The Artist |
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Un film di Michel Hazanavicius.
Con Jean Dujardin, Bérénice Bejo, John Goodman, James Cromwell, Penelope Ann Miller.
continua»
Drammatico,
durata 100 min.
- Francia 2011.
- Bim Distribuzione
uscita venerdì 9 dicembre 2011.
MYMONETRO
The Artist
valutazione media:
4,19
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il silenzio è d'oro.di ultimoboyscoutFeedback: 89748 | altri commenti e recensioni di ultimoboyscout |
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sabato 22 settembre 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Sopravvalutato è la definizione che meglio calza a questo coraggioso film, assoluto dominatore dell'edizione 2012 degli Oscar. Narra di una star del cinema muto che cade in disgrazia perchè incapace di adattarsi agli inevitabili progressi cinematografici. Una comparsa, però, non l'ha dimenticato e lo aiuterà. Muto e in bianco e nero, è un omaggio ad un cinema d'altri tempi, fatto di divi dai capelli impomatati in cui si esalta un fascinoso Jean Dujardin versione Clark Gable. E' una bella ventata d'ottimismo e ci ricorda che la forza del cinema deve essere la storia ed è curioso il fatto che, per ricordarcelo, si sia dovuti ricorrere ad un passato davvero lontano. Hazanavicius ha voluto rischiare nell'epoca dello spettacolare quanto inutile 3D, ha scelto di fare il film impossibile, ha scelto un attore sconosciuto negli States e poco conosciuto in Europa, ha puntato sulla commedia romantica riuscendo a trovare il punto di equilibrio tra il pubblico di oggi e i tempi di allora, vincendo ma non stravincendo la sua scommessa. Ha ridato il giusto peso ai gesti, tutto è affidato alle imamgini, anche se alla lunga è scaduto nel nostalgico e nel cerebrale visto che la tanta raffinatezza ha sconfinato nei compiacimenti intellettuali. Rimanda all'età dell'oro hollywoodiana, quella di un cinema perduto, quasi un reperto realizzato con amore ed estrema passione, vivace, ironico, leggero, il modo più puro e semplice di raccontare una storia e proprio questo il regista contava di fare. Però se esprimere dubbi è lecito e non politicamente scorretto mi sento di farlo: a fine visione ho avuto l'impressione che si cavalcasse l'idea di difendere il presente e il passato e che il futuro rappresenti un pericolo, una posizione di paura, di rifiuto e di negazione del progresso. Ottimi Dujardin e la Bejo, gli effetti speciali si ottengono per "sottrazione" e il risultato sa tanto di sofisticatissimo passatempo cinefilo. Carino, non dominante.
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