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Oriente e occidente, maschile e femminile, rituale e trasgressione, tradizione e innovazione, sessualità e repressione. La poetica degli opposti secondo Cronenberg che potrebbe forse fare un capolavoro ma manca il colpo, a mio avviso, per quella disattenzione all' estetica dell' immagine che renderebbe il film ancora più interessante soprattutto per le ambientazioni che già suggestive potevano raggiungere il sublime accostati alla lirica.
Eccetto la fotografia resta una pietra miliare del cinema di Cronenberg, genio della celluloide capace di dare al tema del doppio e dalla trasformazione un sempre nuovo significato anche grazie a un Irons di cui le doti si confermano in "Inseparabili". Se in Videodrome e La mosca la contaminazione é fisica in M.Butterfly la contaminazione é mentale e sessuale così come in "Inseparabili","Crash" e "Spider" senza tralasciare l' intreccio della trama che ne fa un film la cui tensione non si placa nonostante sia chiara dalle prime scene la voce maschile della tenore...
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