Come successe qualche anno fa con "The Millionaire", anche stavolta l'Oscar è andato ad un filmetto simpatico e buonista che accontenta spettatori di tutte le esigenze ed età.
"The Artist" è l'edulcorata storia di un attore del cinema muto che, per orgoglio, non cede al sonoro e cade, così, in rovina.
A salvarlo ci sono un fastidiosissimo cagnolino e una fan baciata dalla fortuna e diventata superstar.
Una storia vista e stravista (in contesti diversi, ovviamente), prevedibilissima e sdolcinata.
L'idea di (ri)fare un film muto non è affatto originale e, anzi, appesantisce la storia.
Le musiche avrebbero dovuto essere il punto forte di un film privo di dialoghi, e invece sono assolutamente anonime e decorative, finché non irrompe in scena il bellissimo tema de "La donna che visse due volte" (Bernard Hermann), indegnamente usato per sottolineare un pathos che nulla ha da spartire con il film di Hitchcock.
Le performance degli attori sono mirabili, ma questo non basta a giustificare così tanti premi per un film certamente godibile, ma fine a se stesso.
A Cannes la Palma D'Oro era stata vinta da "The Tree of Life"; gli Oscar hanno ribaltato il risultato. Ingiustamente.
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