J.J. Abrams produce un film geneticamente modificato, con qualche difetto e altrettante virtù. Da giovedì 8 novembre al cinema.
di Marianna Cappi
A poche ore dal D-Day, un battaglione americano di paracadutisti viene lanciato su un paesino della Francia occupata dai nazisti per una missione cruciale: far saltare una torre-radio, posizionata sopra una chiesa, per facilitare l'invasione alle truppe di terra. Sterminati dalla contraerea tedesca e dalla superiorità numerica delle forze naziste, i soldati americani rimangono in poche unità e trovano rifugio nella casa di una ragazza del posto, che vive sola col fratellino. Decisi a portare comunque a termine la missione, il soldato Boyce e i suoi compagni si fanno strada con uno stratagemma all'interno della torre, ma qui scoprono un vero e proprio laboratorio degli orrori e si ritrovano a combattere un nemico mostruoso, apparentemente invincibile.
Prodotto dalla Bad Robot di J.J. Abrams, Overlord comincia come un classico film di guerra, con tutta l'attrezzatura del genere: suspense, azione, psicologia, e il fuoco sull'ineguagliabile avventura emotiva e relazionale di chi due giorni prima stava tagliando l'erba in giardino e due giorni dopo si ritrova su un aereo lanciato al macello (s'insiste più di una volta su quanto può essere repentino il precipitare degli eventi, forse per seminare tensione o forse per commentare l'aria dei tempi).