Taxi Driver |
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Un film di Martin Scorsese.
Con Jodie Foster, Robert De Niro, Cybill Shepherd, Peter Boyle, Harvey Keitel.
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Titolo originale Taxi Driver.
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 113 min.
- USA 1976.
MYMONETRO
Taxi Driver
valutazione media:
4,14
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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taxi driverdi Adriano SgarrinoFeedback: 609 | altri commenti e recensioni di Adriano Sgarrino |
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martedì 20 ottobre 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Paese di prod.: USA Anno: 1976 Di: Martin Scorsese Con: Robert De Niro, Jodie Foster, Cybill Shepherd, Harvey Keitel, Peter Boyle, Leonard Harris, Albert Brooks, Joe Spinell, Martin Scorsese. New York: Travis Bickle, reduce del Vietnam, chiede e ottiene di fare il taxista di notte, poiché non riesce a dormire soffrendo egli di insonnia. Profondamente disgustato dall'ambiente urbano (spacciatori, drogati, sfruttatori, prostitute in tenera età, ecc.) decide di salvare dal marciapiede una ragazzina (Foster), anche a costo di compiere una carneficina. Dopo "Mean Streets" del 1973 (con in mezzo "Alice non abita più qui" del 1975), un altro capolavoro di Scorsese ed un'istantanea altrettanto sincera e partecipata dei reietti di New York, magnificamente sceneggiata da Paul Schrader. "Taxi Driver" è il ritratto disperato di un "loser" che si impegna in ogni modo per integrarsi nella società, ma che non vi riesce perché si sente fondamentalmente estraneo a tutto ciò che lo circonda (di grande efficacia l'uso della voce off che scandisce con precisione gli stati d'animo del protagonista, come quando dice: "La solitudine mi perseguita [...]. Sono nato per essere solo"). Precisamente a causa di questa ineludibile discrasia tra la voglia di agire di Travis e la contemporanea impossibilità a soddisfare tale esigenza (indimenticabile la conversazione tra Travis ed il suo collega di lavoro [Boyle], in cui Travis dice stentatamente che "deve" fare qualcosa ma neanche lui stesso sa di preciso "cosa" fare), alberga in sé un impulso di cambiamento che diviene a mano a mano un potente detonatore, pronto a cercare in un obiettivo più o meno meditato il capro espiatorio per la sua inquieta insoddisfazione e perenne condizione di non-integrato. Travis, in altre parole, non decide di ripulire la città perché nobile d'animo (in fondo diventa pur sempre un assassino) ma perché vuole riscattare la propria esistenza dal grigio immobilismo a cui è condannata: ripulendo le strade, Travis crede intimamente di "ripulire" anzitutto se stesso. Moltissime le sequenze memorabili, tra cui: Travis che nel suo appartamento fa le "prove generali" dell'assassinio del politico Palantine, la sua scenata di rabbia alla donna (Shepherd) con cui aveva iniziato una frequentazione poi subito naufragata, il suo look a "cresta di gallo" che non passa certo inosservato tra la folla. Straordinaria performance di De Niro in una delle parti più riuscite della sua inimitabile carriera, ma anche il resto del cast è all'altezza. Grandissime la fotografia notturna di Michael Chapman e le musiche di Bernard Herrmann, qui al suo ultimo lavoro per il cinema. Martin Scorsese è l'uomo che si fa accompagnare in taxi a vedere la moglie che lo tradisce. Palma d'oro a Cannes come miglior film.
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