La frase, è l'emblema stesso del film. Quando l'uomo è lasciato solo con se stesso, ed ogni scopo viene meno, può accadere ciò che avviene a Travis. Far propria 'una missione', un capo espiatorio nel disperato tentativo di ritrovarsi, per dire: "ci sono anch'io". Il dato più impressionante che emerge da questo straordinario film, è la perfetta, allucinante, paranoica descrizione della solitudine, della drammatica implosione esistenziale di Travis. Travis è fondamentalmente un uomo giusto, che nutre una profonda avversione per il 'sistema'. Lo sente, e si sente estraneo, emarginandosi sempre più. Fino al momento in cui qualcosa in testa fa 'clic'. Il punto di non ritorno, è così irrevocabilmente oltrepassato, l'idea, il motivo cui il soggetto si aggrappa disperatamente, per non impazzire, per dire: "ci sono anch'io", diviene irrinunciabile. Qualunque esso sia. A mio avviso, grande copione e sceneggiatura, impeccabili, ma un De Niro, mostruoso, irripetibile. Jodie Foster appena adolescente, baby prostituta, è brava, ma non suscita tutto il clamore di allora, gli anni '70. Harvey Keitel, nella parte di sport, lascia già intravedere la 'stoffa', che lo vedrà poi negli anni divenire il grande che tutti sappiamo. Il successo del film credo lo si debba esclusivamente alla storia, semplice, diretta, che arriva. Il resto lo fa De Niro, paragonabile per intensità e realismo, al miglior Jack Nicholson in, 'Qualcuno volò..', o al miglior Al Pacino, visto in Carlito's way e Scarface. Pochi sono gli attori capaci di una tale immedesimazione nel personaggio, e sicuramente De Niro è uno dei più grandi. Un capolavoro assoluto.
[+] lascia un commento a paolo ciarpaglini »
[ - ] lascia un commento a paolo ciarpaglini »
|