Titolo originale | Open Water 2: Adrift |
Anno | 2006 |
Genere | Thriller, |
Produzione | Germania |
Durata | 95 minuti |
Regia di | Hans Horn |
Attori | Susan May Pratt, Richard Speight Jr., Niklaus Lange, Eric Dane, Ali Hillis Cameron Richardson, Wolfgang Raach. |
Uscita | venerdì 17 agosto 2007 |
Distribuzione | Eagle Pictures |
MYmonetro | 2,21 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 14 dicembre 2012
Tre coppie di amici trascorrono insieme una vacanza su uno yacht di lusso. Quando tutti si tuffano in mare per un bagno si diffonderà il panico. In Italia al Box Office Alla deriva - Adrift ha incassato nelle prime 4 settimane di programmazione 562 mila euro e 139 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
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Un gruppo di ragazzi, compagni di college, si ritrova per un'uscita in barca a vela. È come rivivere i vecchi tempi, anche se il tempo è passato. Qualcuno ha avuto figli, altri si sono messi insieme, altri ancora continuano a inseguire questa o quella bella ragazza. L'amicizia, però, anche quando dura negli anni, può scricchiolare quando è messa alla prova da situazioni limite. E il mare, quando si confronta con l'uomo, non è mai da sottovalutare.
Della tensione di Open Water non rimane nulla. Perchè Alla deriva si presenta come seguito del primo claustrofobico (un paradosso dato che si svolge in mare aperto) film, proponendo altre situazioni e, naturalmente, altri protagonisti, mantenendo come luogo d'azione la distesa d'acqua. Il confronto a due con il buio mistero del mare e dei suoi abitanti si trasforma in una lotta per la sopravvivenza di alcuni esseri umani che, messi in difficoltà, mostrano tutte le loro debolezze. Relazionali, emozionali, primordiali.
Il mare qui è un semplice soggetto passivo, che attende le mosse dei protagonisti, e il loro sfinimento. La tensione e la suspense sono generate da quella salvezza, la barca, che sebbene sia vicino ai personaggi appare irraggiungibile.
Il problema di Alla deriva è nella costruzione, negli accadimenti che ripercorrono lo stereotipo horror del gruppo di persone che trascorre il weekend nella casa nel bosco, La casa, Venerdì 13 per fare degli esempi che hanno fatto scuola, traslata qui in un'imbarcazione in mare aperto (altro paradosso. Il bosco è misterioso per la folta vegetazione che nasconde segreti, il mare è misterioso per il nulla a perdita d'occhio). Le situazioni che si presentano, diventano quindi ovvie e ripetute per la durata di quasi due ore.
La presenza di Eric Dane, Dottor Bollore di Grey's Anatomy, belloccio quanto poco espressivo, non riesce nell'intento di consegnare al pubblico un film, non inguardabile, ma che non supera di certo, per usare una metafora, il livello del mare.
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La storia è debole, l'intraprendenza dei protagonisti quasi inesistente. Sei ragazzi vanno in gita nell'oceano a bordo di un piccolo yacht oceanico (quindi dai bordi alti) e si tuffano tutti senza aver calato la scaletta. Inspiegabile come, sebbene non abbiano calato nessun'ancora galleggiante (alla quale avrebbero potuto aggrapparsi per risalire) la barca rimanga immobile anche [...] Vai alla recensione »
Togliendo i soliti dialoghi americani, che si sa, sono sempre pessimi, questo film qualche spunto buono ce l'ha. Tiene bene la suspanse, il crescendo del dramma che anche lo spettatore si trova a vivere è straziante. I personaggi peccano di molte ingenuità, ma ci può stare; sono caratterizzati da silenzi carichi di rabbia, sensi di colpa, paure del passato che si ripresentano, [...] Vai alla recensione »
Al di là delle incongruenze logiche del plot, della superficialità dei dialoghi, giustificata, in parte, dal profilo psicologico dei personaggi, ragazzotti americani di estrazione piccolo borghese senza pretese intellettuali, il film di questo giovane, all’epoca, regista tedesco, Hans Horn, funziona perfettamente, generando nello spettatore quello stesso senso di angoscia [...] Vai alla recensione »
Dovrò riguardare la scena finale del pianto della bambina. Se è lontano come il rumore del peschereccio significa che sono tutti morti e che la scaletta dello yacht è stata messa giù bene dal pescatore mentre scendeva x portare in salvo la bambina. Quindi bisogna concentrarsi solo su questo.... se invece il pianto è sullo yacht anche dopo il passaggio del pescatore [...] Vai alla recensione »
...Mi riferisco ai "naufraghi" di questo ridicolo filmetto! Ve lo dico subito: le idiozie compiute dai malcapitati sono talmente assurde, inconcepibili, grottesche, reiterate, che il film vi consiglio di vederlo per la comicità involontaria che esprime! Probabilmente gli sceneggiatori si sono riuniti e hanno dovuto assumere qualche "cretino di professione" per arrivare a congegnare una tale serie di [...] Vai alla recensione »
Il film è sicuramente triste, troppe sono le vittime rispetto hai protagonisti. Angosciante è la presenza della neonata sulla barca. Poi mi chiedo perchè quando il peschereccio chiama non rispondono i due sopravvissuti??? non è ben chiaro se dormissero o se fosse una visione ! rispondetemi. Grazie
ho visto a distanza di un giorno "Open water" e "Alla deriva" e sono rimasta molto colpita da entrambi.Se nel primo sei sempre teso come una corda, aspettando che dal fondo sbuchi un essere marino pronto a far danni, invece in "Alla deriva" nessun pericolo risale dalle profondità..e questa cosa mi ha lasciata interdetta. Un paio di uomini perdono sangue.
in questo film non manca nulla della stupidità umana.Probabilmente questa è la morale perchè su quella barca anche solo in due con un neurone e mezzo sarebbero risaliti e scesi cento volte senza scaletta!!!!! mamma mia che schifezze di film ci sono in giro!!!
Spacciato come sequel di "Open Water", ne è in realtà una specie di remake senza l'ausilio degli squali. Nonostante l'impegno crescente della regia, il film , dopo un po', diventa ripetitivo e noioso. Strano l'uso del sonoro, che tende a creare atmosfere più oniriche che angoscianti.
Credo che quando si guarda questo genere di film non ci si debba porre troppe aspettative. Solita trama sempliciotta, soliti attori che fanno di tutto per incasinarsi e solite divergenti critiche. E' un film tutto sommato godibile che si lascia guardare, non certamente al cinema, ma in tranquillità sul proprio divano di casa quando non c'è niente di meglio da fare.
Ho seguito poco perché ho paura del mare. Ho immaginato e poi visto il finale quando arriva il peschereccio. Non posso giudicare non avendo seguito tutto ma il terrore del mare non mi permette di seguire. Mio figlio le vende le barche, solo una volta vi sono salita sopra e mai più lo farò.
finale incomprensibile,per quale motivo? si sono salvati o forse no o forse....... odio i film cosi!!!!!!!!!!!!!
Con sapore di un noto spot pubblicitario italiano, un gruppo di ragazzi è pronto per una vacanza su di un lussuoso yacht, con musica, sesso, divertimento, e via in mare aperto, tutti a tuffarsi in acqua, dimenticando un piccolo ma importante particolare: mettere la scaletta alla barca. I sei ragazzi inizieranno così una lotta alla sopravvivenza mal gestita e male affrontata, si disuniranno [...] Vai alla recensione »
Non è certo un film rilassante ,anche pensando che seppur romanzato raconta una storia vera. A me il film è piaciuto per il semplice fatto che la maestria del regista è riuscita a portarti assieme ai protagonisti in quel infinito abisso . Certo , le scelte ed i comportamenti dei naugraghi sono a volte ridicole e molto discutibili , ma criticare le scelte del regista è eccessivo : avete mai letto [...] Vai alla recensione »
Concordo sulla cattiva qualita' della sceneggiatura e delle interpretazioni, ma questo film si rifa' piuttosto ad un film italiano ormai quasi dimenticato, "Roma Bene" di Carlo Lizzani, girato nel lontanissimo 1971. Vero che qui il soggetto e' tutto diverso, ma nel finale la bella compagnia di corrotti ricconi (tra i quali spiccano Philippe Leroy e Virna Lisi) fa una brutta fine nel modo piu' sciocco, [...] Vai alla recensione »
Non ho mai visto un film così stupido. Non ho parole. Fine della recensione.
direi un film alquanto noioso e dalle scene imbarazzanti!!quella più demenziale è stata quando si sono decisi di fare una sorta di corda con i loro costumi facendo così salire un uomo di alta stazza... SENZA PAROLE!!!
Film tratto da una storia vera ma quale? Film mediocre ma piacevole per passare una serata.
IN OPEN WATER ASSISTIAMO AD UNA IMPROBABILE (E A DIRLA TUTTA RIDICOLA) DIMENTICANZA DI DUE ALLIEVI IMMERSIONISTI NEL MEZZO E NELLA PROFONDITA' MARINA.. IN QUESTO SEQUEL INVECE SONO UN GRUPPO DI GIOVANI VACANZIERI CHE A CAUSA DI UN GESTO SINCERAMENTE ALTRETTANTO IMPROBABILE E POCO CREDIBILE (MA A QUESTO PUNTO QUALCOSA PER CREARE IL FILM DOVEVANO INVENTARSI)RESTANO INTRAPPOLATI FRA LE ACQUE MARINE E [...] Vai alla recensione »
E conosciuto anche come Open Water 2, ma con il film di Chris Kentis ha a che fare soltanto nell'idea di base: sei persone restano a galleggiare in mare aperto e non sanno come mettersi in salvo. Stavolta è perché nessuno s'è ricordato di sganciare la scaletta dello yacht, senza la quale è apparentemente impossibile risalire. A complicare le cose, sull'imbarcazione è rimasta anche la bimba neonata [...] Vai alla recensione »
Si spaccia per il seguito di Open Water, l'horror nautico girato da Chris Kentis qualche estate fa. Il regista e la moglie avevano così pochi soldi che per le riprese decisero di usare squali veri, attirati con pezzi di tonno gettati in mare. Quando i barracuda si avvicinavano troppo, gli attori venivano ripescati. Poi tutto ricomiciava: esche, pericolo, risalita veloce degli attori (certamente intenzionati [...] Vai alla recensione »