Titolo originale | Masters of Horror: Deer Woman |
Anno | 2005 |
Genere | Horror |
Produzione | USA |
Durata | 57 minuti |
Regia di | John Landis |
Attori | Brian Benben, Anthony Griffith, Cinthia Moura, Sonja Bennett, Julian Christopher Don Thompson, Alex Zahara, Walter High, Michael P. Northey, John Destry Adams, John Bear Curtis, Maxine Miller, John R. Taylor, Edmond Kato Wong, Steve Archer, Zoltan Buday. |
MYmonetro | 2,47 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 30 marzo 2011
Misteriosi omicidi compiuti da una donna cervo. Leggenda o realtà?
CONSIGLIATO NÌ
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Un avventore decisamente alticcio di un locale di campagna esce per urinare. I rumori prodotti da una colluttazione lo spingono a dirigersi verso un camion a rimorchio proprio quando la portiera viene proiettata all'esterno con violenza. Il giorno dopo il detective Faraday, assegnato per punizione ai reati commessi da animali domestici, viene invitato a recarsi sul luogo. Nella cabina del camion si trova il cadavere di un uomo letteralmente calpestato con inusitata violenza. Faraday, che è stato accompagnato dal collega Reed, si vede togliere quasi subito l'indagine. Questo non gli impedisce di cercare di comprendere cosa è accaduto. Grazie alla visita all'anatomopatologa Dana comincia ad avere la certezza che le impronte sul corpo siano quelle di un cervo. Da questo momento in poi le ipotesi possono essere le più diverse mentre i decessi avvenuti con le stesse modalità si succedono.
John Landis scrive (insieme al figlio) e dirige questo episodio che è decisamente in linea con la sua filmografia. Abbiamo un essere umano che ha assunto le sembianze di un animale ma, a differenza di Un lupo mannaro americano a Londra che viene esplicitamente citato, qui la mutazione non è completa. Siamo dinanzi a una sorta di sirena terrestre la cui parte superiore è molto femminile e quella inferiore è quella di una cerva dotata di zoccoli molto potenti. Lo strano essere anche in questo caso ha un'origine culturale che rinvia ai nativi americani. Landis, che è uomo di cultura, ci aggiunge in più un'immagine mitologica realizzata da Frida Kahlo ("La Venadita"). Il suo protagonista poi è un po' catatonico (a causa di un trauma di servizio che gli ha trasformato la vita) come il Jeff Goldblum di Tutto in una notte e, una volta giunto alla soluzione del caso, ne prende ironicamente atto. Perché la vocazione di Landis è quella della commedia con la voglia di lavorare sui generi rileggendoli ironicamente. Solo che in questo caso, per quanto citi con l'ultima immagine dei titoli di testa il suo primo film ad extralow budget Slock la capacità di incidere causticamente sugli stereotipi non è più quella di una volta.
Landis propina il consueto mix di horror e humour con vaghi rimandi a "Un lupo mannaro americano a Londra"(citato nei dialoghi),lasciando quasi del tutto fuori il gore(di Kurtzman e Berger)per concentrarsi sulle caratterizzaqzioni stralunate dei personaggi.Il divertimento non manca(alcuni botta e risposta e il protagonista che immagina in vari modi come si è svolto il primo omicidio)e [...] Vai alla recensione »
Trama ridicola, scontata e "spoilerata" nei primi minuti. Non aggiungo altro