Anno | 2004 |
Genere | Documentario |
Produzione | Italia |
Durata | 80 minuti |
Regia di | Enrico Pitzianti |
Uscita | venerdì 19 novembre 2004 |
MYmonetro | 2,50 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Basso Sulcis - Sardegna sud occidentale L'eco delle esercitazioni militari accompagna il sorgere del nuovo giorno. La piccola barca in legno solca le limpide acque. In Italia al Box Office Piccola pesca ha incassato 4,3 mila euro .
CONSIGLIATO NÌ
|
Basso Sulcis, Sardegna sud occidentale. Luciano è un pescatore costretto a pescare in zone limitate, non può più calare le reti nei punti preferiti a causa delle esercitazioni militari mare-terra-mare che si svolgono nel poligono di Capo Teulada. La storia di come sia nato questo poligono è assai confusa: vendite, espropriazioni, rivolte di contadini che non volevano lasciare la terra fertile, che gli americani, prima, gli inglesi poi e gli italiani infine, trovavano perfette per esercitarsi alla guerra.Una vicenda orchestrata da Roma con connivenze dei politici locali che alla fine attribuì al Genio militare 7500 ettari di territorio.
Dalla Sardegna è un po' che arrivano segnali interessanti di autonoma creatività (cinema, musica). Eccone qui uno. Il regista Enrico Pitzianti (con il sostegno di un produttore davvero un po' speciale come Gianluca Arcopinto con la sua Pablo) si è messo al servizio di un'inchiesta che dissotterra cadaveri nell'armadio vecchi di cinquant'anni. Il punto di partenza è la mobilitazione dei pescatori [...] Vai alla recensione »
I pescatori del Capo Sulcis (Sardegna) non possono pescare a causa delle esercitazioni militari Nato del poligono di Capo Teulada. Dal 1997 le restrizioni sulle zone di pesca si sono fatte via via sempre più pesanti. Ma i pescatori non si rassegnano. Da Il Manifesto, 27 novembre 2004
Non bastava l’isolamento strutturale, il lavoro che non c’è (e quando c’è, è di quelli brutti, in miniera). No. In Sardegna si fatica sempre più anche a pescare: non per hobby, per portare a casa quei due euro che consentirebbero di arrivare al “27”. Si fatica perché la militarizzazione della bellissima terra di Grazia Deledda ha raggiunto livelli ben oltre la guardia di un paese non in guerra.