Scarface - Lo sfregiato

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Un film di Howard Hawks, Richard Rosson. Con Paul Muni, Ann Dvorak, Karen Morley, Osgood Perkins, Boris Karloff.
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Titolo originale Scarface, The Shame of a Nation. Poliziesco, b/n durata 90 min. - USA 1932. MYMONETRO Scarface - Lo sfregiato * * * 1/2 - valutazione media: 3,95 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

Face to Scarface Valutazione 4 stelle su cinque

di Julien Sorel


Feedback: 20653 | altri commenti e recensioni di Julien Sorel
venerdì 12 febbraio 2010

Probabilmente film capostipite tra quelli appartenenti al genere, ormai nutrito, del gangster-movie, punto di partenza di quel filone che negli anni è andato arricchendosi notevolmente. Prima pellicola importante per Hawks, il quale ancora acerbo, riesce comunque a dirigerne sapientemente la regia, evidenziando quelle doti che in futuro lo renderanno un importante autore del cinema . La storia è basata verosimilmente sulla vita del gangster Al Capone, vertice massimo della criminalità organizzata della Chicago anni '20. Figura assai popolare e iconografica, a tratti quasi mistica, fondò il suo impero durante il periodo proibizionista agendo con spietatezza e ferocia. Nel film, Capone, mutato in Tony Camonte, durante gli anni del proibizionismo, intraprende la scalata verso il controllo della criminalità, dapprima come braccio destro del Boss Johnny Lovo, successivamente invece come unico esponente, dopo ever eliminato egli stesso quest'ultimi. Omicidi incalzanti e scellerati, consolidano il suo potere monopolizzando il controllo sul mercato dell'Alcool. Il dominio divenuto oramai assoluto però, si conclude tragicamente : accecato dalla gelosia, Camonte uccide il suo braccio destro , Guino Rinaldo, sparandolo freddamente dopo aver sorpreso lui e la propria sorella assieme. Tragicamente, dopo l'uccisione, apprende dalla stessa sorella che da li a poco i due si sarebbero sposati. Abbattuto e vulnerabile, braccato dalla polizia accorsa in seguito all'omicidio, Camonte tenta disperatamente di resistere rifugiandosi insieme alla sorella all'interno di una sua stanza blindata, senza ruiscire però a sottrarsi all'ineluttabilità del destino. Il film subì anzitempo parecchi reclami da parte della censura, tanto che il regista oltre a girare tre diversi finali, limitò di molto il suo intenzionale sviluppo della trama, in particolare il rapporto fratello-sorella, ritenuto allora dalla critica fuori luogo e di cattivo gusto. Carico di ritmo e azione, ricco di simbolismi e teatralità, Scarface rappresentò e tuttora rappresenta un modello cinematografico, scandito dal ritmo cruento degli omicidi e dalla morbosa bramosia di potere. Possiamo dare a questa pellicola, il merito prettamente stilistico, di aver idealizzato e raffigurato quelli che poi in seguito, son divenuti stereotipi e canovaccio di un genere e di un modello, quello del gangster, più volte ripreso e utilizzato dal cinema. Ricercati e accurati i profili dei vari personaggi, risalta in particolare l'intento del regista di descrivere non tanto la criminalità di quel periodo, quanto la figura peculiare di Camonte, uomo sfrontato e sfacciato, aduso alla legge del più forte, egoista e megalomane, affascinato degli istinti umani meno nobili, fortemente attratto dall'eros tanto da tracimare nell'incestuosità. A differenza del vero Capone, nel film Camonte termina il suo apogeo a causa e per colpa della sua stessa natura egoistica e psicologicamente fragile. L'azione frenetica della pellicola glissa solo nel finale, lasciando spazio a sequenze di richiamo tragico-drammatico : il personaggio prima forte e coraggioso, cede alle sue paure e affoga nei suoi rimorsi, distrutto emotivamente si rifugia nell'assurdo e impossibile amore della sorella. Ottime le interpretazioni degli attori ,in particolare Muni, curate le immagini e la regia, si può affermare tranquillamente che Scarface, al di là di tributi e remake, rimane un film unico nel suo genere.

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suode giovedì 27 gennaio 2011
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Il suo braccio destro è Gino....e poi si erano sposati il giorno prima... :)Cmq ottima recensione...un gran film...anche con tutti i difetti degli anni 30 (tra tutti direi gli "stacchi" tra le scene...)

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