civile e selvaggio. Tuttavia la tensione è palpabile: si contano con ansia i proiettili ancora a disposizione dei malcapitati, ci si guarda attorno per scovare vie di fuga e possibilità di salvezza in una sadica battuta che coinvolge lo spettatore in anfratti risaputi ma ben restituiti da uno sguardo cinematografico già adulto.
AT THE END OF THE DAY - UN GIORNO SENZA FINE disponibile in DVD o BluRay |
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Finalmente un horror italiano ben confezionato! Dopo i recenti Hypnosis e In the Market, di livello davvero scadente, At The End of the Day si presenta come un prodotto soddisfacente. Tanto per cominciare la scelta del cast risulta azzeccata; gli attori infatti sono tutti stranieri e di buon livello artistico, contrariamente a quelli dei due film citati, dei veri e propri dilettanti, con performances [...] Vai alla recensione »
Guardabile film diretto dal videoclipparo Alemà. Atmosfere ben azzeccate, girato in maniera originale e adatta alla storia, con una buona resa e un cast decente doppiato bene. Il problema? La sceneggiatura. Oltre al fatto che presenta momenti stravisti, omaggiando in maniera ripetitiva i vari NON APRITE QUELLA PORTA, WRONG TURN ecc ecc., presenta una palese somiglianza con UN TRANQUILLO WEEKEND [...] Vai alla recensione »
La prima cosa da considerare è che non sembra affatto un film di matrice italiana, proprio per i precedenti che hanno i registi italiani su questo genere. Il film si presenta con un alto grado di intrattenimento, proprio per la sua grande capacità di far tenere il fiato sospeso, dall'inizio fino alla fine, questo non solo perchè esso è ispirato a una storia vera, ma [...] Vai alla recensione »
Finalmente (dopo l'ottima esperienza di Shadow di Federico Zampaglione) un altro film italiano che non tratta solo di mafia, scorte, carabinieri, poliziotti o notti prima e dopo degli esami! Ben girato, attori assolutamente accettabili e una trama tutto sommato carina e interessante. E' evidente che non è il film horror/trhiller della storia del Cinema ma è assolutamente apprezzabil [...] Vai alla recensione »
Dà l'idea di un tipico film americano perchè gli attori hanno recitato benissimo ed hanno dato un ottimo impatto. Bello il finale anche se poteva essere concluso con qualcosa in più. Dò ragione ai dizionari perchè l'atmosfera è significativa ma non viene toccata la tensione di essersi persi o, almeno, doveva essere migliorata quella dei compagni morti.
E' DI MATRICE ITALIANA (E VA CONSIDERATO).. E' UN FILM CON TRAMA CHE SPICCA PER ORIGINALITA'.. UN FILM CON ATTORI NEL COMPLESSO DISCRETI.. UN FILM CON UN NESSO LOGICO UN PO' IRREALE CERTO E CON QUALCHE PERDITA DI CONNESSIONE LOGICA NEL CONTESTO.. PAURA IN CRESCENDO.. IMMAGINI E PRIMI PIANI INDOVINATI.. SCENE BEN REALIZZATE CON EFFETTO SANGUE.
Non andrò mai più al cinema senza sapere di cosa tratta il film, non c'è trama, non c'è storia, ne suspence, ne paura...nulla, solo un grande senso di vuoto. tutto è ovvio e senza senso. Vorrei tanto conoscere il regista per cercare di capire che cosa ha voluto dire con questo film. mah!
il solito gruppo di bambacioni (manca solo la classica frase "dividiamoci!") va a giocare alla guerra e si trova a diventare oggetto della caccia di tre psicopatici, che credono di essere in servizio in una ex base militare. Nonostante l'allenamento ai giochi di guerra, il gruppo di ragazzotti si abbandona al panico più totale: quando ci sarebbe da nascondersi, ognuno urlacchia a più non posso, se [...] Vai alla recensione »
Un gruppo di Ragazzi si dirigono in una foresta per giocare a guerra simulata: le cose filano tranquillamente ma ad attenderli c'è una squadra di assassini...si salverà solo una ragazza. Fotogradfia e regia sono di buonissimo livello, gli attori risultano all'altezza e l'ambientazione è quella giusta...La sceneggiatura, ricordandoci che si tratta di un horror, è [...] Vai alla recensione »
Visivamente discreto, buona la regia ed originali i vari momenti di messa a fuoco; riuscita anche la colonna sonora, bravi gli attori ed anche i doppiatori. La sceneggiatura è un misto di Severance (ma il ns. mi è piaciuto di più) e vari altri del genere; i personaggi non vengono approfonditi, vero, ma da quello che leggo è stata una scelta voluta ed il film intrattiene bene fino all'amaro finale. Vai alla recensione »
Il mio finale desiderato sarebbe stato quello in cui la nostra Lara Croft dei poveri imbraccia il fucile e fa fuori il regista......
Sotto la premessa di: ispirato a una storia vera o cose del genere, un film d'azione drammatico orrorifica che lascia perplessi, motivazione del male poco plusibile se non quello di punire degli idioti che invece di godersi la vita giocano ai soldatini, c'è impegno, si vede, e in qualche frangente la visione risveglia l'attenzione di spettatori fino a quel punto annoiati, una storia [...] Vai alla recensione »
Sulla base di una buona idea il regista realizza un'inguardabile schifezza nella salsa del cinema più stupido (e quindi più apprezzato dai cretini) del mondo: quello statunitense. Recitazione da terza elementare giocata tutta sopra le righe per impedire agli idioti di annoiarsi, reazioni inverosimili, dialoghi in basic Italian ricalcati sulla struttura sintattica dell'inglese, trama labile, salti logici [...] Vai alla recensione »
girato male, dialoghi scarsi e poi storia vera.... ma de che????
regia scarsa, dialoghi pessimi, attori mediocri, sceneggiatura assente e poi storia vera de che? inguardabile
non ho visto il film ,ma dal trailer devo dire che le cose che dicono riguardo al gioco e che avvolte ti senti cretino , sono vere ,io gioco a softair e mi piace molto .Quando andrtò a vederlo commenterò meglio
Il film lascia subito orripilato lo spettatore oltre che per un gruppo di attori (chi saranno???mai visti prima),per la sceneggiatura inesistente e per i dialoghi ridicoli (un ragazzo con una freccia nel fianco,la ragazza che prova a sfilarla:"ho paura di combinare un GUAIO").Durante la durata del film vedi il trionfo della violenza fine a se stessa,un umo che salta per aria,un altro fucilato,una massacrata [...] Vai alla recensione »
il peggior film mai visto. senza trama, scopo inizio e fine. certi attori o registi dovrebbero andare a lavorare provare per credere
Dai primi 2 minuti già avevo capito l'antifona. L'intento era quello di creare qualcosa di...particolare. Lo stile visivo ricercato, l'audio studiato però non nascondono a chi vorrà sborsare dei soldi quello che vi descrivo ora: dialoghi da terza elementare (in alcuni momenti imbarazzanti o assenti); attori senza personalità, palesemente improvvisati; una trama [...] Vai alla recensione »
Per il suo esordio nel mondo del cinema, Cosimo Alemà, il regista più richiesto dalle popstar italiane (Tiziano Ferro, Zero Assoluto, Fabri Fibra e moltissimi altri), sceglie di cominciare dalla fine. Dalla fine del giorno, per l'esattezza: quello che vede coinvolti Lara, sua sorella Monica e altri cinque amici all'interno di un bosco dove andare a giocare alla guerra secondo le regole del softair, la simulazione militare con armi ad aria compressa.
La storia è vera, o quasi. Nel 1992, da qualche parte nella ex Jugoslavia un gruppo di tranquilli (si fa per dire) appassionati di guerra simulata - uomini e donne che si divertono a passare la domenica sparandosi addosso pallottole di plastica - si imbatte in un altro gruppo, questa volta di assassini "professionali". Da quel fattaccio di cronaca hanno preso spunto Cosimo Alemà e i suoi cosceneggiatori [...] Vai alla recensione »
Il "survival", o film di sopravvivenza, che conta esempi illustri nel cinema americano, non è granché praticato dalle nostre parti. Fa eccezione l¿esordio di Cosimo Alemà. Un gruppo di ragazzi e ragazze va nel bosco per simulare la guerra con armi giocattolo; ma gli amichetti incappano in nemici misteriosi. Con la dose necessaria di violenza, un film ben confezionato.
Quando un gruppo di amici si mette in viaggio per un divertente week end, si sa già come andrà a finire. Ma qui siamo nel sofisticato mondo di Cosimo Alemà che ha elaborato il retrogusto delle canzoni di Fabri Fibra sotto forma di immagini altrettanto impetuose (e di tanti altri, con circa 200 video musicali, compresa Mina). Ma qui non siamo nelle periferie italiane, ci troviamo in un vero horror internazio [...] Vai alla recensione »
Un tranquillo weekend di paura. Per Alex, Rilco, Chino, Thomas, Diana e le sorelle Lara e Monica doveva essere una allegra gita fuori porta, all’insegna del Soft-Air: fucili giocattolo, spari per finta, adrenalina a palla, sotto il solleone dell’amicizia. Eppure, qualcosa va storto: Alex cade stecchito, preso a pallettoni da un uomo con la maschera anti-gas, sbucato fuori dal nulla.
Gruppo di amici cosmopolita (Monica, Alex, Thomas, Chino, Lara, Diana) gioca a softair nel bosco. Ci si spara con armi ad aria compressa. Chi gioca alla guerra giova alla guerra? E’ l’idea alla base di «At The End of the Day» di Cosimo Alemà, regista di videoclip (Afterhours, Subsonica, Tiromancino) esordiente nel lungo. Il gioco dei ragazzi risveglia brutali assassini nascosti nella selva entusiasti [...] Vai alla recensione »
Sono sette. Come i vizi capitali. Ma anche come i nani di Biancaneve. O come i “magnifici” del vecchio film di John Sturges. Qui però sono 4 maschi e 3 femmine (di cui due sorelle). Età compresa fra i venti e i trenta. Look da guerrilla trendy: tute mimetiche, kefiah di cashmere al collo e scarponcini di cuoio militare. Una mattina entrano tutti insieme in una foresta per giocare alla guerra.
Un’opera prima italiana. Firmata da un regista, Cosimo Alemà, già noto nel settore dei videoclip. Per esordire nel lungometraggio ha operato una scelta curiosa. Si è rivolto a un genere tipicamente hollywoodiano, l’avventura a mezza strada fra il thriller e l’horror, e come interpreti ha scelto solo degli americani (più o meno di serie B) cui ha lasciato parlare la loro lingua, senza neanche doppiarli [...] Vai alla recensione »